CASX intervista sul nuovo singolo “Bombe”

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CASX condivide un nuovo singolo dal titolo “Bombe“. Un brano indie rock con influenze post-punk, preludio al secondo disco.

Bombe” di Casx racconta l’inizio e il declino di Isobel, la protagonista, che incontra il diavolo sulla strada di casa.

Casx ci racconta della sua Isobel, che è anche la protagonista del suo album, e di tutto ciò che le sta accadendo in questo periodo.

  1. Com’è nasce il tuo rapporto con un’etichetta come V4V? E com’è cambiato il tuo approccio alla musica da quando non sei più indipendente?

    Seguo V4V da sempre. Credo di aver puntato da subito a far parte del roster perchè ho sempre voluto fare parte di una ‘scuderia’ di artisti che amo.
    Michele (di V4V) negli anni ha selezionato gli artisti che ho più amato. Quindi quando sono entra ufficialmente nel roster è stato subito casa. Da quando non sono più indipendente ho più ansie! Più vai in avanti e aggiungi tasselli al tuo percorso più diventa tutto più difficile da mantenere, specie considerando le tue aspettative su te stessa.

2. Quali sono le tue influenze musicali internazionali? Esistono invece altre donne della scena “Rock Italia” che prendi come riferimento?

Qualche possibile collaborazione che ti piacerebbe realizzare in futuro?
Ascolto soprattutto musica internazionale quindi tendo ad avere molti riferimenti musicali quando scrivo, sicuramente in questo disco c’è tantissima influenza del mio periodo post-punk/midwest emo (Fontaines D.C, American Football, Joyce Manor, Balance and Composure, Brand New, Nick Cave, Idles etc) e tante influenze più tristone tra cui Daughter, Julien Baker, Boygenious, King Hannah). Sono molto selettiva con i progetti italiani lo ammetto, penso che la mia regina indiscussa sia Emma Nolde, vorrei davvero poter collaborare con lei un giorno è un artista incredibile. Possibili collaborazioni in generale? Il mio sogno nel cassetto è un feat con i Gazebo Penguins.

3. Che cosa rappresenta il diavolo nel tuo ultimo singolo “Bombe”? E chi è Isobel, la protagonista, e forse tuo alter ego, che hai deciso di portare qui?

Isobel Gowdie, protagonista del mio disco in uscita, è la prima donna che si è autodichiarata strega in scozia nel 1600. Nella tradizione scozzese è una storia a metà tra realtà e leggenda molto significativa, Isobel era una donna come tante dell’epoca, una popolana che viveva con il marito in questa cittadina scozzese e lavorava per un ricco proprietario terriero.

Isobel come molte donne del villaggio viene ripetutamente violentata dai ricchi del paese, quando denuncia la cosa con le crede manco il marito, quindi un giorno sulla strada di casa attraverso un bosco incontra (così dice) il diavolo e da li usa la magia per incontrare la congrega di altre donne (sempre con storie simili alla sua) e per vendicarsi degli uomini che l’avevano violentata.

Va a processo perchè vuole farsi ascoltare e quello era l’unico modo. La cosa che mi ha colpito di questa storia è quanto fosse così attuale pur essendo una leggenda del 1600. Così mi sono immaginata questa Isobel catapultata nel 2024, dopo essere morta a processo, e girovagando per la città moderna si accorge che la società si è evoluta solo tecnologicamente non mentalmente.

Isobel è una ragazza come me, come tante, una ragazza a cui danno della lingua lunga perchè prova a esprimere un pensiero e che non ha paura di esistere anche se questo diventa scomodo per qualcuno.
Bombe” è il pezzo dove Isobel incontra il diavolo, che forse per lei era il caprone dei libri esoterici, per me il diavolo è dentro a un telefono, è la depressione, l’ansia, la paura, la guerra, una persona che si finge quello che non è.

4. Scrivi che questo progetto nasce per esorcizzare i fantasmi del passato, in che senso? E pensi di starci riuscendo?

In adolescenza sono stata una ragazzina molto introversa, chiusa, mi facevo dire sempre dagli altri come dovevo essere o chi dovevo essere, non credevo in me e non mi volevo bene. La musica è sempre stata per me un posto di comprensione, per questo ho iniziato a scrivere, ma per i motivi sopracitati non ho mai avuto il coraggio di buttare fuori niente prima dei 30 anni.

Oggi sono una persona totalmente diversa da quella ragazzina e quando ho scelto di fare uscire CASX l’ho fatto perchè per me voleva dire ricordare alla me adulta di non esser mai più una persona che si fa dire dagli altri cosa può essere e cosa no. Con me ci sto sicuramente riuscendo spero che la mia musica possa essere una briciola di aiuto anche per chi la ascolta.

5. Che cos’è cambiato rispetto all’anno scorso, che avevi pubblicato il tuo album di debutto “Nessuno vuole essere mio amico”?


Tutto. L’anno scorso ho pubblicato un disco impreciso, imperfetto, scollegato e legato a una me che non esiste più da tanto tempo. Voleva essere un disco curativo e conclusivo, un addio a una fanciullezza che non sento più di avere e che sta bene li dove sta.

Questo disco invece l’ho scritto volutamente evidenziando il fatto che non ho più 18 anni, e nemmeno 20, ne ho 30 e per quanto non sia vecchia non sono nemmeno così sprovveduta. Questo disco è intrinseco di cose molto più scavate, è studiato tanto in ogni piccolo dettaglio dall’immagine alla virgola. Volevo fare un disco che suonasse come le cose che ascolto da sempre, che fosse un suono comprensibile da una persona non italiana ma con la lingua italiana. Un disco a favore della mia voce, e delle sue sfaccettature.

a cura di
Staff

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