Madyon: un universo parallelo di emozioni
I Madyon sono una formazione molto interessante: nati nel 2012 a Cuneo, hanno sin da subito avuto quell’attitudine e quella meticolosità che li ha resi sin da subito perfettamente presentabili all’estero, curando non solo la qualità della proposta musicale, ma anche la pronuncia in inglese. Il che può sembrare un aspetto secondario, ma personalmente trovo che sia un aspetto troppo spesso dimenticato dagli artisti italiani che vogliono puntare a un mercato più ampio.
La formazione cuneese, inoltre, si contraddistingue per un’attenta cura di un altro aspetto che può essere considerato secondario per altri: quello visivo, che coinvolge grafiche e video, oltre che una presenza scenica studiata e non lasciata al caso.
Ho avuto il piacere di intervistare Cristian, il frontman della band, in quanto uno dei migliori simulatori di guida in circolazione, Assetto Corsa Competizione, ha scelto il singolo Staring At The Sun come parte della colonna sonora del videogioco. Ad aprire invece la schermata iniziale della PS4, sarà Runaway, brano inedito dei Madyon che farà parte del nuovo album in uscita nel 2021.
Ciao! Un benvenuto ai Madyon su The Soundcheck!
Ciao Alessandra! Sono Cristian, il frontman della band. Grazie per l’interesse verso ciò che facciamo!
Chi sono i Madyon? Vi chiedo di presentare il progetto ai lettori di The Soundcheck.
Il nostro percorso musicale nasce nel 2012 su YouTube. In quel periodo cercavamo di far avvicinare il pubblico al nostro stile, tramite la pubblicazione di cover riarrangiate e rivisitate col nostro sound. Nell’arco di 12 mesi debuttavamo dal vivo sul main stage di Collisioni Festival, come opening act di Fabri Fibra. Per noi è stato quasi scioccante fare quel tipo di salto in avanti. Prova ad immaginare: un anno prima ci trovavamo in uno scantinato a registrare video per YouTube e dopo dodici mesi suonavamo per la prima volta dal vivo sul main stage di un festival enorme. Da quel momento abbiamo varcato la soglia degli Abbey Road Studios di Londra e abbiamo pubblicato alcuni singoli, due EP (con il debutto dell’ultimo nella Top10 di iTunes) e un tour che ha toccato Italia, Francia e Regno Unito.
Dopo quel tour ci siamo presi due anni di stop. Sentivamo il bisogno di fermarci per provare a guardare le cose dall’alto, alla ricerca di nuovi stimoli per andare avanti. Staring At The Sun, il nostro ultimo singolo, parla proprio di questo.
Parto subito “a gamba tesa”: oltre che di musica, mi occupo di motorsport, conosco Assetto Corsa come simulatore, ed è anche tra i migliori del genere. Come siete arrivati ad avere due brani compresi nella “colonna sonora” del videogioco?
Sarò sincero: noi non abbiamo fatto nulla. Poco prima del lockdown ci ha contattato via social il responsabile marketing del videogioco Assetto Corsa Competizione che ci ha detto di seguirci e di apprezzare molto la nostra musica. In particolare, ci è stato chiesto di poter utilizzare Staring At The Sun nella colonna sonora del gameplay trailer e uno strumentale inedito come tema PlayStation. Ovviamente abbiamo accettato subito. Questo posizionamento per noi è grande motivo di orgoglio, soprattutto perché, essendo una band totalmente indipendente, non siamo stati proposti da alcun’etichetta, ma siamo stati selezionati in base ad una valutazione artistica. Ci siamo limitati a fare musica nel modo in cui ci piace farla. Non c’è alcuna operazione studiata alle spalle di questo posizionamento anche perché, come potrai immaginare, Assetto Corsa Competizione non ha bisogno della nostra musica per vendere più copie del gioco. Ci hanno scelto perché piaceva la nostra musica.
Uscendo un attimo dall’argomento musica: c’è qualcuno nella band appassionato di motorsport?
Stai parlando con un appassionato di auto e Formula 1. Uno di quelli con la postazione di guida sempre montata in casa per poter giocare davanti al maxischermo con gli amici. Da un mese a questa parte ovviamente c’è ancora più piacere nel giocare a Assetto Corsa Competizione.
State lavorando al vostro primo album, previsto per il 2021: potete darmi qualche dettaglio in più al riguardo?
L’album conterrà alcune canzoni già pubblicate nell’ultimo periodo, ma per l’80% sarà composto da materiale totalmente inedito. Il disco ha una particolarità: è la colonna sonora di una realtà frutto della nostra immaginazione, un mondo fatto di personaggi che vivono avventure e sentimenti in una dimensione parallela. Sarà un vero e proprio concept album che, come tutti i nostri lavori, è stato curato da noi in tutti i suoi aspetti, dalla musica, alle grafiche, alla simbologia che accompagnerà il progetto.
Avete un’influenza decisamente legata al Brit Pop: oltre a quel filone, ci sono altri artisti che prendete come modello per i Madyon?
Ti stupirò: io personalmente ascolto in modo attento tantissimi generi musicali. Dal rock inglese al rap italiano alla musica da club. Pensa che negli ultimi anni ho anche scritto ed interpretato alcun linee vocali per il nostro amico e collaboratore JUDICI (Gabriele Giudici), un incredibile dj-producer che nei Madyon ricopre la figura di responsabile mastering. Nel dettaglio le tracce si intitolano Never Let You Down e All My Life ed entrambe sono state accolte molto bene dai big del settore tanto da essere spesso presenti all’interno dei dj-set di artisti come Don Diablo, Dimitri Vegas & Like Mike, Afrojack e molti altri.
Mi complimento anche per la tua pronuncia inglese, è molto buona: come l’hai allenata?
Ti ringrazio, non è facile avere credibilità in ambito internazionale. Personalmente sono stato parecchio nel Regno Unito, dove hai modo di imparare la vera pronuncia della lingua inglese. La semplice preparazione scolastica ad oggi è totalmente irrilevante. Sicuramente in mezzo ci metto anche una buona dose di interpretazione e ispirazione a quelli che sono stati i miei modelli di riferimento. Mi fa molto piacere che tu l’abbia notato anche perché, se non fosse stato per questo, non ci avrebbero mai aperto la porta negli ambienti internazionali dove abbiamo suonato come Londra, Bristol o Glastonbury.
Per essere una band per così dire ancora all’inizio del proprio cammino, avete una parte grafica e soprattutto video molto curata: di chi sono le idee per quello che riguarda questi aspetti della band?
Altra domanda molto interessante, devo fare io i complimenti a te per l’attenzione con cui hai osservato i nostri lavori. Fin dal primo giorno abbiamo curato ogni minimo aspetto legato alla band. Pensa che già sul palco del nostro primo live avevamo gli strumenti e grafiche personalizzate. Ci piace curare tutti quegli aspetti che solitamente fanno solo da contorno alla musica, anzi, diamo estrema importanza alle grafiche associate ai brani, ai video, al dress code, ecc… e tutti questi aspetti li curiamo internamente, dall’idea alla realizzazione. L’obiettivo è quello di portare l’ascoltatore nel nostro mondo, cercando di passare un messaggio più ampio. Spesso le chiavi di lettura di certe canzoni vanno proprio ricercate in questi elementi. Tutte le copertine dei nostri dischi ad esempio contengono simboli e messaggi nascosti, legati al brano e a ciò che rappresenta.
Quali sono i vostri piani per i prossimi mesi? Lo so che non sarà facile, ma avete comunque qualche esibizione live programmata o qualche evento per promuovere la vostra musica?
Purtroppo la situazione causata dal Covid-19 ha scombussolato i piani che avevamo per il 2020. Avevamo pianificato un tour, che avrebbe anticipato l’uscita dell’album, ma è stato ovviamente spostato al 2021.
Per il 2020 invece, insieme al posizionamento su PlayStation con Assetto Corsa Competizione, credo che la nostra presenza si concentrerà principalmente sul web con la pubblicazione di nuovi video girati all’interno del nostro nuovo studio di audio e videoregistrazione. Un posto pensato e realizzato appositamente per il mondo dei Madyon.
Grazie mille per quest’intervista. Volete lasciare un messaggio ai lettori di The Soundcheck?
Con piacere! Anzi, li invito alla lettura di tutti i bellissimi contenuti che pubblicate costantemente. Io personalmente voglio sottolineare la qualità di questa bellissima intervista, non scontata, con approfondimenti mirati ed assolutamente dedicati alla band. Brava Alessandra! A presto!
A cura di
Alessandra Leoni
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