“The Past is Over” è il nuovo album dei KOS

“The Past is Over” è il nuovo album dei KOS
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Oggi facciamo un salto nella capitale per presentarvi un album, quello dei KOSKings of Subhumans, duo dedito all’alternative rock. I KOS hanno appena pubblicato il loro nuovo disco, “The Past is Over”, un concentrato di suoni rock e post grunge, anticipato dall’omonimo video.

Come una voce “fuori dal coro” e dai classici suoni a cui siamo abituati, i KOS hanno una spiccata originalità e tanti piccoli dettagli da raccontare, oltre che con la loro musica, anche attraverso le loro idee e riflessioni.

Li abbiamo intervistati ed ecco cosa hanno condiviso con noi…

Che cosa significa fare rock alternative nel 2020?

Ciao The Soundcheck. Eh sicuramente può significare avere una nobile arma a disposizione in più per rendere meno doloroso questo anno terrificante. La musica in generale ha per noi sempre avuto un forte valore terapeutico, oltre a essere il principale strumento attraverso il quale ci esprimiamo. Lo facciamo in maniera energica, quindi direi che l’immagine di due leoni in gabbia potrebbe rendere più chiara la situazione oltre a quella dei due astronauti che giocano a scacchi mentre la terra lentamente esplode che rappresentiamo nel videoclip di “The Past is over”.

“The Past is Over” è il vostro nuovo disco: fotografia del momento oppure raccolta di brani collezionati nel tempo?

“The Past is Over” racchiude i nostri principali lavori tra il 2017 data di uscita del nostro primo album Plastic Sinner e la fine del 2018 e cioè quando siamo entrati al Trafalgar recording studio per cominciare le riprese. Ecco una cosa che ci ha colpiti è che alcuni brani in particolar modo “The Upsidedown” e “The Past is Over” fotografino per certi aspetti il momento in maniera importante più di quanto volessimo al momento della creazione degli stessi.

In un momento in cui quasi tutti sono fermi a casa, la grafica del vostro album suggerisce viaggi spaziali. Quanta voglia di fuga (anche nello spazio) c’è in questo momento?

Sì diciamo che la grafica della copertina suggerisce la fuga come unica via d’uscita, susseguente ad una rappresentazione catastrofica da noi stessi generata, ma in un certo senso hai ragione comunque perché l’idea di base nasce dai viaggi virtuali intorno alla terra e nello spazio che ci siamo fatti durante il primo lockdown, guardando centinaia di video ripresi da sonde e satelliti.

Per noi considerando il fatto che avevamo il disco in uscita in un periodo del genere ci è sembrata un’idea che rappresentasse a pieno sia il momento nostro, che generale dell’umanità.

Che cosa vi piace nel rock di oggi?

Se parliamo di grandi nomi per esempio i Deftones hanno fatto un grande album quest’anno ma di sicuro non sono delle giovani scoperte… Siamo stati molto presi dal nostro di rock… per il resto non sapremmo… stiamo ascoltando tanti gruppi per lo più sconosciuti provenienti da quasi tutto il mondo con i quali siamo entrati in contatto durante il lockdown e la release dell’album (i tedeschi Fried in salt e i Riot in the Attic, i parigini Nothing but real, gli Hollin kings di Cleveland, i californiani Rotten Apple e tantissimi altri veramente) con i quali ci siamo dati appuntamento sul palco quando finirà questa tortura.

Ecco dai, se vogliamo trovare una cosa non banale che ci piace del rock di oggi è la facilità di entrare in contatto con tante e diverse realtà che condividono passioni e obiettivi e che mettono le basi per tante collaborazioni future.

Che cosa avrei potuto chiedervi e non l’ho fatto?

Ormai ci siamo abituati anche noi a vedere rimandati concerti su concerti. Il 31 Ottobre avremmo dovuto presentare “The Past is Over” al Wishlist Club di Roma…. ma se consideri che l’album era pronto a uscire a marzo con serate già bloccate in giro per l’Italia… Viviamo alla giornata aspettando il via libera, ci manca suonare dal vivo da morire per fortuna abbiamo tanto materiale nuovo sul quale lavorare in previsione del terzo album.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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