“Hotel Costiera”: la recensione in anteprima dei primi due episodi, tra segreti e fragilità umane

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Diretta da Adam Bernstein e interpretata da Jesse Williams, Maria Chiara Giannetta e Amanda Campana, la nuova serie Amazon Prime Video “Hotel Costiera” intreccia mistero, relazioni e nuove mascolinità sullo sfondo luminoso (e ombroso) della Costiera Amalfitana. Ecco a voi la recensione e le curiosità dei primi due episodi in anteprima!

Con Hotel Costiera, Prime Video conferma la volontà di proporre una serialità italiana che sappia parlare al pubblico globale. Alla regia c’è Adam Bernstein, veterano della TV americana, che porta ritmo, cura visiva e un approccio internazionale al racconto. Al suo fianco, un cast che mescola star consolidate e giovani promesse: Jesse Williams, nei panni del protagonista Daniel De Luca, Maria Chiara Giannetta, capace di dare corpo a un personaggio stratificato come Adele, e Amanda Campana, il cui ruolo di Alice rimane volutamente avvolto nel mistero.

Quello che colpisce sin dall’inizio è il tono della serie: non una semplice crime story, ma un intreccio di generi che unisce il thriller al dramma familiare, con inserti quasi comici nei rapporti tra i personaggi.

La trama dei primi due episodi

Il primo episodio si apre con l’arrivo in Italia di Daniel De Luca (Williams), ex detective di New York che decide di cambiare vita accettando un incarico di sicurezza presso l’hotel di lusso di Augusto, patriarca della famiglia locale. È qui che incontra Adele (Giannetta), giovane donna forte e razionale, che si occupa delle incombenze quotidiane della struttura, cercando di mantenere ordine tra ospiti esigenti e tensioni familiari.

La sparizione della sorella minore, Alice (Campana), è però il vero motore della storia. Nessuno sembra sapere dove sia finita, eppure la sua assenza pesa come un’ombra su ogni scena: un mistero che promette di attraversare tutta la stagione.

Il secondo episodio alza l’asticella. Daniel inizia a raccogliere i primi indizi sulla scomparsa di Alice, ma allo stesso tempo si trova coinvolto in piccoli enigmi legati agli ospiti dell’hotel: storie che sembrano marginali ma che, in realtà, arricchiscono l’atmosfera e rivelano nuove sfumature dei personaggi principali.

Un racconto che gioca su più livelli

La scelta stilistica è chiara: Hotel Costiera non punta solo su un caso da risolvere, ma su una costruzione narrativa a doppio respiro. Da un lato il mistero orizzontale della scomparsa di Alice, dall’altro i piccoli casi verticali che animano ogni puntata. Questo equilibrio consente alla serie di mantenere alta la tensione senza mai diventare monocorde, aprendo finestre su mondi e fragilità diverse che si affacciano sull’hotel.

La Costiera Amalfitana non è solo uno sfondo: diventa personaggio, specchio di contrasti. Dietro la cartolina perfetta si nascondono segreti, bugie, silenzi.

L’amicizia come collante narrativo

Un altro elemento forte è la dimensione dell’amicizia. Daniel può contare su un gruppo di amici che rappresentano un’ancora di salvezza, in un contesto che gli è estraneo. Non sempre allineati con lui, a volte critici, talvolta complici, essi sono lo specchio di come la comunicazione possa andare oltre le barriere linguistiche o culturali. L’idea di fondo è che ci siano “lingue universali” come il buon cibo, il vino, i gesti di unione, capaci di creare connessione dove le parole non bastano.

Mascolinità e fragilità

Il personaggio di Daniel De Luca diventa anche un’occasione per riflettere su un modello di mascolinità nuovo. Il protagonista non è l’eroe granitico, violento e imperturbabile che spesso la cultura popolare ha proposto negli anni ’80 e ’90, ma un uomo fallace, che sbaglia e che si mette in discussione. Il suo rapporto con le donne è terreno di sperimentazione e crescita: non si tratta di dominare o di ridurre tutto al sesso, ma di capire se sia possibile costruire legami solidi, autentici, in cui la vulnerabilità non sia debolezza ma forza.

Prime impressioni

Dopo due episodi, Hotel Costiera mostra un’identità precisa: non un prodotto che si limita a “fare il verso” alle serie americane, ma una narrazione capace di mescolare sapori italiani e respiro internazionale.

Piace la chimica tra Williams e Giannetta, funziona la scelta di inserire piccoli enigmi episodici, convincente la direzione visiva di Bernstein che rende la Costiera un luogo insieme magnetico e inquietante.

In sintesi, Hotel Costiera parte con il piede giusto: i primi due episodi non forniscono tutte le risposte, ma seminano abbastanza curiosità e tensione da invogliare a proseguire il viaggio tra le stanze e i segreti di questo hotel vista mare.

a cura di
Michela Besacchi

articolo scritto con il parziale ausilio di AI

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