Ritornano i Fanoya con “Fette Biscottate”: l’intervista

Ritornano i Fanoya con “Fette Biscottate”: l’intervista
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È uscito il 16 ottobre il primo singolo del secondo album dei Fanoya, band pugliese composta da Giacinto Brienza (chitarra e voce) e Leone Tiso (piano e synth).

Il duo ritorna dopo Generazione sushi (Ventidieci, 2019) e lo fa con il brano “Fette Biscottate”.

Copertina Fette Biscottate

I Fanoya hanno aperto i concerti di importanti artisti come Calcutta, Max Gazzè, Achille Lauro, Simone Cristicchi e Carl Brave e partecipato nel 2020 a Primo Maggio Next e il Premio Fred Buscaglione, arrivando rispettivamente in finale e semifinale.

Fette Biscottate” racconta la storia di Anna, che vive sullo sfondo di una Milano fatta di lavoro e centri commerciali, dove non esiste fuga dalla prigione che lei stessa si è creata. La canzone termina con delle parole in lontananza che ci ricordano, come un mantra inevitabile, le promesse che facciamo a noi stessi: “Non voglio perdere più giorni / perdere più sogni / perdere più pugni / perdere te”.

Abbiamo fatto due chiacchiere con i Fanoya, per conoscerli meglio.

Come inizia la vostra storia e quando avete iniziato a muovere i primi passi nella musica?

Ci conosciamo da quando eravamo bambini, abbiamo iniziato a scrivere le prime canzoni in inglese quando avevamo sedici anni per poi dedicarci a progetti artistici diversi. Solo nel 2016 con la scrittura di nuovi canzoni in italiano abbiamo deciso che i tempi erano maturi ed eccoci qua al secondo disco.

Oggi, in particolare in questo 2020, è difficile immaginare l’attività musicale di un’artista senza i social, i video o le dirette Instagram. Com’è il vostro rapporto con questa dimensione “virtuale” della musica?

Entrambi siamo appassionati di digital marketing e siamo abbastanza nerd sotto questo punto di vista. I social network sicuramente hanno cambiato il rapporto tra fan ed artisti in quanto permettono di comunicare direttamente e di condividere emozioni e sensazioni. Molti artisti non avrebbero ottenuto così tanto successo in poco tempo senza l’aiuto dei social.

Anna, la protagonista di “Fette Biscottate”, lavora per ore e sembra vivere una vita alienante. Mi ha ricordato un po’ la Anna di “Anna e Marco”, di Lucio Dalla. Potrebbe avere la stessa età, non vive più in periferia ma a Milano, e sente comunque un desiderio di fuga e malinconia verso qualcosa che non è riuscita ad ottenere pienamente. Forse è solo “quell’essere giovani” che rende incompleti, oppure è una società sempre più orientata alla velocità e alla produttività a renderci infelici? Qual è il messaggio che vi interessa comunicare con questa canzone?

Quando si parla di Anna è inevitabile non pensare al grande capolavoro di Lucio Dalla. In “Fette Biscottate” raccontiamo di una donna, che vive sullo sfondo di una Milano fatta di lavoro e centri commerciali, dove non esiste fuga dalla prigione che lei stessa si è creata.

In questa prigione lei si sente al sicuro, non desidera altro, perché forse non sa di potere desiderare altro, oltre a un lavoro stabile, spaccarsi la schiena dietro a una scrivania e allinearsi alle convenzioni di una società in cui “produrre” è l’unico, vero imperativo.

Questo storytelling ha fatto nascere un’interessante video in contrapposizione scritto e diretto dal talento visionario di Enea Colombi che vi consigliamo di guardare!

Nel vostro precedente album “Generazione Sushi” parlavate ai ragazzi di Tinder, “figli del carsharing, stasera solo Negroni”. Questi ragazzi sono cresciuti nel nuovo album in uscita? Come sono cambiati?

Il primo disco ha una scrittura più istintiva, ed è una fotografia di una generazione tutta sushi e aperitivo, che lavora in ufficio ma ha sempre il pensiero di scappare altrove, che sceglie di vivere attraverso convenzioni che poi diventano prigioni.

In questo secondo disco sicuramente abbiamo avuto più consapevolezza e voglia di sperimentare e questo ci ha dato maggiore libertà. Inoltre abbiamo consolidato il rapporto con la nostra produzione artistica curata da Fabio Rizzo e Donato Di Trapani con i quali abbiamo creato un bel team di lavoro.

Di cosa parlerà il vostro prossimo album e quando uscirà?

Il disco che si chiamerà “Le previsioni del tempo” uscirà agli inizi 2021 anche se non sappiamo ancora la data esatta. In questo ultimo disco abbiamo cercato di guardare le cose con uno sguardo prospettico cercando di raccontare, senza troppi sconti, la società e i sentimenti, mettendoli a nudo.

In bocca al lupo ai Fanoya. Se volete conoscerli meglio, seguiteli su Spotify.

a cura di
Daniela Fabbri

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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