“Estranei” – la recensione in anteprima del nuovo film di Andrew Haigh

“Estranei” – la recensione in anteprima del nuovo film di Andrew Haigh
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Presentato in agosto al Telluride Film Festival, il film uscirà nel nostro paese oggi 29 febbraio distribuito da The Walt Disney Company Italia. Noi di The Soundcheck abbiamo assistito all’anteprima italiana, e ve ne parliamo qui, in questo articolo.

Conto a fatica sulle dita di una mano i film che negli ultimi anni hanno avuto un impatto così profondo sulla mia psiche come Estranei.
Ispirata al romanzo Strangers (1987) di Yamada Taichi, la pellicola conduce lo spettatore all’interno di un vorticoso roller coaster di emozioni, gestito con maestria ed eleganza dalla mano di Andrew Haigh, il talentuoso regista britannico già autore di 45 anni e Charley Thompson. Cast di attori in grandissima forma, Andrew Scott e Paul Mescal su tutti.

Appuntamento al cinema da oggi 29 Febbraio!

Solitudini che si incontrano

Non è un’impresa facile spiegare la trama di Estranei, una storia che alterna e mescola più generi, da quello drammatico al sentimentale, passando anche attraverso momenti di puro cinema fantastico.

Adam (Andrew Scott) è uno sceneggiatore sulla quarantina in piena crisi creativa ed esistenziale. Abita in un gigantesco e pressoché disabitato condominio a nord di Londra, simbolica ed efficace rappresentazione del profondo stato di alienazione ed inquietudine che sta attraversando. All’interno di questo enorme alveare urbano ci sono anche altre api solitarie, tra cui Harry (Paul Mescal), ragazzo dall’aria tanto esuberante quanto fragile che una sera si presenta alla porta del vicino proponendogli di passare la notte in compagnia. Adam, però, rifiuta l’invito, per timidezza o forse per un tormento interiore che lo affligge da tanto tempo.

E’ infatti la scomparsa improvvisa dei genitori, morti trent’anni prima in un tragico incidente stradale, ad aver in qualche modo ingabbiato Adam in un perenne stato d’incertezza emotiva, allontanandolo da qualsiasi contatto con una nuova possibilità di amore. A correre in suo aiuto (fino a un certo punto) saranno delle visioni dal passato, per provare a riavvolgere e ricostruire il nastro dei ricordi con mamma e papà. E confrontarsi una volta per tutte con i propri fantasmi.

Ma cosa succede se a poco a poco la linea tra realtà e immaginazione inizia a sfumare?

“Estranei”

“Sai, mi sono sempre sentito distante dal resto della società… come un corpo estraneo che la corrente spinge sempre più verso il margine, mentre la tua famiglia rimane al centro del fiume.”

Harry, “Estranei”, 2024

In queste parole – che Harry rivolge ad Adam in un momento di delicata intimità – traspare tutta l’inquietudine e la rassegnazione di una persona che vive nella triste consapevolezza che non sarà mai pienamente accettata dalle persone a cui tiene. Lo stesso turbamento colpisce Adam, scavando ancor più nel profondo del rapporto con i genitori (interpretati magnificamente da Claire Foy e Jamie Bell), morti quando aveva appena 12 anni e – all’epoca – incapaci di accettare l’emergente omosessualità del figlio.

Il personaggio di Andrew Scott è combattuto tra il desiderio liberatorio di mettersi il passato alle spalle e la disperata necessità di rimanere aggrappato al ricordo della famiglia, anche se ciò significa rivivere quotidianamente i traumi di un’infanzia dolorosa. Ogni piccola smorfia, ogni increspatura sul suo volto sono pronti a ricordarcelo.

Realtà ed immaginazione, presente e passato si fondono fino a diventare indistinguibili, grazie anche al grande lavoro sulla fotografia realizzato da Jamie D.Ramsey, capace di ricreare abilmente vari momenti onirici della storia: negli occhi degli spettatori la confusione a poco a poco aumenta, finendo con l’immedesimarsi nei protagonisti, aggrappati alla speranza di riuscire prima o poi a riconciliarsi con chi si è perduto lungo il cammino.

The Power of Love

“The power of love
A force from above
Cleaning my soul
Flame on, burn desire
Love with tongues of fire
Purge the soul
Make love your goal”

“The Power of Love” – Frankie Goes To Hollywood

L’amore autentico ha il potere di curare anche le ferite più profonde, l’amore autentico non chiede niente in cambio. The Power of Love dei Frankie Goes to Hollywood non a caso è la canzone simbolo del film, intonata sul finale da Adam in uno struggente atto di riconciliazione con sé stesso e con il mondo. La colonna sonora – spesso diegetica – è l’architrave dell’intera pellicola: il giradischi entra spesso in scena, esplicitando a più riprese le mille espressioni della sensibilità ferita del protagonista, e portandoci ad empatizzare con lui in modo sempre più intenso.

Affascinante scoprire poi che gran parte del film è stato girato nella casa dove il regista Andrew Haigh è cresciuto, elemento che amplifica la connotazione autobiografica del lavoro di un’artista apertamente omosessuale che nel corso della carriera si è occupato spesso di portare avanti tematiche legate all’omosessualità.

Estranei è un film doloroso, delicato e romantico, che richiama alla coscienza il desiderio che tutti noi abbiamo di essere semplicemente ascoltati e compresi da chi abbiamo accanto.
Estranei è un film necessario.

Nelle sale da oggi 29 Febbraio!

a cura di
Alessandro Bertozzi

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Alessandro Bertozzi

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