WEC 24h di Le Mans: Il cielo si tinge di rosso Ferrari

WEC 24h di Le Mans: Il cielo si tinge di rosso Ferrari
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24h di Le Mans: trionfa Ferrari per il secondo anno consecutivo, raggiungendo l’undicesima vittoria nella categoria; sul gradino più alto del podio anche United Autosport per la classe LMP2 e Manthey Ema per le LMGT3

Per chi come me l’ha seguita dall’inizio, staccando per solo 7 ore di sonno, la 24h di Le Mans 2024 è stata semplicemente incredibile. Fin dall’inizio, nonostante la quantità di giri che ci aspettavano per la gara più famosa del WEC, c’è stata tanta decisione da parte dei piloti e delle pilote coinvolti. Dopo più o meno 4 ore, avevamo già visto diverse interruzioni tra safety car e full course yellow. Due ore dopo, più di 9000 sorpassi – sì, con tre zeri. 

Tanti di noi si sono addormentati con una safety car e si sono risvegliati con un’altra, che era in pista in realtà già dalle 4 di domenica mattina. La gara è ripresa in maniera regolare solo alle 10.30 circa, quando la pioggia è calata come anche i contatti e i fuoripista. 

Nonostante il maltempo abbia fatto altri due stint prima dell’ultimo giro, non sono stati abbastanza decisi da sospendere la gara o farla terminare prematuramente o con un’altra Safety car. Si è quindi arrivati alla fine di una delle gare più importanti ed emozionanti dell’anno.

I risultati

Impossibile non cominciare con Ferrari, che vince per il secondo anno consecutivo per l’undicesima volta nella storia. Se la #50 (Molina/Fuoco/Nielsen) ha chiuso in testa alle Hypercar, la #51 (Pier Guidi/Calado/Giovinazzi) – che ha vinto l’anno scorso – si è classificata terza, duplicando la gioia sul podio. Nielsen ha portato la macchina a traguardo con il solo 2% di energia rimasta, contro il 13% della Toyota di Lopez a meno di 30 secondi di distacco.

Tra le due rosse, la Toyota #7 (Lopez/Kobayashi/De Vries). Per il pilota olandese questo è stato vero riscatto, dopo le difficili giornate vissute nel 2023 in Formula 1. A questo punto, spero solo che abbia mandato un selfie dal podio a Helmut Marko con tanto di trofei e Rolex personalizzato.

Per la categoria LMP2 trionfa United Autosport, che ha messo in campo due giovanissimi: Bijoy Garg di 21 anni e Nolan Siegel di 19. Quest’ultimo poco meno di un mese era rimasto escluso dalla Indy500 per un soffio, ma forse con questa vittoria ha trovato un po’ di consolazione.

Un altro giovanissimo lo troviamo nella terza squadra vincitrice, per la categoria LMGT3, Manthey Ema. Si tratta di Morris Schuring, anche lui diciannovenne. In squadra con lui Richard Lietz, che in carriera ha vinto altre quattro 24h di Le Mans, tre 24h di Daytona, una 24h di Spa e una 24h di Nordschleife; e Yasser Shahin, che, nonostante non conti le vittorie di Lietz, ha comunque una lunga carriera motoristica alle spalle.

Menzioni d’onore

Ovviamente, a vincere è una sola squadra per categoria – quest’anno tre – ma i traguardi personali sono tanti e vale la pena concentrarsi anche su quelli.

Bravissime le Iron Dames, il cui obiettivo era arrivare fino in fondo alla gara e ci sono riuscite classificandosi in 5° posizione nella classe GT3. 

Nonostante il ritiro della Ferrari #83, Yifei Ye può dire di aver festeggiato un compleanno del tutto alternativo, concludendo il suo stint a poco meno di un’ora dallo scoccare della mezzanotte.

Concludo ricordando l’impresa titanica messa in atto dal team Porsche Jota e, in particolare, dai meccanici e da tutti i collaboratori e le collaboratrici della #12. Dopo un violento incidente durante le FP2, la macchina pilotata da Callum Ilott ha subito dei danni gravissimi – per fortuna, il pilota no. La squadra si è trovata davanti a una sfida degna della settimana di Le Mans: fare in meno di 24 ore quello che in teoria si fa in tre settimane. Dopo aver rimesso in sesto la macchina, i piloti hanno potuto effettuare lo shakedown nella pista del mini-aeroporto adiacente il circuito – eravamo in Parc fermé – e il lavoro del team si è rivelato vincente.
Oltre a essere arrivata fino alla fine della gara, la squadra ha classificato la #12 e la #38 rispettivamente in 8° e 9°. Grazie a questo risultato, Jota è stato il team che ha ottenuto più punti, ed è salito sui due gradini più alti del podio della Fia World Cup for Hypercar Team, un campionato nel campionato, che premia, appunto, le squadre con più punti in totale. 
Infine, per l’incredibile lavoro tecnico portato avanti questa settimana, lo staff della #12 ha ricevuto il Premio ESCRA.

Anche quest’anno, il WEC alla 24h di Le Mans ci ha regalato tante emozioni e già non vediamo l’ora di assistere al weekend dell’anno prossimo. Ma il campionato non è ancora finito, anzi, si appena riaperto. Il prossimo appuntamento con il WEC è il 12 luglio con la 6h di San Paolo!
(foto via fiawec.com)

A cura di
Jessica Alfieri

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