Il 25 aprile non poteva avere colonna sonora migliore di quella degli Heavy Lungs, atterrati al Covo Club di Bologna per un live denso, sudato e carico di pogo
La band di Bristol ha portato sul palco una buona fetta del nuovo album “Caviar”, sfoderando una performance che definire adrenalinica sarebbe riduttivo.
Sin dall’ingresso sul palco, il frontman Danny Nedelko (esatto, proprio il Danny Nedelko protagonista del brano degli amici Idles) si impossessa della scena con un’irruenza fuori controllo. L’effetto delle luci, combinato al suo movimento scattoso, lo trasforma in una sorta di Voldemort punk, pronto a trascinare tutti nel suo incantesimo sonoro.
Tutto gas, niente freni
La scaletta parte a razzo e non concede tregua e il terzo pezzo, “All Gas No Brakes”, incendia il pubblico sotto palco. È a questo punto che Nedelko urla “Happy anti-fascists day!”. Quale modo migliore per celebrare la Festa della Liberazione?
Tra i momenti più elettrici del set, impossibile non citare “Yes Chef” e “Mr. Famous”, dove l’alternanza tra groove ossessivi e sfuriate hardcore tiene il pogo incessante e compatto. Danny Nedelko è incontenibile: si agita, salta, si getta a terra, si arrampica sulle casse. La sua presenza scenica è una performance, un corpo in movimento continuo che sembra non poter, e non voler, mai stare fermo.
Danny Nedelko, presenza incontenibile
Il gran finale arriva con “(A Bit of a) Birthday”: Nedelko si lancia letteralmente in mezzo al pubblico, strisciando sul pavimento del Covo, cantando tra le gambe della folla, epilogo di un live tiratissimo di un’ora, senza respiro.
Forse, ad ascoltare con attenzione, qualche brano avrebbe giovato di una maggiore varietà nei ritmi e nelle dinamiche, ma in fondo questo è un concerto degli Heavy Lungs: instancabile energia da pogare dall’inizio alla fine.
a cura di
Chiara Serri
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