The Miracle Club – la recensione in anteprima del nuovo film di Thaddeus O’Sullivan

The Miracle Club – la recensione in anteprima del nuovo film di Thaddeus O’Sullivan
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A cinque anni di distanza da “Citizen Lane”, il regista irlandese Thaddeus O’Sullivan torna sul grande schermo con “The Miracle Club”. Presentato in giugno al Tribeca Film Festival, l’opera – che uscirà nelle sala italiane il prossimo 4 gennaio – segue le vicende di un gruppo di donne della Dublino operaia degli anni ’60, in procinto di partire per un pellegrinaggio alla volta di Lourdes. Il cast è davvero d’eccezione, con Laura Linney (“Mystic River”, “Ozark”), Maggie Smith (“La strana voglia di Jean”, “Harry Potter”, “Downton Abbey”), e Kathy Bates (“Misery non deve morire”, “Richard Jewell”) nei ruoli delle protagoniste.
Noi di The Soundcheck abbiamo partecipato all’anteprima italiana del film.

Ci è piaciuto? A voi scoprirlo in questo articolo!

Il prossimo 4 gennaio uscirà in sala The Miracle Club, il nuovo film di Thaddeus O’Sullivan, presentato lo scorso giugno al Tribeca Film Festival. L’opera accompagna lo spettatore in un viaggio nel passato e nei ricordi dei personaggi, riuscendo a divertire ed emozionare, senza concedere troppo spazio alla retorica di una trama dalla conclusione fin da subito facilmente intuibile. Al suo interno si possono scorgere, inoltre, alcuni elementi tipici del road movie, ma sono soprattutto la fotografia e le interpretazioni a far brillare la pellicola, contraddistinguendola ed elevandola grazie all’enorme qualità apportata.

“The Miracle Club”

In un piccolo quartiere operaio alla periferia di Dublino di metà anni ’60, la vita scorre lenta, serena. I giorni sembrano somigliarsi un po’ tutti, tra l’alternarsi di una spesa al mercato e la messa della domenica.

Eileen (Bates) vive con il marito Frank (Stephen Rea) e una sterminata banda di figli e nipoti. La casa di Lily (Smith) invece è avvolta da un grande silenzio: a tenerle compagnia il marito, ormai quasi completamente immobilizzato a letto, ma soprattutto il ricordo del figlio scomparso molti anni prima in circostanze misteriose.

Lily e Eileen si conoscono da una vita, ed insieme coltivano il sogno di rompere la quotidiana monotonia vincendo una gara di canto organizzata dalla parrocchia locale: l’ambitissimo primo premio è infatti un viaggio al santuario di Lourdes.

Sarà, però, l’improvvisa ricomparsa di Chrissie (Linney) dopo quarant’anni di ‘latitanza’ negli Stati Uniti a stravolgere davvero le cose, contribuendo a riportare a galla un trauma che accomuna il passato delle tre donne.

Regia ed interpretazioni

“Dirigere “The Miracle Club” è stato come rituffarsi nei ricordi d’infanzia. Sono cresciuto in una famiglia irlandese profondamente cattolica… all’inizio degli anni ’60 ero poco più che un bambino e ricordo che la domenica mattina era il mio momento preferito della settimana, quando l’intera comunità si riuniva per la messa ed io potevo rivedere i miei amici”.

Thaddeus O’Sullivan

Il regista Thaddeus O’Sullivan ci accompagna così dentro una storia che gli è familiare. Un racconto delicato, in cui le relazioni tra i personaggi emergono gradualmente attraverso dialoghi e silenzi, senza l’impiego di flashback o spiegoni ridondanti di cui troppo spesso abusa il Cinema d’oggi. La tecnica cinematografica è sempre a servizio della narrazione: i movimenti di macchina sono limitati ed essenziali, mentre, nelle sequenze di maggior intimità, l’obbiettivo si incolla ai volti dei personaggi attraverso primi piani mirati a esplorarne umori e stati d’animo.

A catturare l’attenzione dello spettatore sono però le interpretazioni: Linney, Bates, e Smith regalano performance di “sottrazione”, lasciando che le loro emozioni emergano da piccole sfumature nelle espressioni e nei gesti, particolari che aggiungono profondità ai personaggi. Si parla pur sempre di tre attrici che insieme hanno collezionato 3 Oscar, 7 Golden Globes, e 10 Emmy Awards!

La durata del film è complessivamente adeguata (circa 90’), anche se l’inserimento di una decina di minuti in più avrebbe forse permesso una migliore comprensione di alcune dinamiche, che così rimangono invece trattate in modo più superficiale: poche battute rivelano solo parzialmente l’antico amore che legava il figlio di Lily a Chrissie, prima che circostanze drammatiche la costringessero ad un allontanamento forzato verso gli Stati Uniti.

Così come una maggiore caratterizzazione l’avrebbe meritata la quarta grande protagonista del film: Dolly (Agnes O’Casey), ragazza dolce e gentile, madre di un bambino muto.

Le attrici Maggie Smith e Kathy Bates The Miracle Club
Lourdes ed il tema della redenzione

In questo viaggio al celebre santuario cattolico di Lourdes, Dolly, Eileen, Lily e Chrissie individuano l’occasione migliore per un miracolo dal cielo, che possa risolvere le loro difficoltà.

Il film si presenta come un family drama dalle tinte leggere e solari, complice una fotografia dai toni caldi e naturali, tipica dei primi giorni di primavera (tutte le location di Lourdes e dintorni sono ricreate in digitale). Al contempo, il regista Thaddeus O’Sullivan non si esime dal riflettere – e farci riflettere – anche su argomenti più seri (come l’aborto e il suicidio), portandoci a fare i conti con la persistenza di un lutto condiviso.

Il reale miracolo per i personaggi sarà allora quello di riuscire una volta per tutte ad affrontare i propri sensi di colpa, accettando quel che è stato attraverso un atto di vera redenzione (davvero toccante la scena del “bagno” di Maggie Smith nella piscina del Santuario).

Come dice Padre Dermot (Mark O’Halloran) a Eileen: “You don’t come to Lourdes for a miracle… You come to Lourdes for the strength to go on when there is no miracle”.

Nella sua trama così essenziale e diretta – che per certi aspetti mi ha ricordato altri due film d’autore degli ultimi anni, ovvero Philomena di Stephen Frears (con una straordinaria Judi Dench, nel ruolo di attrice protagonista) e Belfast di Kenneth Branagh – The Miracle Club ha davvero tutte le carte in regola per arrivare al cuore degli spettatori.

E quale momento migliore per vederlo se non sotto le feste?
Appuntamento al cinema dal 4 Gennaio!

a cura di
Alessandro Bertozzi

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