Tutto su di noi racconta la storia di una famiglia, quella di Marzia Marziale, protagonista e voce narrante del nuovo romanzo di Romana Petri, edito Mondadori.
L’autrice è una scrittrice, editrice, traduttrice e critica letteraria. Ha scritto diversi libri tra romanzi e raccolte di racconti tra i quali, di recente finalista al Premio Strega 2023, Rubare la notte edito Mondadori.
La trama
Marzia vive alla periferia di Roma con due genitori che non possono definirsi tali. Suo padre è un uomo crudele, codardo e pieno di sé, sua madre è dipendente dall’uomo e incapace di dare amore ai suoi figli.
C’è poi suo fratello che sceglie o riesce a trovare un modo per schermarsi, almeno apparentemente, dal dolore chiudendosi completamente in sé stesso.
Marzia invece subisce violenza psicologica e verbale fino ad un evento terribile che la segnerà per sempre.
L’unica cosa che può controllare è il suo corpo e per gran parte della sua vita si concentra su quello. È una sportiva e forgia il suo fisico con la lotta greco-romana.

L’evoluzione di Marzia Marziale
Due sono gli elementi chiave in questa storia, un libro e un cane, Core.
Sono le uniche due ancore di salvezza per Marzia, ad esse si affida per trovare una via alternativa al dolore che le pulsa dentro e la lega al passato.
Purtroppo, alla sofferenza che due genitori, inadatti al loro ruolo, possono provocare non è facile rimediare. L’unica strada è quella di accettare ciò che è stato e cercare di andare avanti, discostarsi da quel modello.
Marzia fa delle scelte che si riveleranno sbagliate: inizialmente si punisce come se fosse lei stessa la causa di tutto, prova sentimenti di odio molto forti e si lascia ingabbiare dalla paura di soffrire ancora.
Poi qualcosa cambia dentro di lei, un libro, apre la sua mente a nuove possibilità.
Una domanda sembra ricorrere in questa storia ed è: perché? Perché tanto dolore, perché tanto odio, perché tanta crudeltà da parte di un padre? Perché tanto disamore per sé stessa di una madre?
Ma quando Marzia riesce ad andare oltre e a smettere di farsi queste domande qualcosa cambia anche nel suo approccio verso la madre, ormai anziana e verso la vita in generale, che a quel punto può iniziare a offrirle nuove opportunità.
Cosa mi è piaciuto
Leggendo sembra di assistere ad un’opera teatrale. Puoi vedere i personaggi, descritti molto accuratamente dall’autrice, muoversi e interpretare il loro ruolo fino alla fine senza mai smentirsi, solo Marzia riesce nell’impresa di uscire dal suo personaggio e il finale è meraviglioso.
La scrittura è pungente, paradossale, a volte graffiante, ma molto efficace.
La famiglia che Romana Petri racconta è sicuramente al limite e Marzia attraverso il racconto della sua esperienza trasmette un messaggio molto chiaro: l’amore, di qualsiasi tipo esso sia, è l’unica vera cura.
Consiglio la lettura di questo libro a chi ama le storie forti che lasciano il segno.
a cura di
Anna Francesca Perrone
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