Solanin

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Il manga che racconta la crisi dei giovani adulti

Solanin, scritto da Inio Asano, è un manga del genere slice of life, che racconta il passaggio dalla vita adolescenziale all’età adulta. Quella fase in cui si è appena diventati “grandi”, ma non si è ancora del tutto coscienti di esserlo. Quel periodo in cui si diventa consapevoli di dover prendere delle scelte importanti ma non si sa bene in che direzione andare.

Quella fase in cui ci si rende conto che i propri sogni forse sono irrealizzabili e che, comunque, richiedono impegno e una certa dose di rischio.

Quindi ci si domanda: quanto sono disposto a rischiare per realizzare i miei obiettivi? E, soprattutto, ho il coraggio di correre certi rischi per realizzare ciò che realmente desidero?  

Meiko ricorda il momento in cui ha incontrato Taneda per la prima volta
Trama

Meiko, Taneda e i loro amici, Billy, Kato e Ai sono dei giovani adulti che stanno vivendo proprio questo momento della vita. Meiko e Taneda hanno ventiquattro anni, convivono ma non sono del tutto soddisfatti della propria vita.  

Entrambi sembrano volere di più che un semplice lavoro da impiegato. Un giorno Meiko decide di licenziarsi per cercare di cambiare le cose e seguire i propri sogni. Ma la noia e la mancanza di un obiettivo reale, la mandano in crisi.

Taneda invece, fa un lavoro part-time apposta per coltivare la sua più grande passione: la musica. Infatti, Taneda è il frontman di una band i cui componenti sono Kato e Billy. Asano, inserisce il tema della musica proprio perché è un mestiere che non è considerato tale da molti.

Gli altri personaggi, Billy e Kato sono giovani altrettanto in crisi. Billy, il cui vero nome è Jiro, lavora nella farmacia dei suoi genitori ma si chiede cosa ci faccia ancora lì. Kato è bloccato al sesto anno di università e vorrebbe dedicarsi unicamente alla band.

Così scorrono le loro esistenze, tra le incombenze della vita quotidiana, il lavoro, le relazioni sentimentali e la paura del futuro. Tutti consci che per sopravvivere alla vita reale bisogna adattarsi a fare cose che non rispecchiano per niente le nostre aspettative.

Noi stiamo vivendo l'”ora”, noi stiamo vivendo in un periodo di crisi, contraddizioni e oscurità. È la nostra rapsodia di gioventù

Meiko, Taneda e i loro amici sparano i fuochi d’artificio in spiaggia
Lo stile dell’autore

Il tratto di Asano è semplice, delicato e estremamente realistico. Non per niente, ciò che contraddistingue maggiormente l’autore è il realismo: nelle scene in cui Taneda suona con i suoi amici sembra davvero di sentire le note delle loro canzoni.  

Asano racconta molto dettagliatamente la vita vera, con tutte le paure, le insicurezze, i successi e gli insuccessi. Inoltre riesce a creare una reale connessione tra il lettore e i propri personaggi, inserendo frasi “fuori campo” che rappresentano i loro pensieri. Pensieri che tutti noi, all’età di Meiko e Taneda, abbiamo avuto almeno una volta. Ecco perché colpisce dritto al cuore.

In alto la band di Taneda e i suoi amici che si esibiscono
Un’opera di successo e sempre attuale

Solanin, nonostante sia uscito in Giappone nel 2005 e nel 2006, è ancora molto attuale.

La sfiducia nel futuro e l’incertezza del domani sono fattori coi quali ogni giovane tra i 20 e i 30 anni (e anche più) deve fare i conti. È un manga con il quale qualsiasi giovane adulto può immedesimarsi.

Ecco spiegato il successo che l’opera ha riscontrato sia in patria sia all’estero. Nel 2009 infatti, si è guadagnato una nomination all’Eisner Award 2009.

Mentre, l’anno dopo, la sua storia è stata trasposta in un film diretto da Takahiro Miki e interpretata da Kengo Kora e Aoi Miyazaki.

Solanin è una delle opere più celebri di Inio Asano, già conosciuto per Buonanotte PunPun (tredici volumi), What a wonderful world! (due volumi), La ragazza in riva al mare (due volumi) e Il campo dell’arcobaleno (volume unico).

Inoltre, Solanin in Italia è edito dalla Planet Manga ed uscito in due volumi. In seguito, è stata fatta un’altra ristampa in un volume unico.

A cura
Silvia Ruffaldi

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Silvia Ruffaldi

Silvia ha studiato Scienze della Comunicazione a Reggio Emilia con il preciso scopo di seguire la strada del giornalismo, passione che l’ha “contagiata” alle superiori, quando, adolescente e ancora insicura non aveva idea di cosa avrebbe voluto fare nella vita. Il primo impatto con questo mondo l’ha avuto leggendo per caso i racconti/reportage di guerra di Oriana Fallaci e Tiziano Terzani. Da lì in poi è stato amore vero, e ha capito che se c’era una cosa che voleva fare nella vita (e che le veniva anche discretamente bene), questa doveva avere a che fare in qualche modo con la scrittura. La penna le permette di esprimere se stessa, molto più di mille parole. Ma dato che il mestiere dell’inviato di guerra può risultare un tantino pericoloso, ha deciso di perseguire il suo sogno, rimanendo coi piedi ben piantati a terra e nel 2019 ha preso la laurea Magistrale in Giornalismo e cultura editoriale all’Università di Parma. Delle sue letture adolescenziali le è rimasto un profondo senso di giustizia, e il desiderio utopico di salvare il mondo ( progetto poco ambizioso, voi che dite ?).

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