chiello - Vox Club, Nonantola (MO) - 16 maggio 2025

Condividi su

Dopo la partecipazione a Sanremo nella serata cover con Rose Villain e il rilascio del suo nuovo album “Scarabocchi”, Chiello è in tour nei principali club d’Italia.

Prima di iniziare il live report ci tenevo personalmente a questo concerto perché la recensione di “Oceano Paradiso” ossia il primo vero album da solista di chiello è stato anche il mio esordio per questo giornale, quindi questo live ha avuto a prescindere un sapore diverso. È abbastanza acerba come recensione, però se volete leggerla, la trovate qua.

chiello dopo la separazione dal collettivo “FSK” è riuscito a trovare un proprio spazio e acquisire una rilevanza sempre maggiore nel panorama musicale italiano, testimoniata anche dalle collaborazioni sempre più numerose e soprattutto in progetti importanti.

Accompagnato da una band chiello si è esibito su un palco arredato simulando una casa, o meglio una metafora per la testa dell’artista, come poi hanno dimostrato le varie proiezioni utilizzate durante lo show. Il cantante presenta tra i pezzi più struggenti e introspettivi dell’intera scena italiana eppure dal vivo hanno acquisito un’anima più positiva mantenendo comunque le loro sfumature più profonde.

Questo ci è piaciuto molto soprattutto perché la musica da sempre rappresenta un mezzo anche per convogliare le emozioni negative in un processo in cui vengono trasformate in suoni e parole da poter condividere con le persone.

chiello si è dimostrato un interprete davvero interessante sul palco soprattutto per la sua teatralità nell’esecuzione dei brani. Ci sono diverse canzoni di cui siamo stati colpiti: “Abisso di xanax” e “Insetti” perché rispettivamente per la prima sono state proiettate fiamme, mentre per la seconda insetti su tutto palco compresa la pelle di chiello facendo così da tela e regalando un tocco in più a brani particolari.

Altre due tracce ci hanno invece colpito per l’esperienza sonora che ci hanno regalato “Algoritmo” e “Pietra di luna”. L’uso del violino per gran parte del set è stato veramente inaspettato, ma ha dato un ulteriore tocco di malinconia e tristezza. Per non parlare invece di brani che stanno divenendo importanti nella musica moderna italiana, come dimostrato dal canto del pubblico, “Ruggine”, “Quanto Ti Vorrei” e “Acqua salata”.

In conclusione

L’unica “delusione” è stata la chiusura del concerto con “Sul fondo dello scrigno” un brano dai suoni industrial quasi, dove chitarre e percussioni distorte lo rendono unico nel repertorio dell’artista. chiello ha richiesto il pogo seppur non si presti troppo in fin dei conti.

Inserirlo in scaletta è stata una scelta molto interessante, però piuttosto lo avremmo posto a metà concerto per spezzare improvvisamente il mood generale. Per concludere avremmo optato per un brano davvero triste per coniugare la chiusura dello spettacolo, oppure uno dai toni più felici per certificare il viaggio appena realizzato.

Avevamo paura a livello canoro che potesse deludere perché è un personaggio davvero particolare e non siamo mai riusciti a inquadrarlo. In realtà senza playback e senza autotune ha portato a casa un’esibizione di tutto rispetto. chiello è un artista ancora poco valorizzato o comunque con tanti pregiudizi attorno nell’immaginario popolare italiano, ma pochi come lui riescono davvero a catturare le emozioni più recondite e profonde che teniamo spesso relegate nonostante facciano parte anch’esse di noi.