Montecarlo GP Historique – Un tuffo nel passato

Montecarlo GP Historique – Un tuffo nel passato
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Nel weekend che porta il Circus della F1 nel circuito più iconico di tutto il mondiale, torniamo indietro di qualche settimana e ripercorriamo quello che è uno degli eventi di maggior glamour dell’anno: il GP storico di Montecarlo.

Montecarlo oltre ad essere una delle location più In del mondo moderno è conosciuta per il suo GP di Formula 1 e, una volta ogni due anni, torna indietro nel tempo per rievocare i fasti dei grandi campioni su 4 ruote con il suo Gran Premio storico.

Giunto alla 14esima edizione il Grand Prix de Monaco Historique raccoglie la storia del Motorsport su pista nella sua massima espressione la F1, con diverse categorie che vanno dalle prima auto da corsa fino agli anni 80 (le auto più recenti hanno calcato le strade del principato nel 1985).

In un weekend caldo, anzi caldissimo si sono ritrovate circa 200 auto con team al seguito con al volante alcune assolute star tra cui Adrian Newey a Zak Brown che hanno invaso la città di sound e odore di benzina.

Dimenticatevi il Jet-Set tipico del GP di F1, in questo evento si trovano solo i veri appassionati e tutti coloro che non si possono effettivamente permettere quanto si sta svolgendo in questi giorni; non è però solo una rievocazione storica, ma una gara vera e propria divisa in categorie dove l’obiettivo è la vittoria e le tante auto incidentate ne sono l’esempio più lampante.

Dagli albori ai giorni nostri

Come nel più classico dei weekend di gara si inizia al giovedì, il paddock è fremente e le auto sono già tutte pronte per essere messe a punto, il pontile adibito a sistemazione delle auto per il weekend è un agglomerato unico di meraviglia, dalla Ferrari di Ascari alla Mclaren di Lauda, passando per due icone assolute la 312b3 del ’74 di Luada (Rush docet) e la 312 t5 del 1980 di VIlleneuve.

Il primo giorno scorre via veloce, la pista è ancora parzialmente aperta al pubblico e, nelle zone ormai chiuse, i molti appassionati presenti non si fanno scappare l’occasione di poter calpestare i cordoli di alcune delle curve più iconiche del tracciato.

La gente però è in trepidante attesa di vedere i grandi protagonisti del weekend, una lista tra ex piloti e ingegneri che fa impallidire per il palmares nei loro curriculum; si parte da Adrian Newey (che non ha bisogno di presentazioni) e Zak Brown fino ad arrivare agli abituee delle storiche come Marco Werner (3 volte vincitore della 24 ore di Le Mans con Audi) e Marino Franchitti (vincitore della 12 ore di Sebring e fratello di Dario Franchitti).

Non tutte le auto sono relegate nel paddock, la categoria più prestigiosa (a breve parleremo delle varie classi) dorme nei box, gli stessi utilizzati da Verstappen e Leclerc in questi giorni, è incredibile vedere auto che da poco hanno compiuto 40 anni essere pronte a mordere l’asfalto come se non fosse passato nemmeno un giorno dalla loro costruzione.

Tante Classi, tanta passione

Nato nel 1997 il Montecarlo GP Historique come parte della celebrazione per i 700 anni di reggenza della Famiglia Grimaldi nel principato era stato ideato come evento unico, ma grazie al suo incredibile successo, dal 2000, entrò stabilmente nel calendario delle gare di Montecarlo con cadenza biennale.

Le auto partecipanti sono suddivise in categorie in base all’anno di produzione e al tipo di motore, unica discriminante è che devono avere almeno 40 anni:

  • Serie A1 – Vetture Anteguerra e Voitturettes
  • Serie A2 – Auto da Gran Premio con motore anteriore costruite prima del 1961
  • Serie B – Vetture con motore posteriore 1500, F1 (1961 – 1965) e F2 (1956 – 1960)
  • Serie C – Auto sportive a motore anteriore (1952 – 1957)
  • Serie D – Auto da Gran Premio di F1 3L (1966 – 1972)
  • Serie E – Auto da Gran Premio di F1 3L (1973 – 1976)
  • Serie F – Auto da Gran Premio di F1 3L (1977-1980)
  • Serie G – Auto da Gran Premio di F1 3L (1981-1985)

Così come un weekend di gara classico abbiamo un venerdì dove vengono racchiuse le prove libere, un sabato dedicato alle qualifiche e una domenica fitta di gare, perché di questo si tratta, non di una semplice parata come avviene in molti eventi storici.

Un revival unico

Non parleremo di vincitori e vinti, ma dell’evento in se, una rievocazione che sa di mito, le auto come assolute protagoniste, con alcune star che catalizzano l’attenzione, in quest’edizione abbiamo avuto un evento nell’evento, il ricordo del pilota con più vittorie a Montecarlo, ma che è stato strappato troppo presto a questa vita: Ayrton Senna, nel 30ennale della sua morte a Imola.

Un evento, questo, che ha catalizzato l’intero sabato, tutti i presenti erano in trepidante attesa di quella pausa tra le qualifiche per la parata che avrebbe portato in pista la storia del mito, alcune della auto che hanno portato Ayrton Senna ad essere ricordato per sempre: la McLaren Mp4/5B, la Toleman TG84 e la Lotus 97T su tutte portate in pista da Bruno Senna, Stefan Johansson e Thierry Boutsen.

Un momento di commozione che ha coinvolto anche il Principe Alberto che ha voluto assistere alla parata in prima linea complimentandosi con tutti i partecipanti.

A differenza del GP in corso di svolgimento, quello del GP storico è una celebrazione che porta in mente i fasti del principato, dove le auto erano della dimensione giusta e si poteva superare, dove i trenini c’erano solo in partenza e il manico del pilota portava alla vittoria tra una derapata ed una toccatina al guardrail.

Andarci si o no?

Senza ombra di dubbio almeno una volta nella vita bisogna assistere a questo evento, certo il GP di Montecarlo ha un glamour tutto suo, dove l’eccesso è normalità e dove la ricchezza è scontata, ma il GP storico ha un fascino per tutti coloro che sono appassionati d’auto e vogliono ancora farsi esplodere i timpani con i vecchi V12.

Una quattro giorni che diventa ancora più appetibile pensando al costo dell’evento: quest’anno 60 euro per il sabato e 110 euro per la domenica con il venerdì ad ingresso totalmente gratuito, quindi un motivo in più per venire nel principato ed ammirare uno spettacolo unico che porta in pista alcuni assoluti capolavori su 4 ruote.

Appuntamento alla prossima edizione, la 15esima, a maggio 2026, se non vi abbiamo convinto con le parole vi lasciamo alla galleria completa dell’evento:

A cura e foto di
Andrea Munaretto

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Andrea Munaretto

Nato nell'84 e fin da quando avevo 4 anni la macchina fotografica è diventata un'estensione della mia mano destra. Appassionato di Viaggi, Musica e Fotografia; dopo aver visitato mezzo mondo adesso faccio foto a concerti ed eventi musicali (perché se cantassi non mi ascolterebbe nessuno) e recensisco le pellicole cinematografiche esprimendo il mio pensiero come il famoso filtro blu di Schopenhauer

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