#BACK2BACKgnaia – Pecco Bagnaia è tre volte Campione del Mondo!

#BACK2BACKgnaia – Pecco Bagnaia è tre volte Campione del Mondo!
Condividi su

Dopo un estenuante campionato lungo 42 gare tra sprint e gran premio domenicare, il 26 novembre si è concluso il campionato MotoGP 2023 consacrando Francesco “Pecco” Bagnaia campione del mondo della classe regina per la seconda volta consecutivamente e per la terza volta campione considerando il titolo Moto 2 del 2018

Era nell’aria ed è accaduto, dopo un lunghissimo mondiale Pecco Bagnaia è campione del mondo MotoGP, in questa prima stagione costellata dalla sprint race ad ogni weekend di gara abbiamo avuto un finale al cardiopalma che ha fatto esultare i tifosi italiani quando mancavano ancora 22 giri alla fine del gran premio, ma della gara ne parleremo dopo.

Gli appassionati di tutto il mondo son rimasti entusiasti da questa stagione grazie anche agli alti e bassi dei due piloti che si sono giocati il mondiale fino all’ultimo atto, tenendo così alta l’attenzione sul mondiale MotoGP rispetto ad un mondiale F1 conclusosi troppo presto e facendolo ribattezzare Formula Noia.

Ma come siamo arrivati a questo finale di stagione che ha attaccato allo schermo milioni di appassionati da tutto il mondo? La stagione è stata lunga e piena di colpi di scena, sicuramente il crocevia è stata Barcellona con quello spaventoso incidente di Bagnaia che ha fatto pensare al peggio il box Ducati e i suoi tifosi.

Il grande spavento ha portato Pecco a prendere meno rischi possibili nelle gare successive facendo si che il suo rivale al titolo Jorge Martìn si rifacesse sotto tenendo vivo il mondiale fino all’ultimo.

Italia vs Spagna

Era da qualche anno che il dualismo italospagnolo mancava dalla MotoGP, ma quest’anno è ritornato in pompa magna, se il campionato costruttori è stata una lunga sinfonia Ducati, intervallata da sporadici lampi di Aprilia e KTM, dal punto di vista del titolo piloti è stata una lunga battaglia prima a tre e poi da due tra i battenti bandiera italiana Bagnaia e Bezzecchi e lo spagnolo Martìn che sembrava già chiusa prima della gara di Barcellona due mesi fa quando Bagnaia aveva ormai 60 punti di vantaggio sul più diretto degli inseguitori.

Quest’anno, però, il vero ago della bilancia è stato il rendimento delle gomme Michelin che, a più riprese, ha penalizzato i contendenti al mondiale col culmine di Barcellona dove, per colpa di una gomma problematica, il campione del mondo in carica è stato sbalzato dalla moto durante il primo giro e, rimanendo in traiettoria, è stato investito dall’incolpevole Binder su KTM passandogli sulle gambe e rischiando di porre fine anzitempo alla sua stagione.

Da quel momento abbiamo vissuto un nuovo campionato dove Martìn ha man mano recuperato punti su Bagnaia andando lui, per poco tempo, in testa al mondiale con la gara spint del GP di Indonesia. Con ancora 5 tappe e la corrente favorevole per il pilota madrileno il mondiale sembrava correre veloce verso la Spagna, ma da questo momento l’orgoglio italico e qualche l’ansia di stare davanti per Martìn hanno creato un finale di stagione thriller.

Questa tensione alle stelle ha portato il circus iridato all’ultima tappa del mondiale a Valencia, già teatro del tragico finale di stagione 2015, ora come allora la sfida perde la casacca del team ma acquista la mera nazionalità e le interviste post gara lo confermeranno, ma andiamo con ordine.

Tutto può succedere

Arrivati a Valencia, quindi, erano due i piloti che potevano vincere il titolo, separati da 21 punti avevamo da una parte Pecco Bagnaia e dall’altra Jorge Martìn, entrambi piloti ducati, entrambi con la moto 23, ma in due scuderie diverse il Team Factory per il primo il Team Prama, vincitore del titolo scuderie, il secondo.

La vigilia è stata caldissima, le accuse dello spagnolo su presunti favoritismi da parte di Michelin echeggiavano ancora tra le colonne dei giornali e i commenti degli altri piloti spagnoli, favorevoli all’aiutino al connazionale, erano una spada di damocle sulla testa dell’italiano. L’unico modo per stare tranqulli era vincere.

Le prime prove danno il segnale di quello che sarà il weekend, Martìn è un francobollo nei confronti di Bagnaia, la sua tattica è chiara, portare all’estremo il nervosismo nel box dell’italiano e sembra riuscirci, le qualifiche restituiscono un Bagnaia primo, ma solo grazie alla penalità di Vinales, con Martìn sesto, sembra tutto preparato per una vittoria semplice dell’italiano.

Si parte per la sprint e come tante, troppe volte quest’anno è un’assolo dello spagnolo, troppo forte sulla gara breve, e col quinto posto di Bagnaia il campionato rimane ancora aperto fino alla gara conclusiva di domenica.

Chi vi sta scrivendo domenica era in tensione, in stazione e con gli occhi puntati sul telefono per il GP della comunità valenciana, ore 15 le moto percorrono il warm lap, Bagnaia tiene il passo del plotone, subito dietro a lui Martìn, intento a fargli sentire quella pressione che potrebbe decidere l’epilogo della stagione.

L’ultimo semaforo dell’anno

I piloti sono in posizione, sul fondo dello schieramento la bandiera verde sventola, il semaforo si tinge di rosso, i secondi sembrano eterni le luci si spengono. La Ducati rossa parte come una molla dalla prima casella dal sesto posto Martìn non è da meno e nel giro di poche curve è già attaccato a Bagnaia, sembra l’inizio di quello scontro epico che tutti aspetta e invece…

Invece al primo tentativo di attacco il pilota spagnolo si fa sorprendere dalla potenza della scia e per non combinare il disastro finisce lungo alla prima curva rientrando in settima posizione, ci si prepara alla rimonta furiosa mentre Bagnaia è primo e con 30 punti di vantaggia su Martìn, questa situazione porta ad un rilassamento del pilota italiano che porta a farsi avvicinare dalla due KTM, nel mentre lo spagnolo cercando di tornare sulle gomme della ducati numero 1 e forse annebbiato dal veleno di un mondiale che sta scappando combina il disastro, prende in pieno Marquez e la loro gara finisce li.

Ironico pensare che colui che non più di 7 giorni prima dichiarava che avrebbe aiutato il connazionale nella lotta al titolo è stato scaraventato a terra facendo dire addio alle velleità di campionato proprio a colui che avrebbe dovuto aiutare.

Da qui è una cavalcata trionfale per Bagnaia, 22 giri in cui non deve chiedere nulla ed infatti da li a poco perde posizioni e diventa terzo, sembra tutto scritto, la vittoria del GP a qualcun’altro mentre il titolo mondiale a lui.

La realtà dei fatti è che vittoria di tappa e il titolo vanno a Bagnaia, certo complici errori e cadute altrui, ma la virtù dei campioni è anche quella di saper cogliere le occasioni quando si presentano.

L’anello come nell’NBA

Le immagini dai box immortalano la fidanzata e la sorella di Pecco piangenti dalla gioia, anche il pilota di Chivasso sotto la visiera avrà versato lacrime, ma non lo sapremo mai, quello che è certo è che le celebrazioni del titolo in terra di Spagna hanno un gusto più dolce visto tutto quello che verrà detto da Martìn successivamente, ma non staremo qui a parlarne.

Un canestro, un pallone e tre anelli ecco la celebrazione del nuvola rossa fan club, sugli schermi dorna, l’organizzatore del mondiale, scrive l’hastag #BACK2BACKgnaia a suggellare ingresso di Bagnaia nel ristretto club di chi ha vinto due mondiali MotoGP consecutivi, nei box le alte cariche Ducati si complimentano con tutti, anche con gli sconfitti perché, in fondo, è anche grazie a loro che questo mondiale è stato così bello e unico.

Non c’è tempo per pensare al successo, i team e i piloti martedì saranno di nuovo in pista per pensare alla nuova stagione, una stagione che si prospetta scoppiettante con l’approdo di Marquez in Ducati e questo ci dirà se veramente Bagnaia è un campione tra i capioni o meno.

Adesso godiamoci la sua vittoria, una vittoria per l’Italia intera, un pilota italiano su moto italiana che entra nell’olimpo dei grandi nel giorno dell’orgoglio italiano.

Ho vinto il Mondiale vincendo anche la gara, l’ho sempre sognato. Sabato con la media siamo finiti in una situazione un po’ difficile, ma oggi sapevamo cosa fare; il Cartello Martin out? Non l’avevo visto, giuro. Fino alla fine, pensavo fosse quarto, e pensavo che se fossi caduto allora lui sarebbe salito terzo e avrebbe vinto il Mondiale. Quel contatto? Abbiamo rischiato, ma lui in quel momento doveva spingere davvero forte!

Francesco Bagnaia

Vai Nuvola Rossa!

A cura di

Andrea Munaretto

Foto credit Sky Sport Italia

Seguici anche su Instagram!
LEGGI ANCHE: L’Italia vince la Coppa Davis 2023 – la partita minuto per minuto
LEGGI ANCHE: F1 GP Abu Dhabi, il pagellone di giornata
Condividi su

Andrea Munaretto

Nato nell'84 e fin da quando avevo 4 anni la macchina fotografica è diventata un'estensione della mia mano destra. Appassionato di Viaggi, Musica e Fotografia; dopo aver visitato mezzo mondo adesso faccio foto a concerti ed eventi musicali (perché se cantassi non mi ascolterebbe nessuno) e recensisco le pellicole cinematografiche esprimendo il mio pensiero come il famoso filtro blu di Schopenhauer

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *