Emerson Royal, Kyle Walker e l’ammissione di colpa del Milan

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Il Milan ha da poco ufficializzato l’ingaggio di Kyle Walker, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Manchester City con il chiaro obiettivo di rinforzare la fascia destra. Una porzione di campo per la quale, però, già in estate aveva investito diversi milioni per un acquisto, quello di Emerson Royal, che a questo punto si può definire bocciato.

Il Milan ha ufficializzato l’ingaggio di Kyle Walker dal Manchester City. Il terzino destro, 35 anni a maggio, si è unito ai rossoneri in prestito con diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro. Nel caso venisse esercitato, avrebbe un contratto fino a giugno 2027, a 4 milioni netti a stagione. Per il laterale inglese d’origine giamaicane si tratta di una meta che verosimilmente sarà l’ultima di una stagione gloriosa.

UN PROFILO DI ALTISSIMO LIVELLO

Walker è cresciuto calcisticamente nello Sheffield United, per poi farsi conoscere sui grandi palcoscenici con la maglia del Tottenham. A Londra ha speso le prime 8 stagioni da professionista, seppur senza trofei. A Manchester altri 8 anni, conditi da 18 trofei, tra i quali spiccano indubbiamente 6 Premier League, 1 Champions League, 1 Supercoppa UEFA e 1 Mondiale per Club. Quello dell’inglese è indubbiamente un profilo di grande esperienza, personalità e affidabilità.

Scelto il numero 32 in onore a David Beckham, Walker arriva per dare il proprio contributo sul campo apportando un sensibile miglioramento tecnico e mentale. Si tratta, infatti, di uno dei due giocatori presenti nella rosa del Milan a poter vantare una Champions League nel proprio palmares, assieme a Pulisic. E sebbene la conquista della coppa dalle grandi orecchie non sia minimamente un obiettivo prefissato della squadra, la sua presenza nello spogliatoio è sicuramente un valore aggiunto che può influenzare positivamente e far crescere tutto il resto del parco giocatori che avrà a che fare con un campione che in carriera ha vinto tutto.

L’AMMISSIONE DI COLPA DEL MILAN

L’arrivo al Milan di Kyle Walker, tuttavia, non è soltanto un rinforzo per la squadra di Sergio Conceiçao. Infatti, dopo l’acquisto di Emerson Royal dal Tottenham in estate, la trattativa che ha portato l’ormai ex esterno del Manchester City ha palesato l’inadeguatezza del brasiliano. Emerson Royal, chiamato ad alzare il livello rispetto alla coppia Florenzi-Calabria, in realtà non ha inciso positivamente e ha palesato parecchi limiti tecnico-tattici. Soprattutto tattici e concettuali, che per un terzino sono lacune gravi ed importanti già di per sé. E in un campionato tanto tattico come quello italiano, purtroppo per lui, i limiti si evidenziano con un maggior eco ed una maggior risonanza, tanto nei 90 minuti, quanto poi nelle polemiche nel corso delle settimane. 

Ecco, quindi, che l’ingaggio di Kyle Walker va a smentire l’investimento fatto in estate dalla stessa dirigenza. Sono 15 i milioni spesi per il cartellino del numero 22, un’operazione della quale si sono già pentiti, stando a quelli che sono i fatti. Non tragga in inganno il fatto che adesso Emerson Royal sia infortunato: era in corso una trattativa con il Fulham e con il Galatasaray. Gli inglesi lo volevano a titolo definitivo, i turchi in prestito.

L’intenzione di liberarsene, da parte della dirigenza rossonera, c’era ed era reale. L’arrivo di Walker prescinde dall’infortunio subito contro il Girona che terrà il brasiliano lontano due mesi. Il Milan aveva imbastito una trattativa sia col giocatore che con il Man City già diversi giorni prima della partita. Sconfessando, di fatto, l’operazione della scorsa estate e ammettendo di aver commesso un errore a metterlo sotto contratto. 

NON È MAI TARDI PER CORREGGERSI

Un errore da 15 milioni di euro, un acquisto smentito e sconfessato dopo soltanto 5 mesi. Per la dirigenza del Milan, l’infortunio di Emerson Royal da una parte è un’opportunità persa per risparmiare quantomeno sull’ingaggio per il resto della stagione. Dall’altra, però, è anche una coincidenza che consente di mettere un po’ di polvere sotto al tappeto, o almeno di provarci. Facendo finta di niente, come se Kyle Walker servisse proprio in virtù ed in funzione di questa defezione.

La verità, però, è un’altra ed è sotto gli occhi di tutti. E a prescindere da ciò che ne sarà dell’avventura italiana dell’ex terzino di Tottenham e Man City, una situazione del genere, nella Milano rossonera, non si era mai vista e probabilmente dovrebbe spingere i piani altissimi del club verso delle considerazioni per evitare ulteriori sprechi in futuro. Che ciò comporti ad ascoltare meno gli algoritmi o a fare un passo indietro nei confronti di qualcuno come Paolo Maldini (perché un passo indietro si può fare), questo sarà compito loro.

A cura di
Luca Vendrame

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