“Broken Rage”: la conferenza stampa del film

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Il 13 febbraio sarà disponibile su Prime Video “Broken Rage”, il film di Takeshi Kitano presentato fuori concorso all’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Noi di “The Soundcheck” abbiamo avuto l’opportunità di seguire la conferenza stampa, a cui hanno preso parte il regista e interprete Takeshi Kitano e gli attori Tadanobu Asano, Nao Omori, Hakuryu e Shoken Kunimoto. 

Broken Rage è un film sperimentale di Takeshi Kitano, il risultato di un’unione tra due generi: il crime e la comedy. Presentata Fuori Concorso all’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la pellicola è stata accolta calorosamente e il 13 febbraio farà il suo debutto sulla piattaforma streaming Prime Video

Proprio in occasione di questo lancio, è stata organizzata una conferenza stampa con la presenza di Takeshi Kitano in persona. Assieme a lui anche alcuni interpreti, tra cui Tadanobu Asano, Nao Omori, Hakuryu e Shoken Kunimoto. Anche noi di The Soundcheck abbiamo partecipato a questo evento speciale e ve ne parliamo qui.

Un saluto caloroso

In apertura all’evento, prima di rispondere a delle vere e proprie domande, gli ospiti sono stati invitati a fornire uno alla volta una piccola presentazione della propria esperienza con il film. 

Oltre a ringraziare Amazon Prime Video per la distribuzione del film, Kitano ha voluto sottolineare due aspetti poi meglio approfonditi durante il resto dell’evento. In primo luogo la natura sperimentale di Broken Rage, che inizia come un film d’azione incentrato sul mondo criminale e finisce come commedia e parodia della storia stessa. Il secondo aspetto, invece, riguarda la produzione di un nuovo tipo di intrattenimento legato proprio alla distribuzione su piattaforma streaming, piuttosto che in una sala cinematografica. Non a caso il film dura solo poco più di un’ora.

Asano, invece, interpreta il personaggio del detective Inoue e ha descritto il suo lavoro in questo film come un’esperienza interessante e ricca di sfide. Va poi ricordato che questa non è stata la prima volta in cui lui, Kitano e Omori hanno lavorato insieme. E, infatti, anche quest’ultimo (che nel film interpreta il detective Fukuda) non ha esitato a descrivere la sua esperienza sul set come molto divertente

Anche Hakuryu e Kunimoto hanno avuto solo buone parole per il lavoro svolto e, soprattutto, per il loro regista Takeshi Kitano. 

Di seguito potete trovare ciò che è emerso durante la conferenza stampa!

“Broken Rage” è stato selezionato l’anno scorso per la sezione Fuori Concorso dell’81° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e ha avuto il suo debutto internazionale in Italia, cosa nuova per un film destinato alla piattaforma. Qual è stata l’accoglienza a Venezia? In primis, Kitano, cosa ne ha pensato?”

Kitano: “Sono un po’ imbarazzato a raccontarlo, però, mentre mi trovavo sulla barca diretta all’isola dove ha luogo il Festival, ho sbattuto la testa. Di fatto, non ricordo molto di quello che è successo lì. Sono anche dovuto andare da un dottore, che ha controllato le mie onde cerebrali e tutto il resto. Mi hanno detto: “Beh, è tutto a posto” , però rimane comunque un po’ imbarazzante non avere nulla da raccontare, soprattutto quando le persone coinvolte nel progetto mi chiedono come sia andata a Venezia.

Il film ha ricevuto un’ottima accoglienza, o almeno così mi dicono. Anche guardando alcuni video che ho registrato personalmente o che sono stati fatti da altre persone con il cellulare, ho notato che la reazione del pubblico è stata ottima. Purtroppo, però, non ne ho memoria. Mi vergogno un po’ ad ammetterlo”.

La testa non le fa più male?

Kitano: “Non è stato doloroso, però credo che le mie onde cerebrali mostrassero segni di uno shock. Da quello che mi dicono, ora mi sono ripreso, anche se penso che sarebbe stato più divertente se non lo avessi fatto. Per esempio, potrei dire quello che voglio. Ma quando si tratta di Venezia e del fatto che non ricordo nulla… . Beh, per quello sono imbarazzato”. 

Signor Asano e signor Omori, voi invece avete sbattuto la testa?

Omori: “No, siamo stati bene, però il fatto che non possa ricordare i momenti divertenti che abbiamo passato assieme è un po’ scioccante.

Com’è stata l’accoglienza al festival e, in particolare, da parte del pubblico che ha visto “Broken Rage”?

Asano: “Non vedevo l’ora di vedere quali sarebbero state le reazioni delle persone in sala. E così, durante la prima parte (quella seria), le persone sembravano riconoscere lo stile tipico di Kitano fino ad ora. Stavano probabilmente pensando che il film si sarebbe concentrato sulla Yakuza. Ma, poi, nella seconda parte, la prima volta che qualcuno ha riso è cambiata l’intera atmosfera della sala. All’improvviso ci si sentiva a casa e a proprio agio.

Penso ci fossero molti giovani, ma non mancavano nemmeno persone più anziane. Alla fine, la sensazione era quella di essere un’unica famiglia davanti ad un film molto divertente. Quel momento ha cambiato completamente clima e ho potuto ridere e sentirmi a casa anche io”. 

Omori: “Durante la proiezione di Broken Rage, in sala è andata esattamente così. Già prima c’era visibilmente una grande aspettativa e una buona atmosfera. Poi all’uscita, oltre alle macchine per riportarci indietro, c’erano così tante persone! In Italia, in particolare, ci sono moltissimi fan di vecchia data di Kitano.

In più, in quella specifica circostanza erano presenti anche tanti cinefili interessati a farsi autografare delle fotografie. Giravano così tante foto di Kitano o di Asano, ma di tanto in tanto qualcuno aveva anche una mia foto. Certo, perlopiù cercavano di farmi autografare foto di Asano, ma io ho sempre firmato con il mio nome. Mi dispiace, quindi, se alcuni in Italia si aspettassero qualcos’altro! In ogni caso c’era veramente un’atmosfera incredibile!”

Kitano, alla conferenza stampa che ha fatto a FCCJ prima di “Kubi”, menzionò che stava lavorando ad un progetto basato sull’inserimento della commedia in un film violento. Credo anche, come ha affermato, che questo sia un film sperimentale, parzialmente violento e parzialmente comico, nonché nuovo format sperimentale per lo streaming. Potrebbe parlarci del modo in cui questo film l’ha fatta evolvere e della direzione che intende intraprendere d’ora in avanti?

Kitano: “Inizialmente, pensavo che avrei ottenuto un film da due ore e mezza e così sono rimasto inconsapevole durante la fase di riprese. Ma iniziata quella di editing, mi sono accorto che stavo ragionando come se stessi guardando il film dalla mia TV. Ci sono stati vari momenti in cui ho pensato che, se il film fosse stato progettato per il cinema, sarebbe stato più lungo. Tuttavia, siccome lo stavo editando come se fossi nel mio soggiorno, è diventato piuttosto breve.

Ho quindi concluso che, anche se è la stessa storia con la stessa atmosfera, la destinazione in streaming modifica l’editing. La cosa mi preoccupava anche un po’, in realtà, ma, quando ho chiesto se fosse troppo corto, la risposta è stata: “No, va bene. Non hai bisogno di renderlo più lungo del necessario”. Devo ammettere che mi sono sorpreso da solo nel notare come sia necessario accorciare un film solo perché è tramesso in televisione”. 

Per il futuro ha idea di che tipo progetti vorrebbe seguire, magari sempre per lo streaming? Ci sono nuove sfide o generi a cui vorrebbe lavorare?

Kitano: “Quando si parla di pittura ci sono migliaia di anni di storia alle spalle: esistono il cubismo, l’impressionismo, tanti stili differenti… e poi i dipinti nelle chiese. Se si compara il cinema a tutto questo, chiaramente la sua storia è molto più breve e non ha altrettanti stili.

Ecco cosa sto ancora cercando. Penso al cubismo e alle forme rapportate ai film e ritengo che il cinema debba evolvere andando verso il futuro. E così, com’è accaduto con la pittura, si potranno separare i singoli schermi e mischiarli come in un’estrazione della lotteria. Questo è proprio il modo in cui Broken Rage cerca di sperimentare.

Il titolo del film è in inglese: “Broken Rage”. Ho notato che è molto simile a quello di un altro suo film molto famoso, “Outrage”. C’è quindi un qualche significato o messaggio nascosto nel titolo?

Kitano: “Outrage ha fortunatamente avuto un certo successo. Un film violento moderno sulla Yakuza. A suo modo, Broken Rage è una parodia anche di quello e infatti il titolo implica una rottura. In un certo senso sto rompendo la mia stessa carriera cinematografica, ma in realtà non bisogna cercare un significato così profondo. 

Quando ha vinto il Leone d’Oro a Venezia nel 1997 molti non sapevano che lei è anche un comico e una star della televisione di successo in Giappone. Può spiegarci come la commedia e il cabaret tradizionale giapponese siano stati una fonte d’ispirazione fondamentale per lei, dall’inizio della sua carriera fino a questo nuovo film sperimentale?

Kitano: “I film contengono al loro interno tante forme d’arte differenti e credo sia questo a renderli così interessanti. Penso che il cinema non abbia rivali quando si tratta di ambire ad essere una forma d’arte completa.

Se ripenso oggi a cosa abbia significato stare su un palcoscenico come comico e prendere parte a tante esperienze diverse negli anni, mi rendo conto come tutto questo in un certo senso mi abbia portato a realizzare film. A posteriori devo ammettere che, ora come ora, il cinema è il tipo di media che apprezzo di più come forma di intrattenimento. Di conseguenza, essere parte di questo mondo mi provoca sempre grande gioia”. 

Dopo “Chime” di Kiyoshi Kurosawa, questo è il secondo capolavoro di un’ora proveniente dal Giappone negli ultimi mesi. A suo avviso, è una risposta alle possibilità dello streaming – e quindi un nuovo modo per approcciare il cinema -, creando film con la durata di un episodio televisivo? 

Kitano: “Di per sé il cinema non ha limiti.

Banalmente, all’inizio c’erano i film muti, poi si è passati al sonoro ed a durate differenti. C’è stata una continua evoluzione negli anni, che si tratti dell’uso della 70 mm o dei vecchi effetti sonori in sala. Un tempo c’erano proprio persone che dovevano sbattere tavoli e sedie, oppure lasciare liberi in sala dei topi per creare i rumori. Quindi, noi che produciamo film, coscientemente o meno, dobbiamo intendere il cinema come un servizio da procurare al pubblico.

Fino ad ora, però, la sala cinematografica è sempre stata il centro di tutto e il pubblico che la frequenta il nostro target. Adesso, invece, la situazione è cambiata per via dei cellulari, dello streaming e delle innovazioni tecnologiche conseguenti. Ma, dunque, per questo tipo di intrattenimento, quali metodi dovrebbero essere usati?

Siamo ad un punto di non ritorno e la situazione ci pone di fronte continue sfide ed interrogativi, mentre ci troviamo nel mezzo del cambiamento.
Certamente continueremo a fare tutto quello che possiamo per affrontarne di nuove!”. 

In chiusura…

Kitano: “Broken Rage è un film abbastanza sperimentale anche per i miei standard, ma tutto sommato non penso sia terribile. Magari non è eccellente, tuttavia, allo stesso tempo, credo che nessuno rimpiangerà di aver speso soldi per andarlo a vedere.

Ringrazio anche tutti gli attori che sono qua con me oggi. Sono veramente talentosi e ci hanno messo tutto il loro impegno, aiutandoci a raggiungere l’obiettivo a cui stavamo puntando. Penso che si possa continuare a progredire in una nuova direzione, magari anche verso un nuovo film in futuro. In ogni caso, io non vedo l’ora e spero che intanto abbiate l’opportunità di vedere questo.

Grazie a tutti!”

a cura di
Claudia Camarda

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