“La mia voce”: l’album della poetica dell’anima di Fabrizio Moro
La settima partecipazione di Fabrizio Moro al Festival di Sanremo con la canzone “Sei tu”, vincitore del premio Sergio Bardotti per il testo più bello dell’edizione 2022.
Fabrizio Moro è tornato sul palco del Festival di Sanremo dopo quattro anni dalla vittoria insieme ad Ermal Meta con “Non mi avete fatto niente”. Nella 72esima edizione, appena conclusasi, è tornato da solo con una vera e propria poesia intitolata “Sei tu”, contenuta nell’album “La mia voce” uscito il 4 febbraio in tutti i negozi e su tutte le piattaforme digitali.
Il brano portato sul palco dell’Ariston è anche la colonna sonora del suo primo film “Ghiaccio”, diretto insieme ad Alessio De Leonardis uscito il 7 febbraio, con protagonisti Vinicio Marchioni e Giacomo Ferrara, film che sta sbancando in pochissimi giorni il il botteghino.
La track list dell’album “La mia voce”
L’album è suddiviso in 2 EP: la prima parte uscita il 4 febbraio contenente 6 nuove canzoni, scritte e composte durante le riprese di “Ghiaccio”.
Ecco la tracklist della prima parte:
La seconda parte dell’album uscirà a Ottobre 2022.
Il file rouge dell’album
Il file rouge di questo album è l’amore in tutte le sue declinazioni, l’unica ancora di salvataggio in questo viaggio chiamato vita. Infatti, come ha dichiarato il cantautore romano:
“L’amore è l’unica via d’uscita. Puoi lottare quanto vuoi, da soli non si vince mai”
Lo stile di “La mia voce”
Lo stile di Moro è inconfondibile, la sua voce intensa, che accompagna la potenza emotiva e la profondità dei suoi testi. L’album è composto da veri e propri film poetici, accompagnati da un sound ballad e altre ritmate, con chitarre, archi, basso e tastiera.
L’ album sulla poetica dell’anima
Moro si è riconfermato un’artista in grado di affrontare temi importanti quali la riconoscenza, il buio dell’anima, l’onestà sentimentale, il voler sempre crederci e del non mollare mai, tutto affrontato senza nessuna retorica.
Inoltre, il disco è assolutamente un lavoro introspettivo intrapreso durante la scrittura del film “Ghiaccio” che è stata la chiave, la fonte d’ispirazione, insomma il biglietto per iniziare un viaggio all’interno della sua anima, del suo cuore e della sua testa.
Ognuno di noi ha un mostro, questo ci soffoca, ci porta nel buio ma c’è o ci sarà sempre quella luce, quella speranza e il mostro del cantautore romano è la depressione come da lui dichiarato in varie interviste e non solo, per lui quella luce oltre ai suoi amati figli, è rappresentata anche dall’amore nei confronti di una persona che è entrata recentemente nella sua vita e che lo ha letteralmente salvato.
In ogni brano, troviamo una tematica diversa in cui il file rouge lo si percepisce forte e chiaro.
Excursus tra i mini film poetici di “La mia voce” parte 1
In Continuare a cercare il tema è la fuga ma allo stesso tempo quella speranza e quella determinazione di trovare un appiglio nonostante il buio, nonostante l’alta marea in cui si vive, e di continuare a cercare la luce.
“Ogni volta che non sei qui continuare a cercarti“
Può essere intrepretato sia nei confronti di una persona che ci ci dia quella luce, quella serenità o quella pace, oppure semplicemente un progetto, un sogno.
In “La mia voce” il tema è la voglia di urlare al mondo di far sentirla al mondo, c’è l’incazzatura nei confronti della società, tipica di Moro che abbiamo conosciuto in altri testi di precedenti lavori discografici.
“Ma quant’è bella la parola ‘credici’
Ci fanno credere che non puoi crederci
Ma la mia voce è più forte dell’identità di un’epoca in cui abbiamo scelto di non viverci“
Musica serrata su alcune strofe per enfattizzare i concetti e poi esplosione nella voce e nella musica.
“Sei tu”: la ballad portata al festival di Sanremo non ha bisogno di presentazioni. È una delle più belle dichiarazioni cantate all’Ariston, dimostrazione di questo è la vittoria al premio Sergio Bardotti, come più bel testo di Sanremo 2022.
Parole che tutti vorremmo ricevere prima o poi, si evince totalmente il sentimento della riconoscenza nei confronti di chi ci salva e non se ne rende conto, per chi ci ama nonostante il buio che in quel momento fa da padrone alla nostra anima.
Excursus tra i mini film poetici di “La mia voce” parte 2
“Le cose che hai da dire”: una ballad con ritmi in cui ci viene raccontata come a volte solo quando una persona ci è lontana ci rendiamo conto di come vorremmo ascoltare, magari come non abbiamo fatto mai senza interferenze e senza i fantasmi del passato che devastano l’amore presente.
“E ora che sei lontana
volevo parlare con te
Un po’ di tutto
Un po’ di niente“
“Era bello”: in ogni parola cantata, è viva di quella nostalgia, quella malinconia che arriva dritto al cuore, che attraversa e che fa riviere con lui un amore e quei ricordi di quello che era e la consapevolezza che non sarà più.
Conclusioni
“La mia voce” è un album dal forte impatto emotivo, che va vissuto dalla prima alla ultima poesia moderna, ascoltatelo in qualsiasi periodo della vostra vita siate , dopo vi sentirete bene e apposto perché quelle parole, quella melodia vi smuoverà sentimenti, emozioni, sensazioni belle e svariate, vivetelo con tutto il vostro cuore e tutta la vostra anima!
A cura di
Francesca Cenani
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