“Heartbreak High”: lo stile della Gen Z

“Heartbreak High”: lo stile della Gen Z
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Heartbreak High, serie recentemente comparsa sul piccolo schermo, è uno dei tanti canali, a livello seriale, che contribuisce a dare voce alle storie di quei ragazzi e quelle ragazze, impegnati a superare il periodo più intenso della loro vita. Quello dell’adolescenza.

Tutto per una “mappa”

La serie australiana, creata da Hannah Carroll Chapman, ha debuttato sulla piattaforma Netflix il 14 settembre 2022. Si tratta del reboot dell’omonima serie, prodotta da Network 10, trasmessa tra il 1994 e il 1999. Irriverente, comica ma che fa riflettere, Heartbreak High ha voluto riproporre il resoconto della quotidianità di un normale gruppo di studenti del liceo, alle prese con le angosce esistenziali che attanagliano gli adolescenti.

Una “mappa”, nella quale sono rivelate le relazioni amorose di alcuni compagni di classe, diventa il pretesto per spingere la preside ad organizzare delle lezioni obbligatorie di educazione sessuale, per preparare i ragazzi coinvolti a fare sesso in modo più sicuro. La scelta del corso, però, porterà all’emarginazione sociale dell’autrice della mappa, Amerie, che cercherà in tutti i modi di riconquistare la fiducia dei compagni ma, soprattutto, l’amicizia con la sua, ormai, ex migliore amica e co-autrice del murales, Harper. 

Non solo legami amorosi

Sulla scia di Sex Education, anche Heartbreak High vuole analizzare il mondo dei liceali in tutte le sue sfaccettature, partendo proprio col parlare di un argomento importante come quello del sesso. Entrambi i teen drama vogliono affrontare il tema, portando come esempio, le esperienze dei loro stessi protagonisti, non cadendo mai nel volgare, ma limitandosi a impartire piccole nozioni sessuali in maniera chiara e diretta. Sta, quindi, solo ai giovani telespettatori saperle cogliere.

La generazione Z, poco a poco, comincia ad avanzare e ad imporre la sua presenza nelle serie televisive ricevendo, quasi sempre, recensioni positive dallo stesso range di pubblico alle quali sono indirizzate. Argomenti tabù, come la droga e il sesso, hanno iniziato a fare capolino nelle serie degli anni ‘90, proponendo al pubblico una visione reale dell’adolescenza, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Protagoniste indiscusse della serie, insieme al sesso, sono la reputazione e l’approvazione, diventati negativamente fondamentali per essere accolti dai nostri pari. Se non si rispecchiano determinati standard comuni al gruppo di appartenenza, si viene isolati ed etichettati come inferiori e non all’altezza. La serie, quindi, dimostra come l’essere, a volte, unici e diversi dagli altri, permette a noi stessi di avere maggiore consapevolezza di come, a volte, le differenze fanno esse stesse la differenza

L’avanzamento del progresso

La serie dei nostri giorni, si differenzia da quella degli anni ’90, per l’incredibile progresso che è stato fatto sull’accettazione della diversità. Il prodotto di Netflix, infatti, accoglie un cast multietnico e dai diversi orientamenti di genere, in maniera da rivolgere la sua trama e i suoi sviluppi a un’audience molto più ampia, priva di inutili etichette.

La straordinarietà della serie, nella sua semplicità, è stata anche quella di contribuire a trattare temi delicati, raramente rappresentati nella cultura di massa giovanile, come l’asessualità e l’autismo. Questo è stato fatto in maniera più sciolta, priva di paletti e lo si evince anche dalla scelta del cast. Gli attori e le attrici selezionate, infatti, non hanno avuto bisogno di apparire di bella presenza, ma hanno dimostrato di avere le capacità per impersonare il personaggio attraverso ogni sua espressione.

Stile e modernità

Heartbreak High ha anche avuto l’indescrivibile capacità di incanalare le diverse rappresentazioni della generazione Z per mezzo di look moderni e stili nuovi, diversi per ognuno dei loro protagonisti. Uno specchio nell’era moderna dei giovani adolescenti dove i trend di moda, ormai, fuoriescono dai social media, dalla strada e da ogni singola ispirazione che ognuno di noi può trarre dalla propria quotidianità. Gli studenti della Hartley High, infatti, scelgono i loro vestiti in base alla loro personalità, simbolo di un’identità propria già ampiamente conquistata.

A seguire, per la rubrica “La Moda in Proiezione”, analizzeremo i look di alcuni dei nostri personaggi preferiti della serie, cercando di cogliere la loro unicità e il riflesso di quella libertà sociale che, anche oggi, gli studenti stanno, finalmente, guadagnando.

Amerie Wadia (Ayesha Madon)
Ayesha Madon (Amerie Wadia)
Fonte: Pinterest

Amerie è una ragazza indo-australiana, responsabile di aver disegnato la famosa “mappa” sul muro della scuola. La ragazza caotica, sfrontata e divertente che tutti vorremmo come compagna di banco, è colei che renderebbe le lezioni di matematica più esilaranti. Nonostante il pugno in faccia che si prende a inizio stagione, possiamo constatare che il suo look è comodo e sportivo. Comuni sono i suoi abbinamenti di top corti e jeans weavy, sopra ai quali indossa la sua colorata giacca a vento Fila, in perfetto stile anni ‘90. Abitini in maglia, come quello Bec & Bridge indossato a una festa o la sua inseparabile tracolla dal manico in tartan, le rivolgono uno stile casual, un perfetto mix and match per una ragazza australiana moderna come lei. 

Harper McLean (Asher Yasbincek)

Fin dalle sue prime apparizioni nella serie, constatiamo che Harper è la perfetta rappresentazione della ragazza d’altri tempi, dedita allo stile sovversivo del grunge anni ’90 che adopera come un’arma di difesa. Un animo dolce ma deciso viene nascosto sotto a scelte stilistiche audaci, caratterizzate da maxi t-shirt tie-dye indossate sotto a miseri abiti a fiori e giacche oversize vestite in maniera trasandata. Un richiamo al punk anni ‘70, la porta a indossare stampe leopardate e camicie in flanella per distinguersi e sottolineare il suo essere sfacciatamente unica. Il nero, colore per antonomasia dello stile, viene sporcato con qualche accenno cromatico. Immancabili sono le collane a catena che indossa al collo, i piercing e i tatuaggi lasciati in mostra che diventano il pretesto per sottolineare un apparente gesto di ribellione, come quello di rasarsi a zero i capelli, che cela, tuttavia, una sofferenza interiore. 

Asher Yasbincek (Harper McLean)
Fonte: Pinterest
Darren Rivers (James Majoos)

Darren è forse il personaggio più interessante della serie. Ragazzo non binario, mostra fin da subito la sua indole impertinente che lo accomuna ad Amerie, alla quale si legherà dopo lo scandalo della mappa. Darren è l’icona della moda crossdressing moderna, priva di qualsiasi genere identificativo, che abbatte ogni tipologia di etichetta. La modernità della generazione Z la si evince dal suo essere sempre se stesso, attingendo capi dal guardaroba femminile e indossandoli in maniera totalmente convenzionale.

Il suo guardaroba urla Dion Lee, i cui top a corpetto sovrastano pantaloni cargo, i crop top Baby Phat vengono abbinati a gonne da tennis in pelle e le canotte cut-out all’uncinetto, firmate Zara, non possono non essere abbellite che da collane con ciondoli a forma di orsetti gommosi. I look multiformi di Darren sono un inno alla libertà di genere, per la quale egli stesso si batte costantemente a parole, ma soprattutto a colpi di buon gusto. I durag dai colori accessi, tipico foulard usato dagli afroamericani come copricapo, sono il simbolo stesso della continua ricerca stilistica di Darren. 

James Majoos (Darren Rivers)
Fonte: Pinterest
Quinni Gallagher-Jones (Chloé Hayden)

La modernità che contraddistingue la serie di Heartbreak High è stata nell’essere riuscita a rappresentare sul piccolo schermo un personaggio autistico interpretato da un’attrice autistica come Chloé. Quinni può essere descritta come una ragazza dalle mille sfaccettature, rese concrete dai suoi innumerevoli, ma attuali, cambi di stile. Ispirandosi ai cartoni e agli anime giapponesi, Quinni è la perfetta e-girl australiana che combina i look attraverso capi variopinti.

Le camicette con maniche a sbuffo, maglioni patchwork, gonne a quadri, abiti di The Ragged Priest e top all’uncinetto dai mega fiori ricamati, sono alcuni esempi. Un occhio allo stile goth appare in certi accessori, dove le calze a rete nere, berretti e collari in pelle condividono la loro presenza insieme a reggiseni in PVC rosa, un “trucco adesivo” e platform crocs verde lime.  Uno stile fanciullesco che ci ricorda che l’essere colorati non è sinonimo di “strambo” ma di innovazione e carattere

Chloé Hayden (Quinni Gallagher-Jones)
Fonte: Pinterest
Sasha So (Gemma Chua-Tran)

La femminilità di Sasha si sprigiona a partire dai suoi capelli rosa, caratteristica che conferma il suo essere una ragazza leggiadra, piena di energia. Sostenitrice dei diritti civili, Sasha si mostra sempre con completi dai colori chiari come il giallo, il rosa e il lilla. Nel suo armadio troveremo senza dubbio capi acquistati dal negozio online Dyspnea, articoli che le mettono sempre in risalto il suo faccino, non così tanto angelico. Tra i suoi must have troveremo sicuramente gonne midi, ruched top e abitini di seta che indossa sopra alle camicie. Ai piedi, semplici sandali. Il trucco glamour che Sasha accompagna sempre ai suoi outfit, esprime il pensiero di non sentirsi mai fuori posto, perché lei sa come illuminare una pista da ballo.

Gemma Chua-Tran (Sasha So)
Fonte: Pinterest
Spider (Bryn Chapman-Parish) e Ant (Brodie Townsend) 

I due ragazzi formano il classico gruppo della scuola degli sportivi, sessualmente attivi, pronti a lanciare frecciatine ai compagni di classe con qualche appellativo volgare e offensivo. Nonostante il temperamento dei ragazzi, eguagliato dal loro basso intelletto, il gruppo di questi due giovani riunisce, al suo interno, diverse correnti stilistiche. Spider non si allontana molto dalla moda del surfer australiano, strizzando l’occhio alla serie degli anni Novanta, apparendo vestito con camicie in lino dal colletto sbottonato, polo Fred Perry, t-shirt indossate sopra a maglie dalle maniche lunghe e Converse.

Ant, d’altro canto, sfoggia la divisa rilassata da skater, bilanciando capi di brand australiani, come Pass-Port e Butter Goods, con i marchi più classici come le Nike Dunk. I jeans cascanti e strappati, vengono quasi sempre abbinati a t-shirt con il nome di qualche band di nicchia, come quella australiana dei Dune Rats. Uno stile sobrio, disinvolto e giovanile, adatto a raffigurare quel dinamico duo, da cui stare alla larga.

Bryn Chapman-Parish (Spider) e Brodie Townsend (Ant)
Fonte: Pinterest
Ca$h (Will McDonald)

Un po’ taciturno, Cash è quel ragazzo che hai in classe ma col quale non hai mai scambiato alcuna parola, scoprendo, solo alla fine dell’anno, che esiste e che è sempre stato lì, in classe con te ma del quale non ti sei mai accorto. Cash è così, resta in disparte, in un angolino della classe, ad osservare le dinamiche più interessanti dei suoi compagni. Che ci crediate o no, lo spacciatore della scuola, ha anche un cuore tenero e sensibile, costretto a reprimerlo sotto la facciata da cattivo ragazzo per essere accettato dai suoi pari. Solo chi ha visto la serie può comprendere ciò di cui sto parlando. Guardare, per credere.

Parlando del suo look, invece, possiamo dire che è piuttosto sportivo: le polo firmate Emporio Armani o Tommy Hilfiger, sono abbinate al suo inseparabile borsello a tracolla Nike Air e alle scarpe Nike Air Max TN. Il cappellino Nautica e le catenine al collo, in perfetto bad guy, completano i suoi look.

Will McDonald (Ca$h)
Fonte: Pinterest
Il capo giusto per ciascuno

Non esiste alcuna costumista che abbia deciso quali look far indossare agli attori, o almeno, così pare. Sembra quasi che gli stessi personaggi si siano svegliati la mattina, abbiano attinto al proprio guardaroba, siano arrivati sul set e abbiano girato le scene, come se fossero veramente gli studenti di una normale scuola australiana. La diversità che contraddistingue i look dei singoli personaggi, ha come comune denominatore una tela bianca che hanno deciso di colorare con lo stile, la personalità e i tanti difetti che hanno, caratteristica che ci avvicina ancora di più a loro.

Oggi, chi ha vissuto il lungo e asfissiante periodo dell’adolescenza, saprà per certo che lo ha superato a testa alta e sicuramente con un po’ di imbarazzo. Importante resta, però, guardarsi indietro, con orgoglio, e vedere l’incredibile strada che si ha percorso e che ci ha portato ad essere gli uomini e le donne del presente.

a cura di
Michele Rigo

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