Brian Banks: ecco perché dovreste guardarlo!

Brian Banks: ecco perché dovreste guardarlo!
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Brian Banks è una pellicola del 2018, che ultimamente è diventato uno dei film più visti su Netflix. Il film del regista Tom Shadyac è tratto da una storia realmente accaduta. Ripercorre infatti le vicende di un ragazzo, una promessa del football americano, accusato ingiustamente di un crimine che non ha commesso.

Il film Brian Banks sta riscuotendo notevole successo su Netflix, non solo per la vicenda trattata ma per la grande interpretazione del protagonista Aldis Hodge (già visto in Black Adam), che interpreta Brian, in una dura lotta contro un’ingiustizia subita.

Sinossi

«La libertà non nasce in un campo da football, inizia nella mente»: questa è la frase iniziale di Brian Banks. Il ragazzo è uno studente liceale qualunque, con una profonda passione per lo sport, quando ad un tratto i suoi sogni vengono spezzati, in un angolo del corridoio della scuola che frequenta. Un’amica di scuola lo accusa di un crimine terribile: stupro. Inizia così il suo viaggio verso l’inferno. Brian viene condannato a 10 anni di reclusione, con un processo che non dà spazio alle minime garanzie processuali. Anni che il ragazzo sconta tutti ingiustamente.

L’ingiustizia

Ammesso alla libertà vigilata, Brian cerca piano piano di ricostruirsi la vita che la condanna gli ha tolto, ma ha difficoltà a trovare un lavoro e a ritornare a giocare a football. Decide quindi di intentare una causa, anche grazie ai consigli del suo mentore (interpretato da Morgan Freeman), per riprendersi ciò che gli è stato tolto. Il tema principale del film è quello dell’ingiustizia. Brian è inizialmente spettatore passivo di una giustizia che, spesso, risulta essere troppo ingiusta. Il suo caso rappresenta uno dei tanti casi di uomini detenuti per una condanna ingiusta. Eppure nonostante il protagonista viva questa personale tragedia, non riesce mai a mollare la presa.

In questo viene aiutato da un professore che insegna nel penitenziario e che sprona il suo allievo a risollevarsi. Tante sono le pellicole che hanno affrontato il tema di una ingiusta condanna, ma il film di Tom Shadyac si incentra sui modi di reazione ad un’ingiustizia subita. A tutti sarà capitato di vivere o di essere protagonisti di un comportamento o di una situazione che abbiamo reputato ingiusta e vessatoria nei nostri confronti. Brian è caparbio nella ricerca della verità. Lo fa, passo dopo passo, anche silenziosamente.

Il protagonista e il cast

Aldis Hodge, per calarsi pienamente nel personaggio, ha frequentato la Long Beach Poly High School ed ha inoltre fatto parte della prestigiosa squadra di football Jackrabbit. La sua interpretazione è stata molto convincente. L’attore infatti è riuscito a mettere in scena non solo i momenti drammatici vissuti dal protagonista all’interno del carcere, ma anche la sua testardaggine nella lotta per la ricerca della verità e della giustizia.

Altri membri del cast: Greg Kinnear (Justin Brooks), Sherri Shepherd (Leomia), Melanie Liburd (Karina), Morgan Freeman (Jerome Johnson).

Ombre e luci della giustizia americana

Brian Banks rappresenta una cruda verità di un sistema legale giustizialista. Ciò che ha vissuto Brian, non solo gli ha interrotto quella che sarebbe stata una brillante carriera nel mondo del football, ma ha rischiato anche di mettergli l’etichetta di “stupratore“. Il regista riesce in maniera egregia, attraverso i dialoghi dei personaggi a rappresentare l’incertezza di un sistema giudiziario che vorrebbe essere certo e giusto; l’arrivismo di una falsa vittima che, per evitare di avere delle conseguenze ella stessa in prima persona, è capace di accusare un compagno di scuola, di un crimine che in realtà non è stato messo in atto. Tutto questo con il sostegno di un sistema processuale, che in questo caso, viene esercitato in maniera arbitraria e senza effettivamente vagliare quelle che sarebbero le prove per scagionare il colpevole.

Ve lo consigliamo?

La vicenda di Brian non appassiona semplicemente perché racconta una storia realmente accaduta, ma è un monito per tutti coloro che hanno vissuto o stanno vivendo una vicenda drammatica, a causa della quale, da un giorno all’altro, sono stati costretti a cambiare radicalmente la propria vita.

La pellicola affronta anche gli stereotipi che gli ex detenuti sono costretti a vivere, marchiati da etichette nonostante abbiano finito di scontare la condanna e le profonde difficoltà che hanno nel poter trovare un lavoro. Tramite la voce del personaggio interpretato da Morgan Freeman, il film invita a lavorare sulla reazioni agli eventi tragici. Non è tanto ciò che ci accade a distruggerci ma come noi reagiamo a ciò che ci succede. Quindi, sì ve lo consigliamo!

a cura di
Maria Raffaella Primerano

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