Oppenheimer: la storia di un Prometeo incosciente

Oppenheimer: la storia di un Prometeo incosciente
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Il 23 agosto è uscito nelle sale italiane l’ultimo film di Christopher Nolan. La pellicola è un biopic su J. Robert Oppenheimer, noto per essere stato il padre della bomba atomica. Un film, diviso simbolicamente in tre parti, intenso e dirompente.

La Trama

Oppenheimer racconta la storia dell’uomo, che grazie alla sua genialità e al suo amore per la scienza ha cambiato il mondo. Julius Robert Oppenheimer (interpretato da Cillian Murphy) è un ragazzo brillante, dotato di talento, ossessionato dalla fisica e innamorato della fisica quantistica. Un giovane studente universitario come tanti che vorrebbe lasciare il proprio segno nel mondo. La storia si alterna tra passato e presente, con numerosi flashback.

Oppenheimer studia fisica al laboratorio di Cambridge insieme al professor Patrick Blackett, per poi trasferirsi in Germania. Ritorna poi negli Stati Uniti, dove vorrebbe perfezionare ed ampliare le sue ricerche sulla fisica quantistica, materia che lo ha sempre affascinato. Inizia così ad insegnare all’Università della California e conosce quelle che saranno le donne più importanti della sua vita: Jean Tatlock (interpretata da Florence Pugh), membro del Partito Comunista e KatherineKittyPuening (Emily Blunt), una biologa che diventerà sua moglie. Fino quando Leslie Groves (Matt Damon), generale dell’esercito americano, gli proporrà di partecipare ad un progetto unico.

La nascita del progetto Manhattan e le questioni politiche

Il progetto diretto da Oppenheimer, denominato Progetto Manhattan, consisteva nella creazione di un’arma, conosciuta con il nome di bomba atomica. Nolan affronta nella pellicola anche il tema politico, legato anche all’intelligence e ai servizi segreti. Robert, essendo posto a capo del Progetto, aveva un nulla osta di sicurezza che gli garantiva l’accesso a documenti riservati e posti sotto segreto di Stato, inerenti alla creazione della nuova arma.

Nel corso del film, lo scienziato viene interrogato e sottoposto a processo, in quanto accusato di aver venduto le informazioni segrete ai russi. A causa di ciò, ad Oppenheimer fu ritirato il nulla osta. Il grande scienziato era invidiato soprattutto da Lewis Strauss, uomo governativo e Presidente della Commissione per l’energia atomica, che incastrò il fisico affinché non potesse più lavorare per il Governo Americano.

L’antagonismo tra Russia e America, i precedenti legami con il Partito Comunista Americano e il fatto che avesse intrapreso una relazione con una donna comunista, fornirono su un piatto d’argento l’accusa di spionaggio mettendo così fuori dai giochi Robert. Il film anticipa anche la questione della guerra fredda tra Russia e America.

Il processo instaurato nei confronti del “padre della bomba atomica” è un processo farsa, in cui l’imputato viene sottoposto a domande tendenziose ed è quasi privo delle minime garanzie processuali. Emblematica è la scena in cui Robert si sente nudo davanti alle domande postegli, perché è consapevole di essere solo, accusato ingiustamente dallo Stato che ha servito. Metodo ricorrente in svariate vicende politico-storiche. Quanto la “giustizia” può essere ingiusta? Altro tema caro a Nolan.

Il Prometeo Americano

Nelle prime immagini del film, appare sullo schermo una frase emblematica e significativa, che lega Oppenheimer a Prometeo. Nolan introduce lo spettatore alla visione del film tramite una metafora classica. Il fisico viene paragonato al “Prometeo incatenato” di Eschilo. Egli rubò il fuoco agli dei, per donarlo agli uomini, ma per questo fu punito da Zeus e condannato ad un terribile supplizio.

Allo stesso modo la colpa dello scienziato, di origini ebree, è stata quella di regalare all’umanità una nuova e potente arma, i cui effetti sarebbero stati devastanti e avrebbero aperto la strada ad una guerra più cinica e violenta. Gli esseri umani sarebbero stati in grado di gestirla?

Nolan nella parte iniziale del film raffigura il giovane fisico come un genio visionario, che si fida ciecamente della scienza ed è totalmente rapito ed affascinato da essa. Il suo amore per la fisica quantistica guida le sue scoperte giorno dopo giorno. Emblematiche sono le immagini in cui Robert, sdraiato sul letto, sogna e immagina quale sarà il risultato delle sue ricerche. Si sente tutt’uno con l’universo e con quel mondo della fisica quantistica che lo ossessiona, ma che al tempo stesso è la colonna portante della propria esistenza.

Robert senza la fisica si sentirebbe smarrito. Oppenheimer come Prometeo è costruttore, genio, ma distruttore al tempo stesso. La metafora non è assolutamente casuale. Robert, mediante la sua scoperta, è diventato simile ad un Dio: “Ora sono diventato morte, il distruttore di mondi”. Eppure questa scelta, così come accadde per Prometeo, avrà delle dolorose ripercussioni.

La scienza e la morale

Uno dei temi cari a Nolan è la scienza. Come accade sia in Tenet che in Inception, il regista britannico ci invita a riflettere sulle conseguenze di questa materia. A differenza delle altre due pellicole, in Oppenheimer mette al centro l’umanità di uno scienziato, che seppur preparato e brillante, nulla potrà fare contro alcuni eventi della vita. La scienza è sottoposta a delle regole, che la vita può completamente ribaltare.

L’umanità e la fragilità di Robert emergono nel processo mediatico a cui è sottoposto. Sgomento e deluso, viene interrogato e messo sotto accusa dallo stesso Stato che, pochi anni prima, gli aveva affidato un incarico tanto importante quanto gravoso. La vita di Oppenheimer viene stravolta, diventa di dominio pubblico. In poco tempo il fisico viene ostracizzato. Da distruttore di mondi, da Dio, diventa vulnerabile, in tutta la sua umana fragilità. Diventa il capro espiatorio degli effetti devastanti della bomba che ha costruito.

La parte dell’interrogatorio e del processo evidenziano un elemento importante: la questione morale della scienza. Si può sacrificare la vita di milioni e milioni di persone per amore della scienza?

Albert e Robert

C’è una scena fondamentale e quasi “romantica” all’interno del film, l’incontro tra due mondi: Oppenheimer ed Einstein. Il mondo nuovo, incontra il “vecchio”. Robert incontra casualmente Albert e discutono misteriosamente. Questo è una dei fotogrammi più belli all’interno della pellicola, che solo alla fine regalerà allo spettatore la chiusura di un cerchio, che era stato aperto all’inizio del film.

L’amore per un’idea è in grado di smuovere montagne enormi, muri invalicabili e di andare incontro a situazioni anche difficili da sopportare, per rincorrere un sogno. Oppenheimer è comunque un Prometeo incosciente che dovrà compiere il suo destino. I geni dopotutto sono affascinanti, ma al tempo stesso incoscienti.

La colonna sonora

La colonna sonora di Oppenheimer è stata realizzata dal compositore Ludwig Göransson, con cui Nolan aveva già collaborato in Tenet. Le musiche del compositore svedese sono intense e coinvolgenti e divise in tre parti, come accade per la narrazione della storia messa in scena da Nolan.

Nella prima parte usa sintetizzatori ed orchestra, che ben si accostano alle scene in cui il giovane Robert immagina di percepire particelle ed onde elettromagnetiche. Nella seconda parte, questi suoni lasciano spazio all’uso di synth e ad archi sovrapposti, quasi a simulare la nascita e la prosecuzione del progetto Manhattan. Nell’ultima parte il brano più significativo è “Destroyer Of Worlds”, che rappresenta la presa di coscienza e i forti dubbi che attanagliano la mente di Oppenheimer, a causa delle scelte compiute in passato.

Il cast

Il cast di Oppenheimer è stellare. Lo scienziato è interpretato dall’attore irlandese Cillian Murphy, già scelto da Nolan per interpretare lo Spaventapasseri nella Trilogia del Cavaliere Oscuro; Robert Michael Fischer in Inception e il soldato senza nome in Dunkirk. Murphy è conosciuto soprattutto per la sua magistrale interpretazione di Thomas Shelby, leader e boss carismatico della banda criminale di Birmingham, nota con il nome di Peaky Blinders. Anche in questa pellicola l’attore regala agli spettatori un’intensa performance.

Interpretare un ruolo così forte e drammatico come quello di Robert Oppenheimer non è da tutti. Murphy è stato molto espressivo ed è entrato pienamente nel ruolo del fisico idealista e tormentato.

Nel cast sono state impeccabili anche le interpretazioni di Matt Damon, che ha esordito in Will HuntingGenio Ribelle, uno dei film con cui ha dato avvio alla sua straordinaria carriera; Emily Blunt, nel ruolo di Kitty, la moglie di Oppenheimer, ribelle e irriverente. Meravigliosa anche l’interpretazione di Robert Downey J., che interpreta l’antagonista di Robert. Note di merito anche per Florence Pugh, che qui veste i panni della prima donna amata da Robert, nel corso di una relazione tormentata e altalenante.

Christopher Nolan

Nolan non è solo il regista dei grandi incassi ma quello che lascia un segno. Il racconto della vita di Oppenheimer non è un semplice biopic, né un blockbuster, così com’è stato ampiamente definito, ma il regista britannico accompagna per mano lo spettatore, attraverso le vicissitudini e le emozioni vissute dal protagonista.

Nell’arco delle tre ore in cui è suddiviso il film, il regista utilizza flashback, alternando presente e passato. Usa i primi piani in cui si sofferma sul volto del fisico, sulle sue espressioni facciali, ma anche quelle sulle immagini che inquadrano la minuziosa costruzione della bomba. Tutto questo regala allo spettatore uno straordinario realismo.

Il film è stato girato con la combinazione di pellicole fotografiche IMAX 65mm e 65mm di grande formato, con l’aggiunta di alcune sezioni realizzate con fotografia analogica in bianco e nero IMAX. Questo ha consentito di dare maggiore impatto ai primi piani. Il regista alterna momenti onirici e reali, vissuti dal protagonista, che generano curiosità nello spettatore.

Ve lo consigliamo?

Lo aspettavamo ed è tornato. Nolan non sbaglia un colpo. Il biopic su Oppenheimer non è semplicemente il racconto di un uomo di scienza, ma la storia di un uomo dalla personalità multiforme. Chi si aspetta un film denso di effetti speciali, di esplosioni gigantesche e distruttive rimarrà fortemente deluso, perché per Nolan la vera bomba è l’audacia di Robert Oppenheimer.

Un uomo che “sfida gli dei”, che lotta contro il tempo e contro ogni possibile conseguenza di una guerra, di cui porterà inevitabilmente il peso sulle spalle. Un uomo “romantico”, con tutti i suoi dubbi e le sue contraddizioni, che intravede nell’esplosione di una stella la creazione di un nuovo mondo.

a cura di
Maria Raffaella Primerano

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Maria Raffaella Primerano

2 pensieri su “Oppenheimer: la storia di un Prometeo incosciente

  1. Non sarà il miglior film di Nolan, ma lo reputo uno dei film più coinvolgenti e potenti degli ultimi anni; anche questa Nolan, qui regista, produttore e sceneggiatore, è riuscito a mostrare magistralmente la passione, l’incoscienza, l’ingenuità e il tormento di uno delle personalità più controverse della storia moderna, il tutto accentuate dall’interpretazione magistrale di Cillian Murphy. Ma definire questo film solo una semplice biografia sarebbe riduttivo: il regista analizza anche questa volta l’affascinate e complicata psiche umana: un mosaico di passioni, audacia, follia, ipocrisia e invidia che definisce ogni personaggio di questa pellicola, e il cast scelto da Nolan si è dimostrato all’altezza delle prove attoriali richieste. Dal punto di vista tecnico Nolan rimane una garanzia: efficaci primi piani per esaltare le espressioni facciali di un cast superlativo; una fotografia nitida il tutto accentuato da una colonna sonora impeccabile, strumento fondamentale per amplificare le forti emozioni che il film genera. Oppenheimer presenta tutti gli stilemi stilistici tipici di Nolan: regia asciutta e decisa, immagini dal grande impatto visivo coadiuvate da una colonna sonora potente e assordante, introspezione dettagliata e arguta della psiche umana, amalgamandosi in un spirale crescente di gioia, incoscienza e disperazione della durata di tre ore senza cali di ritmo. Libero da ogni retorica e perbenismo, Oppenheimer è il film che vi farà emozionare, turbare e riflettere, con forza e crudeltà, specialmente se consideriamo il fragile presente che stiamo vivendo, e di cui il film ricopre l’amaro ruolo di profeta.

  2. Come ultimo discorso, e giuro che ho finito di scrivere, consiglio anch’io vivamente la visione, per i motivi elencati sia da me che dalla scrittrice dell’articolo, che analizza il film accuratamente. MI scuso per l’errore di ” anche questa (volta) Nolan, qui regista, produttore e sceneggiatore, è riuscito”.

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