La moda safari di Karen Blixen

La moda safari di Karen Blixen
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Karen Blixen, pseudonimo di Karen Christentze Dinesen, fu una baronessa danese con la passione per la scrittura e per l’Africa. Una donna libera, devota al paese che l’ha ospitata per circa un decennio, le popolazioni con cui ha interagito e l’immensa gratitudine di un uomo che le ha fatto riscoprire cosa volesse dire amare. Tra i suoi romanzi, quello più acclamato, è senza dubbio, La mia Africa (Out of Africa), un capolavoro senza tempo, riadattato cinematograficamente nel 1985 sotto la direzione di Sydney Pollack.

Seguendo, più o meno, la stessa linea narrativa del romanzo omonimo, il film vede come protagonisti una giovane Meryl Streep nel ruolo di Karen Blixen. Una giovane donna che sceglie di sposare il fratello del proprio amante, Bror von Blixen, per sopprimere la delusione amorosa subita. Il romanzo, come il film, racconta l’incredibile viaggio che Karen fa sugli altipiani africani del Kenya. Impegnata ad avviare una piantagione di caffè, rimarrà affascinata dalla cultura dei kikuyu locali, dagli sconfinati paesaggi della terra e dalle atmosfere esotiche in cui verrà catapultata.

Karen Blixen
Fonte: Pinterest

Il primo amore, si sa, per lei sarà soltanto l’Africa, nella quale tornerà diverse volte. Un uomo, però, il cacciatore Denys Finch-Hatton (nel film Robert Redford) saprà conoscere il segreto per avere la meglio sul suo cuore. La storia di un incontro, trasformatosi in complicità e ammirazione reciproca, accompagneranno la passione e la grinta di Karen che, tra favole raccontate davanti al fuoco e battute di caccia, si immergerà in una terra che diventerà la sua nuova casa. 

Milena Canonero: il viaggio per la ricerca

La torinese Milena Canonero, premio Oscar per capolavori come Marie Antoinette e Gran Budapest Hotel, è la costumista che ha sapientemente materializzato in abiti lo spirito avventuriero di Karen Blixen. Lo stile della Canonero è riconoscibile dall’estrema accuratezza dei dettagli che non mancano mai nei suoi costumi.

Per la nostra rubrica “La Moda in Proiezione”, affronteremo un viaggio che ci porterà sulle colline di Nairobi, per analizzare, insieme, lo stile safari del guardaroba di Meryl Streep, che l’ha resa una tendenza da copiare. 

In tre mesi, Milena è riuscita a raccogliere più informazioni possibili e ad attingerle per la realizzazione e la fabbricazione dei suoi costumi. Una lunga ma soddisfacente ricerca hanno portato la Canonero, insieme alla sua piccola inseparabile Nikon, alla New York Public Library per arricchire le sue conoscenze. Ha proseguito col visitare i musei londinesi fino ad arrivare in Danimarca, dove ha avuto l’onore di incontrare la famiglia Blixen e ricevere un materiale inedito.

Milena Canonero
Fonte: Pinterest
Milena non è sola

Milena Canonero, infatti, ha recuperato fotografie, monili, lettere e opere letterarie appartenute alla vera baronessa, per prendere spunto e rendere, il più verosimile, il guardaroba del personaggio di Karen. La costumista ha la capacità di voler sfruttare il più spesso delle volte capi vintage autentici, provenienti dall’epoca di riferimento. Purtroppo, però, per coprire i dieci anni del soggiorno della Blixen in Africa, rispettivamente dal 1914 al 1924, i capi originali erano andati perduti.

In questo lungo lavoro, Milena non è rimasta sola. Si è avvalsa dell’aiuto dell’antropologo Richard Leakey, per elaborare accuratamente i costumi riservati alla popolazione nativa del luogo. Lo scenografo Stephen Grimes, invece, giunse in Kenya per offrire a Milena alcuni dei suoi dipinti a colori, al fine di aiutarla a donare più realisticità ai suoi set. La maggior parte dei costumi sono stati realizzati in uno studio a Londra. In Kenya, invece, Milena ha allestito un piccolo laboratorio per realizzare il guardaroba delle tribù locali.

I colori dell’Africa

Il guardaroba di Karen Blixen, nel film, potrebbe essere suddiviso a seconda della scena nel quale è impiegato. Gli abiti da festa saranno senz’altro diversi da quelli usati per la caccia. Una scelta attenta e importante è stata fatta nell’uso dei colori. L’abbigliamento di Karen vuole rendere omaggio ai paesaggi e alle atmosfere che vive in Africa.

Fonte: Pinterest

I colori maggiormente utilizzati, dunque, vanno dall’avorio al bianco, dal kaki alla terra, il marrone chiaro, il verde e per le occasioni più formali della sera, il nero. Si tratta di colori che mostrano il grande avvicinamento di Karen con la terra dell’Africa, una seconda pelle, riservata ai momenti idilliaci che vive a stretto contatto con quel paese che le ha dato il benvenuto e dal quale non vorrebbe mai separarsi.

Nella seconda parte del film, il ritorno in Africa dopo un breve periodo in Danimarca, rimarcano il difficile periodo storico che si stava vivendo in Europa, quello della guerra. Per questo motivo, i toni terrosi dei look di Karen, vengono sostituiti da quelli più decisi del blu navy. Lo si evince nel blu del suo abito da viaggio o quello che indossa insieme a una sciarpa a motivi tribali e collana con perle in ambra. I colori più accesi, invece, Milena li ha voluti conservare solo per la popolazione dei kikuyu. 

Fonte: Pinterest
La determinazione fa la moda

Addentrandoci sempre di più nell’estetica di Karen Blixen, possiamo evidenziare come Karen sia una donna dal carattere forte, anticonformista e libero. La prima apparizione di Karen è durante una battuta di caccia in Danimarca, nella quale la vediamo vestire un abito in pelliccia con jabot in pizzo bianco sulla scollatura.

Fonte: Pinterest

Il secondo abito, uno tra i più acclamati, è senz’altro quello da sposa. L’abito, dal taglio francese, che Karen indossa durante la celebrazione del suo matrimonio con Bror, è lontano dai classici canoni stilistici dell’epoca, ma ha permesso di rendere la Streep una moderna sposa d’altri tempi. Il copricapo in seta bianca e dai ricami antichi, è il punto focale del look.

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Focali come i tanti cappelli che Milena è riuscita a usare per completare i diversi abiti di Karen. Il guardaroba che Karen sfoggia in Africa segue la sua personale crescita interiore. Oscilla tra i look da equitazione e da quelli che usa per la caccia, contraddistinti da camicie in lino sulle quali annoda anche, spesso, delle cravatte, a dimostrazione del suo temperamento indipendente di donna libera.

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I cappelli a tesa larga, gli stivali da Paddock stringati in pelle di cammello, le fasce in vita annodate in maniera morbida, l’orlo delle gonne che si accorciano e le spille, come quella appartenuta alla vera Blixen, o quella a forma di elefante, sono dettagli che rimarcano il suo costante spirito moderno.

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La leggerezza dello stile safari

Lo stile safari traspare nelle sfumature terrose degli abiti e dal taglio esotico dei look che Karen veste per far visita ai suoi amati kikuyu o durante la traversata del deserto. Il modo di annodare i variopinti scialli è un chiaro riferimento del grande rispetto e della devozione che Karen ha sempre mostrato nei confronti della popolazione locale.

Fonte: Pinterest

Non mancano, però, i pizzi, le sete vaporose e le perline per gli abiti più femminili, come quelli riservati alla notte o quello nero indossato durante la festa di capodanno, per rilevare che Karen rimane una donna romantica e raffinata. I sofisticati copricapi da donna borghese dell’inizio, finiscono per diventare cappelli di paglia o caschetti coloniali, puramente impiegati per proteggersi dal sole. 

Fonte: Pinterest
L’influenza dello stile safari

Lo stile safari indossato dai personaggi del film ha avuto un enorme successo, tanto da portare diversi brand a rivoluzionare le proprie collezioni, per trasfigurare in linee di abbigliamento, le calde atmosfere dei look semplici e morbidi di Karen Blixen e compagni.

Ralph Lauren, Donna Karan, Michael Kors, Yves Saint Laurent e Thierry Mugler, per citare alcuni, hanno elaborato in chiave moderna lo stile safari rendendolo unico e adatto a tutti coloro che vogliono fondersi con la natura circostante di una terra esotica come l’Africa.

A sinistra Donna Karan Spring 2014, al centro Ralph Lauren Spring 2015, a destra Michael Kors Spring 2012
Fonte: Pinterest

Banana Republic, marchio di moda statunitense, a pochi mesi dall’uscita del film, aveva sviluppato una linea di abbigliamento a tema safari, acquisendo, poco a poco, una notevole notorietà. La si può vedere da alcuni stralci dei cataloghi di sua proprietà datati 1984/1985, come quello qui sotto.

Banana Republic, catalogo n° 22, primavera 1985
Fonte: Pinterest
Il canto dell’Africa

Gli abiti hanno la grande capacità di creare delle tendenze sorprendenti, coltivatrici del buon gusto, pronte a dare alla moda il riflesso di una concreta visibilità. I costumi cinematografici, in particolare, hanno il potere di donare non solo maggiore realisticità ai film, dal punto di vista storico, ma attrarre il suo pubblico. Si rimane affascinati nel seguire la trama della storia, strizzando l’occhio all’accuratezza del guardaroba prescelto dal costumista.

L’impareggiabile maestria di Milena Canonero ne è la prova. Ha permesso di vestire una Meryl Streep in perfetta armonia con il personaggio che ha interpretato e le ambientazioni in cui si trovava. Karen Blixen è stata una donna in anticipo sui tempi, come dimostrano le linee dei suoi abiti; una baronessa austera ma dall’animo nobile, innamorata dell’Africa e dei suoi paesaggi.

La moda safari, ancora oggi, è l’emblema di uno stile esotico, portabile, semplice e mai in decadenza. Chiunque può fuggire dal frastuono della metropoli in cui vive e abbracciare la calura selvaggia delle savane, solcando i bordi delle pianure di un paese che aspetta solo di essere esplorato. 

Fonte: Pinterest

a cura di
Michele Rigo

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