Nel My Territory dei The Pheromone Syndicate

Nel My Territory dei The Pheromone Syndicate
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Un duo dal nome dissonante, all’altezza della commistione di generi che presentano all’interno dei loro brani. I The Pheromone Syndicate uniscono infatti Elettronica, Pop e Rock, per portare qualcosa di completamente nuovo, come nel loro ultimo singolo “My Territory“.

Ho avuto il piacere di fare due chiacchiere con i due componenti Giada Pancaccini (AKA Giada Robin) e Sandro Capone sulla loro recente uscita (e non solo).

Ciao The Pheromone Syndacate! Partiamo subito, qual è stato il processo che ha portato al singolo “My Territory”?

Sandro: “My Territory” rappresenta in un solo brano la nostra evoluzione sia come musicisti che come persone da quando abbiamo iniziato questo progetto musicale. Ma non è una di quelle cose che decidi a tavolino mentre componi un pezzo. Ce ne siamo resi conto solo quando abbiamo visto il video in fase di montaggio: in quel momento è stato come guardarsi allo specchio per la prima volta.

Giada: Il titolo stesso formato dalle due parole “ My” e “Territory”, rappresenta qualcosa di doppiamente personale, quasi di possessivo. Non è uno spazio fisico ma l’IO stesso di ciascuno di noi. La musica è un modo di comunicare e con questo brano abbiamo iniziato dalle basi di una qualsiasi discussione, il soggetto.

Io, Tu, Noi, Loro… Non importa di chi sia il Territorio ma con questo brano noi iniziamo una discussione con chi ci ascolta e soprattutto con chi ci vuole ascoltare.

Per tornare alla tua domanda, non esiste il vero processo che porta a My Territory, ma potremmo dirti che My Territory è e sarà il processo che porterà ai prossimi nostri brani.

La canzone ha una forte componente elettronica, quali sono stati i vostri più grandi punti di riferimento in questo enorme oceano dell’ “electro”?

Pendulum, Empire of the Sun, Lady Gaga.

Giada Robin nasce come cosplayer, questa professione ha cambiato il tuo percorso
musicale? Nel caso, quali sono state le opere (Fumetti, Anime, Cartoni Animati,
Videogiochi…) che più vi hanno influenzato?

Giada: In realtà prima di conoscere il cosplay studiavo pianoforte al conservatorio e cantavo in una band metal, passavo le giornate in sala prove dopo la scuola, scrivevo canzoni… Ma questi in pochi lo sanno. Probabilmente solo chi mi ha conosciuto quando ero ancora adolescente o chi ha letto qualche mia prima intervista.

Mai avrei pensato che il cosplay, un hobby ancora più insolito mi avrebbe occupato la vita a tempo pieno e che sarebbe diventato il mio lavoro. Già dopo un paio di anni tra realizzare nuovi costumi, partecipare ad eventi e tour… Dovetti abbandonare del tutto la musica.

Riprendere a scrivere, suonare e cantare dopo tutto questo tempo per me è stato come riaprire un vecchio cassetto e tirare fuori quello che c’era dentro. Solo che, come succede quando tocchi vecchi ricordi, sei colmo di entusiasmo ma poi ti rimangono le mani sporche di polvere, le fotografie sono sbiadite ecc… Questo per dire che non è stato facile.

Ho dovuto rimettermi sotto specialmente col canto per ridare colore alla mia voce ed a quelle fotografie. Per quanto riguarda fumetti e videogiochi, non ci sono influenze di questo tipo nella nostra musica e la maggior parte dei testi partono da esperienze personali… Al massimo mi sento come una di quelle eroine che combatte contro tutto e tutti.

Da dove nasce il vostro nome come duo?

Sandro: Sono due parole dal significato e dalla derivazione dissonante: i feromoni sono il modo che ha la natura di comunicare attraverso la chimica, qualcosa di legato soprattutto al mondo animale e vegetale. Il
Sindacato è prettamente legato alla società umana. Unire insieme le due parole creava una musicalità strana sia di significato che di concetto. Credo rappresenti perfettamente la dualità presente nel nostro genere musicale che unisce l’elettropop alla musica rock.

Domani sparisce la musica a livello mondiale, cosa fareste per sentirvi sempre voi stessi?

È difficile immaginare un mondo senza musica… Sarebbe un mondo molto sbagliato, quasi distopico. Ma facendo finta sparisse… Abbiamo entrambi tantissimi altri interessi oltre la musica che fanno parte di noi… E del nostro “Territorio”.

a cura di
Luca Pensa

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