Letizia Onorati: “Con i miei occhi” la musica è profonda certezza
“Con i miei occhi”, Il terzo disco della cantante leccese vede un’importante collaborazione con Fabio Concato
Letizia Onorati è una cantante e compositrice salentina, ambasciatrice del jazz italiano a tinte rosa, per lei la musica è presenza costante e lo è stata soprattutto nell’ultimo anno e mezzo, quando a distanza di tre anni dal precedente album ha avvertito il bisogno primario di incidere musica partendo dall’incertezza del momento storico:
Per ripercorrere questo ponte tra emotività e razionalità, per rivivere la bellezza così com’è per me. Per rivivere e vivere tutto con i miei occhi.
Letizia Onorati
“Con i miei occhi” è un diario di bordo composto da 12 tracce, 2 inediti e 10 cover: “La musica che gira intorno” di Ivano Fossati, “Per un’ora d’amore” dei Matia Bazar, “Le tasche piene di sassi” di Jovanotti, “L’amore è un’altra cosa” di Arisa, “Un senso” di Vasco Rossi, “Solo per te” dei Negramaro, “Nessuno” e “Tintarella di luna” di Mina, “La voglia, la pazzia”, contenuta nell’omonimo album di Ornella Vanoni, Vinícius de Moraes e Toquinho, “Festa di mare” feat Fabio Concato. Oltre le due composizioni di Paolo Di Sabatino, “Dietro il vetro” (scritta con Giacomo Giacomini) e “Con i miei occhi”, title track con testo di Letizia Onorati.
L’incontro con il Maestro Concato e la passione per la musica in generale e il jazz in particolare sono tra i temi affrontati nell’intervista. Abbiamo chiesto a Letizia Onorati anche del riconoscimento ottenuto e molto altro ancora.
Ciao Letizia, benvenuta su The Soundcheck. Se dovessi descriverti quali aggettivi definizione useresti? La musica invece cosa rappresenta per te?
Ciao, grazie a voi per l’invito. Se mi dovessi descrivere probabilmente mi piacerebbe definirmi come un razionale e ordinato animo ribelle che trova ogni risposta importante nella musica, profonda certezza, pozione salvifica e sicuramente il più potente e sincero linguaggio universale.
Sei ambasciatrice del Jazz Italiano a tinte rosa, cosa vuol dire per te questo riconoscimento?
Calcare palcoscenici in giro per il mondo è una gioia, un grandissimo onore e soddisfazione ma anche e soprattutto una grande responsabilità. Tutte le esperienze vissute sono un vero privilegio perché sempre molto emozionanti e ogni volta una conferma di quanto il jazz e la musica italiana siano profondamente amati.
Quanto hanno influito le tue origini nel percorso formativo e professionale?
Le mie origini sono una costante fonte di ispirazione per ogni attività e aspetto della mia vita. Nasco in una terra laboriosa e coraggiosa che storicamente fonda la sua eterna bellezza nell’incontro di diverse culture, così come succede per la musica in generale e il jazz in particolare.
Hai da poco pubblicato “Con i miei occhi” il tuo terzo album. Lo hai definito la tua bussola, in un momento storico che ci ha messo tutti alla prova. Com’è stato orientarsi in questo presente?
“Con i miei occhi” è un progetto per me sfidante e davvero molto importante proprio perché nasce dalla volontà di concretizzare l’idea di musica come linguaggio universale, come certezza assoluta, come un vero e proprio faro che prova a guidarci verso la strada giusta anche in un momento storico in cui sono state molte le incertezze da affrontare. Mi piace definire questo disco come una raccolta di emozioni che condivido, con la mia voce e con i miei occhi appunto, attraverso le parole di grandi cantautori come ad esempio Vasco Rossi o Jovanotti, racconti che, nella maggior parte dei casi, non avevano mai avuto una veste in chiave jazz.
“Con i miei occhi” è un progetto molto importante anche perché mi permette ancora una volta di collaborare con una dream band guidata da Paolo Di Sabatino (pianoforte e arrangiamenti) e composta da Luca Bulgarelli al contrabbasso, Glauco di Sabatino alla batteria, Max Ionata al sax tenore, Javier Girotto al sax soprano e con il contributo della Neiman Strings Ensamble.
C’è una collaborazione importante nel tuo album. Come è nata l’idea di coinvolgere Fabio Concato e cosa ti lascia questa esperienza?
In questo nuovo lavoro discografico ho l’onore di ospitare uno dei più grandi poeti della canzone italiana, Fabio Concato con cui ho il privilegio di duettare nel suo brano “Festa di Mare”, grazie a Paolo Di Sabatino, produttore artistico del disco che collabora con Concato da diversi anni. L’idea di coinvolgere il Maestro Concato nasce proprio dalla profonda ammirazione nei suoi confronti, colonna sonora della mia vita e preziosa fonte di ispirazione e insegnamenti di professionalità, simpatia e poesia che con gratitudine terrò sempre stretti.
È da poco uscito il videoclip ufficiale della title track “Con i miei occhi”. Molto caratteristico e quasi nostalgico, cosa vuoi trasmettere attraverso quei paesaggi tipici
pugliesi?
Con i miei occhi, title track del disco, è il brano che ho scritto con Paolo di Sabatino ed è la forza propulsiva di tutto il progetto che prova a raccontare la dimensione di inesorabilità del tempo, alla ricerca di un equilibrio tra concretezza e speranza. Il tutto attraverso le certezze che guidano ognuno di noi come fari verso la strada migliore da perseguire anche nei momenti più complessi. Il videoclip ufficiale è stato realizzato con la produzione di Scirocco
Films che ha supportato tutte queste mie idee trasformandole in immagini con il prezioso supporto dei paesaggi della mia meravigliosa terra, il Salento.
Ami viaggiare, cosa provi cantando per il mondo? Qual è il primo viaggio che hai fatto o farai, post pandemia?
Amo profondamente viaggiare ed è un privilegio assoluto riuscire a visitare nuovi paesi e conoscere nuove culture anche grazie alla musica. Spero si possa tornare presto a calcare palcoscenici in giro per il mondo, oltre a quelli italiani che mi accolgono sempre con grande affetto, per tornare ad emozionarmi con un pubblico in un paese che ancora non conosco. Difficile poterne individuare uno solo.
a cura di
Mariangela Cuscito