La “Golden Mine” in un teatro dei Piqued Jacks

La “Golden Mine” in un teatro dei Piqued Jacks
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Abbiamo avuto l’opportunità di fare 5 domande ai Piqued Jacks, band AltRock fiorentina con alle spalle la vittoria di SanRemo Rock 2019 e MTV freshman, e tour che li hanno portati a girare l’Italia e l’estero, contando date in Grecia per il Music Showcase Greece e a Toronto per l’Indie Week.
Gruppo spalla per Interpol, il loro stile energetico si è consolidato con gli anni:
attivi dal 2006, sono al terzo album in studio, accompagnati da svariati EP e singoli.

il loro AltRock rimane vitale e carico di passione, ma mostra elegantemente gli anni di esperienza e gavetta tra concerti e prove.

Aspettando il loro prossimo disco “Synchronizer” (INRI, Mar. 2021) abbiamo parlato del loro singoli “Every Day Special” e “Golden Mine“, brani usciti quasi in contemporanea verso la fine del 2020, con poco meno di un mese a distanziarli.

Ciao Piqued Jacks! Bando alle ciance, andiamo: come sono nati i due singoli “Golden Mine” e “Every Day Special”? E il loro legame va oltre le somiglianze nelle copertine e alla vicinanza di data d’uscita?

Ciao The Soundcheck! Dovreste chiederlo direttamente alle canzoni, dato che sono nate da sole. Ci siamo messi a suonare e sono venute fuori senza chiedere permesso; in un paio di volte avevamo i brani praticamente finiti. Sicuramente due dei pezzi che avevano più fretta di uscire dalle nostre teste e dai nostri cuori.

Vi diamo un piccolo spoiler: saranno vicine di posto in “Synchronizer”, quindi abituatevi a sentirle una dietro l’altra. Entrambe inoltre sono passate dallo Studio 123 di Brett Shaw (Foals, Florence + The Machine) a Londra, dove le abbiamo confezionate a puntino con l’aiuto di un sacco di giocattoloni vintage.

Quand’è stato il vostro momento in cui avete capito che ogni giorno deve essere speciale?
Quando avete smesso di pensare “non vedo l’ora di…”?

Sicuramente è questione di esperienza e vita vissuta. All’inizio dei vent’anni è più facile commettere errori nell’affrontare le proprie giornate, mentre crescendo è possibile maturare una certa consapevolezza. Sebbene “Every Day Special” sia un pezzo nato prima dell’emergenza Covid, anche
la situazione attuale ha avuto il suo ruolo amplificando tutto e aiutandoci a focalizzare.

Ad un certo punto della vita tutti capiscono l’importanza di vivere dando valore ad ogni momento, ma chiunque ricade nell’errore di dare ogni cosa per scontata e questa canzone è anche un modo per ricordarlo a noi stessi.

Il singolo “Golden Mine” è ispirato da un avvenimento veramente accaduto in tour, si può raccontare?

Aprile 2019, Roma. Stiamo attraversando l’Italia in una sola settimana di tour nelle radio universitarie da Milano a Napoli, suonando fino a quattro volte al giorno e guidando tra una regione e l’altra.

È la penultima sera e dopo Roma Tre, La Sapienza e Luiss, ci aggiungono un piccolo set in apertura a Federico Sirianni (cantautore di spessore, recuperatevelo) al Teatro Arciliuto:
un piccolo teatro sotterraneo all’interno di un ex-palazzo signorile del ‘400, nascosto in una viuzza a metà strada tra Piazza Navona e Castel Sant’Angelo.

Il luogo è stato tirato su nel dopoguerra da Enzo Samaritani, un artista di altri tempi.
Nella stanza di sopra è allestito un aperitivo per i pochi spettatori intimi, in cui le persone si siedono dove vogliono e il rumore è quello di un chiacchiericcio soffuso, tranquillo.

Al centro della stanza un uomo si siede e imbraccia una chitarra classica: è il signor Enzo.
Inizia a suonare e raccontare, cantare in francese, inglese e italiano, mescolando la sua vita ad altre storie, portandoci nel suo mondo senza tempo e soprattutto senza farcene accorgere.

Tutti lo ascoltano, ma il suo sguardo è verso di noi ed è lì che ci fa sentire come se ci stesse affidando quelle parole per custodirle. Capiamo che ci sta insegnando una lezione, quella della semplicità; in una canzone trasforma tre accordi in tre singole note, portando alla luce la bellezza di ciò che è essenziale.

Poi l’occhio di bue immaginario si spegne, le luci in sala si riaccendono e noi rimaniamo imbambolati come bambini che hanno appena sentito leggere una bellissima fiaba tutta d’un fiato.
Un fiato prezioso, così evocativo che ci è rimasto dentro ancora oggi e che al momento di scrivere “Golden Mine” ha preso vita di nuovo, perché la storia di Enzo era troppo importante per rimanere solo un ricordo.
Quando riapriranno i teatri, sapete qual è il posto che vi consigliamo.

Domanda più rilassata, per distendersi un attimo: qual è l’origine del vostro nome “Piqued Jacks”? C’è una storia dietro?

La storia c’è ed è anche abbastanza stupida, ma per buona pace di chi ci legge cerchiamo di farla breve: una volta nel marasma delle prove abbiamo piegato un jack e siccome eravamo degli adolescenti nel pieno dello sviluppo, la prima cosa che ci abbiamo visto è stata un genitale.
Maschile.
Ritto.
“Piqued” è inteso nell’accezione di “interessato”, con l’accento sul lato passionale e viscerale del termine, ed ecco fatto il nome “Piqued Jacks”.

Per quanto triviale sia il background, il significato ci rappresenta molto in termini di genuinità e spontaneità, sia per il modo in cui ci approcciamo alla scrittura e al live, che in quello di concepire la musica in senso lato.

E per il finale: domani sparisce la musica a livello mondiale, cosa fareste per sentirvi sempre voi stessi?

Ecco, noi siamo già qui imparanoiati per la situazione Covid, non toglieteci pure la musica dai, poi ci tocca chiedere l’endorsement a uno studio di analisti. Comunque, nessuno di noi lascerebbe davvero morire la musica, anzi, cercheremmo quantomeno di rimanere i custodi della sua storia e proveremmo a divulgarla con più forza di Alberto e Piero Angela messi insieme.
Gli scenari singoli di ognuno di noi, stanno un po’ a cavallo tra verità e assurdo.

E-King (voce) cercherebbe un’attività che gli permetta di mantenere quella sensazione di “testa fra le nuvole” che ci dà la musica, probabilmente lavorando ad attività per bambini; in caso nemmeno questo
dovesse andare, raggiungerebbe nell’orto Giorgione, il nostro contadino di fiducia.
Majic-o (chitarra) sceglierebbe invece la Colombia, in un cambio totale di vita e di piani, buttandosi nello studio del business del futuro (non quello che state pensando).
Littleladle (basso) mollerebbe tutto e inizierebbe a viaggiare per il mondo seguendo gli insegnamenti dei tipi che fanno i video su YouTube e vivono con 1 Euro al giorno.
HolyHargot (batteria) rimarrebbe a stretto contatto con l’arte, probabilmente il cinema, sempre che non sia scomparso pure quello.

A cura di
Luca Pensa

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