La crisi della fotografia contemporanea abbandonata dal mercato

La crisi della fotografia contemporanea abbandonata dal mercato
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La fotografia contemporanea come qualunque altro medium è soggetta ai continui mutamente dettati dalla tecnologia. Il tempo sembra ormai scorrere frenetico e gli ultimi anni, segnati da una combinazione di crisi economiche globali, evoluzioni tecniche e mutamenti nel gusto dei collezionisti, ne sono una chiara dimostrazione.

Andamento del Mercato della fotografia dal 2020 al 2023: l’impatto della pandemia 

Neppure le arti sono state escluse dalla tragica crisi dovuta alla pandemia, il 2020 è stato un anno critico che ha colpito indiscriminatamente tutti i linguaggi espressivi. Le gallerie, i musei e gli spazi espositivi chiudevano negando non solo un impatto economico, venuto a mancare per l’assenza delle vendite fisiche, ma anche delle possibilità culturali. Leggendo il rapporto redatto da Art Basel e UBS non si può che constatare nel 2020 un calo del 22% rispetto all’anno precedente. Trend negativo che peggiora se ci concentriamo solo sul mezzo fotografico sceso del 30%.

Nel 2021 è iniziata una timida e lenta ripresa. Gli acquisti online sono cresciuti esponenzialmente, compensando in piccola parte la riduzione delle vendite face to face. Ciò nonostante, il valore totale delle transazioni non è stato paragonabile a quello pre-pandemia. Piattaforme come Artsy e Artnet hanno vissuto un’improvvisa espansione che ha favorito la vendita delle arti visive, eppure il mercato della fotografia resisteva a stento di fronte ad un’offerta eccessiva rispetto alla domanda. 

Paul Davies - Fine Art Photography - (CC)

Fotografia contemporanea
Paul Davies – Fine Art Photography – (CC)
Collezionisti sono diventati prudenti e selettivi, inaugurando una nuova fase del mercato della fotografia contemporanea: entriamo nel 2022

La parola chiave del 2022 è stata prudenza. I lavori dei maestri della fotografia, i nomi illustri hanno ripreso a vendere con ottimi risultati, mentre gli emergenti sono stati ignorati. Trovare un mercato pronto alle novità sembrava impossibile! Sotheby’s con le sue analisi ha evidenziato la crescita dei grandi come Cindy Sherman e Andreas Gursky, tristemente accompagnata da una stagnazione dei volti nuovi. Inoltre, immersi in una realtà virtuale e surreale, i collezionisti più giovani si sono diretti verso le opportunità offerte dal mercato digitale.

Tuttavia, il colpo di grazie è arrivato nel 2023, quando le tensioni geopolitiche hanno portato diffidenza tra i collezionisti. Cautela ribadita dalla resilienza dimostrata dal mercato delle fotografie storiche e delle edizioni limitate che hanno visto un aumento di interesse. Mentre le opere contemporanee hanno registrato un andamento altalenante soggetto alle influenze esterne. Le maggiori case d’asta hanno segnalato un calo nelle vendite delle stampe fotografiche, ma anche una valutazione dei prezzi medi per le opere stabile.

Fotografia contemporanea - (CC)
C’è speranza per la fotografia contemporanea?

Non possiamo sapere come reagiranno gli artisti a questi eventi. Il destino della fotografia sta nella sua evoluzione e nella comunicazione delle sue potenzialità. I dati sono preoccupanti: il mercato della fotografia artistica passa da 250 milioni di dollari nel 2019 a circa 175 milioni nel 2020, passa a 190 milioni nel 2021, mentre tra il 2022 e il 2023 si attesta tra i 200 e i 210 milioni. In aggiunta, quest’anno non sembra promettere bene e le stime puntano ad un’ulteriore ribasso che orienterà il suo valore sotto la soglia dei 200 milioni.

La transizione verso il digitale ha offerto sfide e opportunità, ma ha anche rimarcato la vulnerabilità del mercato. Periodi di crisi, stagnazione e lievi crescite seguite da repentini cali sembrano destinati a ripetersi. La fotografia è un linguaggio artistico in continua evoluzione e adattamento, il suo futuro è nelle mani dei professionisti dell’arte, come galleristi, curatori e critici, e in quelle degli artisti che devono essere all’altezza e cavalcare questo perpetuo progresso. 

a cura di
Francesca Calzà

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