Elon Musk scelto da Time come persona dell’anno: luci e ombre del fondatore di Tesla e SpaceX

Elon Musk scelto da Time come persona dell’anno: luci e ombre del fondatore di Tesla e SpaceX
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Rivoluzionario o troll? Successi e controversie dell’uomo più ricco del mondo

Elon Musk è stato nominato da TimePersona dell’anno 2021” ma l’imprenditore e miliardario sudafricano si è dimostrato, ancora una volta, un personaggio divisivo. In molti infatti, nonostante le motivazioni di Time, hanno definito la scelta insolita nel migliore dei casi, inaccettabile in quello peggiore.

Difficile accettare che il fondatore di Tesla e SpaceX sia stato preferito ad altri personaggi più eroici, come gli sviluppatori dei vaccini, ad esempio. Musk è un genio, questo è certo, ma al tempo stesso anche un personaggio controverso. Vediamo insieme le motivazioni della scelta e quali sono le luci e le ombre di questo personaggio fuori dagli schemi.

Le motivazioni della scelta

La decisione è stata contestualizzata dal Time con queste parole:

L’uomo più ricco del mondo non possiede una casa e recentemente ha cominciato a vendere la sua fortuna. Lancia satelliti in orbita e sfrutta il sole; guida un’auto che ha creato che non usa benzina e ha a malapena bisogno di un autista. Con un guizzo del suo dito, il mercato azionario vola o sviene. Sogna Marte mentre cavalca la Terra“. E ancora: “Questo è l’uomo che aspira a salvare il nostro pianeta e a procurarcene uno nuovo da abitare: pagliaccio, genio, provocatore, visionario, industriale, uomo di spettacolo, furfante“.

Il riconoscimento di Time, come è stato poi spiegato dal settimanale stesso, non sarebbe un premio ma piuttosto una constatazione di come Elon Musk abbia influito sulla nostra società nell’ultimo anno, “nel bene o nel male”.

Luci

Il nome di Elon Musk, e quello delle sue aziende – Tesla, la società di energia alternativa SolarCity, e SpaceX – è legato nell’immaginario collettivo a due tematiche particolarmente importanti: produzione di veicoli elettrici ed esplorazione dello spazio.

I successi di Elon Musk non possono essere messi in discussione. Sarà sufficiente aprire la pagina di Wikipedia a lui dedicata per scoprire tutto quello che è riuscito a fare negli ultimi anni.

PayPal, uno dei suoi primi progetti, era una tecnologia all’avanguardia, rivelatasi poi rivoluzionaria. Ma i progetti ambiziosi non si sono di certo fermati lì.

Dopo aver fatto fortuna con PayPal, SpaceX, Tesla, The Boring Company e Neuralink, oggi il suo nome è sinonimo di avanguardia ingegneristica in più settori. I suoi progetti hanno permesso di compiere passi enormi in termini di energia e viaggi, sulla Terra e nello spazio.

Musk ha infatti il merito di aver riaperto, grazie alle enormi competenze ingegneristiche e – ovviamente – disponibilità economiche fuori misura, una nuova era spaziale per gli Stati Uniti, superando addirittura la NASA.

Ma, nonostante i suoi successi, Musk non è conosciuto solo per essere un genio.

…e Ombre

Le critiche per la scelta di Elon Musk sono dovute soprattutto ad alcune controversie che lo hanno visto protagonista.

Intanto per cominciare ci sono le sue dichiarazioni sui pericoli del Covid. Infatti, molti ancora ricordano quando, all’inizio della pandemia, Musk decise di tenere aperte le proprie fabbriche, nonostante lo Stato avesse deciso per uno stop federale di tutte le produzioni non essenziali, e arrivò a definire “fascista” la richiesta di rimanere chiusi in casa per contenere i contagi.

Tentò infatti di minimizzare la pericolosità del Covid-19, definendolo “una normale influenza” e che fosse “stupido preoccuparsi“. Come un cospiratore qualunque, nel 2020, condivise i suoi pensieri sulla pandemia.

Nonostante gli attacchi, Musk ha continuato a fare disinformazione sulla pandemia.

C’è poi il capitolo tasse. Infatti, Musk si è opposto all’ipotesi di una “tassa sui miliardari”, proposta del senatore Wyden qualche mese fa. Proprio lui, l’uomo più ricco al mondo, secondo i calcoli, qualora la tassa fosse approvata, dovrebbe versare al Fisco statunitense 50 miliardi. Come risposta alla proposta dei democratici americani, pubblicò un post chiedendo ai suoi 63 milioni di follower se fosse il caso di vendere il 10% delle azioni di Tesla in suo possesso per evitare di pagare le tasse.

Fino a questo momento, Musk, ha pagato solo un’aliquota appena del 3,27%. Tutto perfettamente legale secondo il fisco americano.

Elizabeth Warren, senatrice americana, dopo la scelta del Time ha ribadito su Twitter la necessità di riformare il sistema fiscale americano, affinché la “Persona dell’anno” sia una che “paga le tasse davvero e non vive alle spalle degli altri”.

E proprio Twitter sembra essere croce e delizia per l’imprenditore sudafricano che, come tutti i grandi personaggi, gode di un enorme seguito social. Celebri sono infatti i suoi tweet che hanno fatto impazzire mercati e investitori.

Infatti, nel 2018 è stato citato dalle autorità di regolamentazione del mercato azionario per aver twittato riguardo alla privatizzazione di Tesla. Leggendo alcuni suoi tweet è normale chiedersi se ci stia trollando oppure se provengano da un quindicenne. Parlando di questo, al Saturday Night Live, Musk ha dichiarato:

So che a volte dico o pubblico cose strane, ma è così che funziona il mio cervello“, chiudendo così il discorso: “a chiunque abbia offeso, voglio solo dire ‘Ho reinventato le auto elettriche e sto inviando persone su Marte in una navicella spaziale, pensavi anche tu che sarei stato un tipo normale e freddo?’

Altro aspetto controverso riguarda la sindacalizzazione dei suoi dipendenti. Attualmente i dipendenti di Tesla non sono infatti iscritti a nessuna associazione sindacale. Perché? Occorre fare un passo indietro, a un tweet – tanto per cambiare – di Musk:

Niente impedisce ai dipendenti Tesla del nostro stabilimento di votare per il sindacato. Possono farlo anche domani se vogliono“, scrisse nel 2018. “Ma perché pagare una quota sindacale e rinunciare alle stock option? I nostri standard di sicurezza sono due volte migliori rispetto a quando lo stabilimento era legato alla Uaw“, ovvero il sindacato dei lavoratori dell’auto United Automobile Workers, “e tutti i lavoratori ricevono già l’assistenza sanitaria“.

Musk minacciò così, nemmeno troppo velatamente, i dipendenti che avrebbero perso le loro stock option se avessero formato un sindacato. La posizione riguardo ai sindacati è infatti stata spesso motivo di scontro con l’amministrazione Biden, tanto che Tesla non rientrerebbe nel piano di incentivi della Casa Bianca per sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica e che andrebbero invece alle aziende che hanno una forte rappresentanza sindacale.

Musk è convinto che un giorno i viaggi verso Marte saranno disponibili a tutti e che l’unica speranza di sopravvivenza per l’umanità sia nel fatto che diventi “multiplanetaria”. Visionario o egoista, opportunista o coraggioso? Difficile dirlo.

a cura di
Daniela Fabbri

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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