Henri Cartier-Bresson, la sua Italia in mostra a Rovigo
Henri Cartier-Bresson, un viaggio nell’Italia dagli anni ’30 agli anni ’70, è in mostra fino al 26 gennaio a Rovigo
Henri Cartier-Bresson arriva finalmente in mostra a Rovigo a Palazzo Roverella, sede non solo di mostre pittoriche (l’ultima su Toulouse-Lautrec è stata un successo incredibile) ma anche di fotografia. Bresson arriva infatti dopo altri grandi nomi della pellicola, come Doisneau, Capa e Modotti, confermando l’importanza di Palazzo Roverella a livello museale.
La mostra è stata realizzata in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi e la Fondazione Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino con la curatela di Clément Chéroux e Walter Guadagnini, direttori delle rispettive fondazioni.
Bresson, considerato a ragione uno dei padri fondatori della fotografia moderna e della street-photography, mostra a Rovigo un lato più inedito di quello che siamo abituati a vedere sui libri.
Abbandoniamo le classiche e conosciute fotografie di Parigi e ci spostiamo sui suoi reportage in Italia tra gli anni ’30 e ’70, al termine della sua carriera di fotogiornalista.
Una mostra inedita che offre 160 scatti e numerosi documenti tra cui articoli dell’epoca, riviste ed un prezioso documentario visibile nell’ultima sala. Un viaggio non solo fotografico ma anche storico, dato da un’Italia che cambia attraverso gli occhi del fotografo francese.
Alcune immagini scattate negli stessi posti a distanza di decenni, regalano al pubblico un Paese e un modo di vivere che non ci sono più.
Non solo una nazione che muta ma anche un cambiamento nell’occhio di Bresson che negli anni passa dalla fotografia più “architettonica” fatta di diagonali e ombre, a quella surrealista, da quella puramente di reportage fino ai ritratti.
Le aree tematiche
La mostra è suddivisa in aree tematiche, una sorta di tour che si apre nel 1932 con il primo viaggio da Salerno a Trieste, in compagnia della sua fedelissima Leica, e che si conclude tra il 1971 ed il 1973 e che tocca Napoli, Palermo, Venezia e la Basilicata.
Nell’ultima parte vediamo un Bresson più politico e vicino al mondo degli operai: le sue foto con le manifestazioni di Venezia sostituiscono quelle dei ponti e delle gondole di qualche anno prima.
Un viaggio sociale, quindi, attraverso gli scatti del Re dei fotografi come è stato definito in un articolo da una giovane Oriana Fallaci. Una mostra imperdibile per ogni amante della fotografia, della storia e dell’Italia.
Palazzo Roverella continua ad alzare l’asticella culturale ad ogni mostra e a confermarsi uno dei musei più importanti del panorama italiano.
La mostra è visitabile fino al 26 gennaio 2025.
a cura e foto di
Anna Bechis
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