“Becoming Karl Lagerfeld” – l’intervista con Daniel Brühl sulla nuova serie di Disney+ 

“Becoming Karl Lagerfeld” – l’intervista con Daniel Brühl sulla nuova serie di Disney+ 
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A partire da oggi, venerdì 7 giugno, arriva in esclusiva su Disney+ “Becoming Karl Lagerfeld”, la nuova serie tv su una delle più grandi icone della moda del nostro tempo.
A presentare lo show a Milano è stato proprio Daniel Brühl, che interpreta il giovane e tormentato protagonista.
 

Glamour, party e lustrini: siamo a Parigi, nel 1972, e le luci della ribalta sono puntate su Karl, uno stilista di prêt-à-porter semi-sconosciuto che inizia a farsi strada nel mondo dell’alta moda. Tra conflitti e drammi personali, in questo ambiente dalla competizione spietata, l’ambizione di un uomo lo porterà a costituire il suo Impero. 

Adattata dal bestseller Kaiser Karl di Raphaëlle Bacqué, Becoming Karl Lagerfeld è in uscita oggi, venerdì 7 giugno, in esclusiva su Disney+. Sei episodi, che raccontano la nascita del mito di uno dei personaggi più iconici del nostro tempo. 

A prestare volto ad un giovane Karl ritroviamo Daniel Brühl che, dopo aver interpretato Niki Lauda, il famigerato Barone Zemo e Matthias Erzberger nel nuovo adattamento Netflix di Niente di nuovo sul fronte occidentale, si è lanciato in questa nuova sfida con grande determinazione.  

Daniel Brühl si racconta… 

… e lo fa partendo dalle sue origini, contraddistinte da un forte carattere multietnico, proprio del suo DNA. 

La madre spagnola, il padre tedesco e le due zie francesi hanno infuso in lui sin da giovanissimo il forte desiderio di superare i confini tracciati, viaggiando, esplorando e lavorando in vari Paesi, a contatto con culture diverse. 
Cosa che ora si diverte a fare in più lingue, sfruttando le debolezze e i punti di forza di ognuna di esse. 

Preoccupato per le sorti dell’Europa e del mondo in cui viviamo, pone l’accento su quel forte senso di unità che sta pian piano scomparendo, alla luce di un passato a cui bisogna guardare affinché non si ripetano più errori già compiuti. 

La sua passione per il Cinema nasce grazie al padre Hanno Brühl, regista di documentari, che lo ha formato, trasmettendogli il desiderio di dedicarsi a questo mestiere e spiegandogli “che, idealmente, vanno create storie per un pubblico più eterogeneo possibile.” 

Amante del grande cinema italiano di Fellini, Visconti, De Sica e, ovviamente, di Marcello Mastroianni, sul futuro… chissà! 
Come attore non ha un elenco di ruoli che desidera interpretare, ma ascolta ed esamina le proposte che gli vengono presentate. 
Ora lavorerà con Ruben Östlund al suo prossimo progetto, ma gli piacerebbe anche un ritorno alla regia (anche se è troppo presto per parlarne). 

Il ruolo di Karl Lagerfeld e la costruzione del personaggio 

Il processo di costruzione del personaggio è stato abbastanza complesso, soprattutto per quanto riguarda la fase di preparazione, davvero lunga: Brühl ha letto tre biografie diverse e ha avuto la possibilità di guardare le interviste rilasciate dallo stilista da giovane, quando era già bravo a vendersi e presentarsi al pubblico. 

È riuscito così ad acquisire il linguaggio del corpo, i gesti e le movenze che lo caratterizzavano e ha conosciuto alcuni suoi vecchi amici, trovando – grazie a loro – alcuni particolari spunti inediti. 

“Mi piacciono le nuove sfide, in questa fase della mia vita. E qui si trattava di mettere insieme un puzzle da diecimila pezzi diversi. Nell’interpretazione ho anche dovuto accentuare il timbro tedesco (che solitamente io non ho).”

Daniel Brühl

L’uomo dietro il mito 

L’attore racconta poi di aver avuto l’occasione di incontrare Lagerfeld di persona vent’anni fa, trovandosi di fronte alla figura che lo stilista aveva inventato per proteggersi. 

Occhiali, capelli bianchi, guanti. 
E, solo per un istante, i suoi occhi. 

“Devo dire che è stato molto interessante scoprire quest’uomo prima del successo. Prima che arrivasse a perfezionare quel personaggio che si era costruito per sé. A me interessava esplorare il modo in cui è arrivato a diventare quello che conosciamo, anche con tutte le sue insicurezze e fragilità. “

Daniel Brühl

Un compito particolarmente arduo perché, quando si tratta di interpretare una figura così misteriosa e riservata che, contemporaneamente, rappresenta tuttavia una vera e propria icona, il rischio è quello di cadere nella caricatura. 

Non è stato facile portare in scena quest’uomo, profondamente enigmatico, fragile ma – al tempo stesso – dalla forte volontà ed ambizione.
Un uomo che aveva ben chiaro il suo obiettivo. 

“C’erano aspetti particolarmente delicati ed intimi, ed è stato necessario prendere decisioni per capire quest’uomo.
Che voleva cosa? 

Voleva l’amore.
Voleva conquistare Parigi.
Voleva ottenere il rispetto. 
Con un desiderio, una fame incredibile, volta al raggiungimento di questi obiettivi. 

Per quanto riguarda l’amore della sua vita, cercava di aprirsi a questa persona, ma temeva di perdere il controllo. Io, con le dovute proporzioni, sono riuscito ad identificarmi con alcuni aspetti di Karl Lagerfeld e ho cercato di rapportarmi il più possibile a questa suo desiderio di amore e di rispetto.”

Daniel Brühl

Un punto in comune con il suo personaggio – su cui Daniel Brühl ha lavorato particolarmente – è stato, inoltre, il profondo senso di solitudine provata dallo stilista. Attraverso esso l’attore ha cercato un collegamento emotivo, un elemento che fungesse da chiave interpretativa, consentendogli di immedesimarsi con lui.

Karl Lagerfeld era un uomo “di grandi estremi”, pieno di tutte quelle contraddizioni che, come attore, Brühl si è divertito ad esplorare, gettandosi in una vera e propria esperienza arricchente. 

Un grandissimo intellettuale, ma anche un’autentica icona della cultura pop e di un mondo – quello della moda – estremamente frenetico; un vero e proprio genio, in un ambiente caratterizzato dal duro lavoro, da una disciplina e un’attenzione costanti. Un mondo ricco di energia creativa, che deve però sottostare a ritmi frenetici e all’esigenza artistica di reinventarsi ogni stagione. 

Artista, illustratore, uomo d’affari.

Il personaggio reso da Brühl in Becoming Karl Lagerfeld è dunque una figura complessa e ricca, colma di tutte quelle contraddizioni che hanno contraddistinto il vero Karl Lagerfeld in vita. 

Una persona che “raccontava di avere otto libri sul comodino, che era intento a leggere contemporaneamente. Un uomo, dunque, appassionato di Proust, ma – al tempo stesso – delle sfilate di moda, facenti parte di un mondo completamente diverso.”

“Che timori hai avuto durante questo progetto e cosa ti ha lascito questo personaggio?”

Daniel Brühl: “Per interpretare questo ruolo ho dovuto mettere a tacere tutte quelle voci negative che mi circondavano, impresa non semplice. 

Inoltre, c’è anche un altro aspetto che mi spaventa ancora molto e riguarda l’accoglienza della serie in Germania. Perché ho, sì, già interpretato un altro personaggio iconico – Niki Lauda -, ma, rispetto a quest’ultimo, tutti lì conoscono Karl Lagerfeld e hanno un’opinione su di lui. Rispetto a Parigi, quindi, l’idea di Berlino è quella che mi terrorizza di più, poiché inevitabilmente mi chiedo cosa penseranno della mia interpretazione. 

Per quanto riguarda quello che mi ha lasciato il mio personaggio, invece, come Karl Lagerfeld, ora che sto invecchiando vorrei riuscire a mantenere quell’interesse e quella fame che mi animano, senza lasciarmi prendere dalla nostalgia. 

Senza guardarmi indietro, rimpiangendo il passato.
Vivendo il presente. 

“E riguardo un aneddoto divertente vissuto sul set… “

Daniel Brühl: “…. sì, ce n’è sicuramente uno che riguarda Théodore Pellerin, lo straordinario attore che interpreta Jacques de Bascher

La prima scena che abbiamo girato era quella con Sunnyi Melles (nella serie Marlene Dietrich), un momento molto impegnativo e carico di tensione. Dopo aver terminato la ripresa, sono tornato in camerino e ho trovato il più grande bouquet di rose mai ricevuto in vita mia… saranno state 150! 

Ho chiamato subito mia moglie, scusandomi per non averle mai mandato un mazzo così, dopo tanti anni di matrimonio, chiedendomi da chi provenisse. 
Tornato a Parigi, però, ho notato un biglietto con su scritto “Per Carlito, da Jacques”. “

Insomma, un originale regalo di augurio, ma anche un modo per dare il via a questa seduzione e creare il rapporto esplorato nella serie! 

Il consiglio giusto da dare a un giovane attore 

Brühl si è infine rivolto agli aspiranti attori, ai quali ha consigliato d’interrogarsi attentamente su cosa li spinga a desiderare di intraprendere questo mestiere. 

Perché quello che conta davvero quando si recita è “quell’esatto istante in cui stai girando e tocchi con mano la verità. Questo ti dà una scossa: è eccitante, una magia che ti provoca la voglia di continuare.”

A chi aspira al red carpet, alla fama o a chi vuole realmente seguire una strada professionale, l’attore chiede di riflettere sui rifiuti e le umiliazioni che questo mestiere porta con sé. A tutti quei momenti di tristezza e solitudine, che bisogna superare senza mai mollare. 

“Bisogna sapersi far scivolare addosso le opinioni delle persone, in particolar modo i commenti sui social.
Bisogna sapere abbassare il volume, e concentrarsi solo sulle opinioni delle persone che per noi sono importanti, il cui pensiero e sostegno contano qualcosa.” 

a cura di 
Maria Chiara Conforti 

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