Le ultime decisioni dell’armata russa

Le ultime decisioni dell’armata russa
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Giorni fa, l’esercito russo ha iniziato a ricollocare le truppe, abbandonando, quanto meno per ora, le zone più centrali (vedi Kiev) per consolidare le conquiste fatte ad est, lungo il confine, e a sud-est, nelle vicinanze della Crimea. È importante però sottolineare quali fattori colorano questa decisione da parte dell’armata russa.

Nella cartina, si può vedere come, ad eccezione della lingua di terra della Transistria (regione della Moldavia filo russa ufficialmente non riconosciuta come autonoma, ma di fatto terreno russo), il terreno preso dai russi parte dall’est, a nord di Kharkiv e seguendo il confine arriva quasi fino ad Odessa, escludendo Mariupol che ancora resiste, pur devastata dall’assedio. Dopo le immagini di Bucha, il consiglio comunale di Mariupol hanno iniziato a spazzare via le tracce dei loro crimini di guerra nella città e a bruciare i corpi dei residenti assassinati en masse in mobile crematoria.

I confini a nord sono tenuti da truppe filorusse stanziate in Bielorussia (a questo proposito, il 6 Aprile una colonna di equipaggiamenti bielorussi e russi si stava muovendo lungo l’autostrada M8 verso il punto di confine di Novaya Huta. L’equipaggiamento include camion MAZ, camion KamAZ e Ural, Tornado-U. Alcuni veicoli sono segnati con la lettera “V”). Per quanto questa locazione delle milizie terrestri abbia un peso, i russi possono raggiungere ogni punto dell’Ucraina, lanciando missili da basi posizionate in Bielorussia, dal mar nero o dalla Russia stessa. Infatti negli ultimi giorni ci sono state notizie di attacchi missilistici sparsi in tutta la nazione ucraina: esplosioni nell’area di Radekhiv e splosioni riportate vicino Kozyatyn, nella regione della Vinnitsa; tutte zone sotto il controllo ucraino. Anche nella zona di Dnipro, missili russi hanno colpito un deposito petrolifero a Novomoskovsk e uno stabilimento a Synelnykove.

Questi sono i rapporti ufficialmente confermati in arrivo a Leopoli. In questi giorni sto cercando di smuovere la situazione per ottenere i documenti necessari per traslocare, sperando di poter dare notizie dirette. Ma qui la situazione per i giornalisti si sta complicando parecchio. Continuerò a tenervi aggiornati.

English version

Days ago, the Russian army began to relocate troops, abandoning, at least for now, the most central areas (see Kiev) to consolidate the conquests made to the east, along the border, and to the southeast, in the vicinity of Crimea. However, it is important to point out what factors color this decision by the Russian army.

In the map, one can see how, with the exception of the tongue of land of Transistria (a region of pro-Russian Moldova officially not recognized as autonomous, but in fact Russian land), the land taken by the Russians starts from the east, north of Kharkiv and following the border arrives almost up to Odessa, excluding Maripul that still resists, although devastated by the siege. After the images of Bucha, the Mariupol city council began to sweep away the traces of their war crimes in the city and burn the bodies of murdered residents en masse in mobile crematoriums.

The northern borders are held by pro-Russian troops stationed in Belarus (in this regard, on April 6 a column of Belarusian and Russian equipment was moving along the M8 highway toward the Novaya Huta border point. The equipment includes MAZ trucks, KamAZ trucks, and Ural, Tornado-U trucks. Some vehicles are marked with the letter “V”). As much as this ground militia location carries weight, the Russians can reach anywhere in Ukraine, launching missiles from bases located in Belarus, from the Black Sea, or from Russia itself. In fact in the last few days there have been reports of missile attacks all over the Ukrainian nation: explosions in the Radekhiv area and splosions reported near Kozyatyn, in the Vinnitsa region; all areas under Ukrainian control. Also in the Dnipro area, Russian missiles hit an oil depot in Novomoskovsk and a plant in Synelnykove.

These are the officially confirmed reports coming to Lviv. These days I am trying to move the situation to get the necessary documents to move, hoping to be able to give direct news, but the situation for journalists is getting quite complicated here. I will continue to keep you updated.

a cura di
Giacomo MInelli

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