Manuel Agnelli – Parco della Musica, Padova – 22 Luglio 2022

Manuel Agnelli – Parco della Musica, Padova – 22 Luglio 2022
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Manuel Agnelli ha portato il suo tour solista al Parco della Musica di Padova tra nuovi brani e i classici degli Afterhours.

Venerdì 22 luglio Manuel Agnelli è salito sul palco del Parco della Musica di Padova presentando al pubblico alcuni dei brani contenuti nell’album solista “Ama il prossimo tuo come te stesso” in uscita il 30 Settembre.

Quello che pensavo sarebbe stato un classico concerto “solista” si è rivelato invece essere tutt’altro.

C’era una volta

Ho visto gli Afterhours per la prima volta nel lontano 2002 allo Sherwood Fest di Padova all’interno di quel festival itinerante incredibile che si chiamava “Tora! Tora! Fest”.

Il “Tora! Tora!” era il meglio della musica “alternativa” italiana portata in blocco in giro per l’Italia ed organizzata dall’etichetta discografica Mescal che tra la fine degli anni ’90 e l’inizio 2000 aveva prodotto i migliori album in circolazione. La scelta delle band cambiava sempre e quindi ogni data era un evento particolare.

Per la data del 2002, il bill era gustoso. Prozac+, Shandon, Verdena, Modena City Ramblers, Baustelle, Julie’s Haircut e ovviamente gli Afterhours come headliner.

Il direttore del festival era lo stesso Manuel Agnelli che, con gli Afterhours, portava l’album “Quello che non c’è” fresco fresco di pubblicazione.

Con 10€ all’epoca si poteva assistere al meglio della musica italiana in circolazione. L’indie prima di essere indie.

Di quella giornata ho ricordi sparpagliati ma ricordo il momento in cui gli Afterhours sono saliti sul palco ed il modo in cui Manuel Agnelli faceva roteare il microfono. Una scena ipnotica.

Ricordo lunghi momenti strumentali e per quella me stessa di 20 anni fa che voleva soltanto cantare e saltare erano sembrati infiniti.

Ricordo però che sapevo, in quel momento, di trovarmi davanti ad una delle band più importanti del panorama musicale. Esattamente l’opposto della scena patinata pop di Mtv che però, ammetto, in quegli anni stava cercando di dare spazio anche alla scena più rock e “sporca”.

E c’è ancora

Sono passati 20 anni esatti da quel concerto di Padova e nel frattempo è cambiato tutto.

Gli Afterhours hanno pubblicato poi altri cinque album e nel 2017 hanno spento le 30 candeline, un ultimo album live nel 2019.

Manuel Agnelli, come si sa, si è dato assiduamente alla televisione in cui fa quello che faceva anche prima ovvero supportare le nuove band cercando di farle emergere. Solo che ora lo fa in televisione davanti a tutti.

Non stupisce quindi vedere sul palco i Little Pieces Of Marmelade che Agnelli ha voluto al suo fianco per questo tour e con cui ha registrato il nuovo album in uscita.

Oltre ai Little Pieces ci sono Beatrice Antolini, polistrumentista e cantante che da qualche anno condivide il palco con Vasco Rossi (per dire un nome a caso), e Giacomo Rossetti dei Negrita.

Insomma, si può dire che quello di Agnelli sia un tour solista solo per modo di dire.

La serata è molto particolare.

Se non fosse per la luce principale puntata quasi solo esclusivamente su Manuel Agnelli, penserei di avere di fronte a me una band vera e propria. Impressione data sia per l’interazione tra loro che per la chimica.

La scaletta, a parte pochissimi brani, riprende tutta la carriera degli Afterhours e da lì il pensiero che ne deriva è:

“Perché fare i brani degli Afterhours senza gli Afterhours?”

Ma attenzione, perché se è vero che questo è un pensiero che può sorgere durante il concerto, è anche vero che l’effetto finale e conseguente sensazione sia tutto l’opposto.

È vero che le canzoni sono quelle degli Afterhours, ma con questa formazione diventano qualcos’altro. Una sorta di evoluzione naturale della band originale.

Non c’è stanchezza nella voce e nella presenza scenica di Manuel Agnelli e credo che questo derivi sì dalla sua anima prettamente rock e dall’esperienza live, ma anche dal fatto di avere giovani musicisti straordinari accanto a sé.

Ebbene sì, i compagni di viaggio che il cantante degli Afterhours si è scelto, sono qualcosa di straordinario e più volte durante la serata io e gli amici ci diremo: “Che musicisti della Madonna”.

Ogni componente ha una presenza scenica talmente importante e forte da non rimanere mai in secondo piano e allo stesso tempo senza sommergere i compagni di band.

C’è un equilibrio in questo concerto che non capisco se sia il risultato di innumerevoli prove o  venga “solamente” dato da un fortuito incontro di persone perfettamente affiatate tra loro.

Insomma, questa band-non band è incredibile e dà nuova linfa ed energia a brani già di per sé pazzeschi come “Male di Miele”, “Varanasi Baby”, “Ballata per la mia piccola iena”, “Quello che non c’è”.

Con “Bye Bye Bombay” si è passato dal coro del pubblico con “Io non tremo, è solo un po’ di me che se ne va” (passaggio che vorrei sempre urlare fino a strapparmi le corde vocali) ad un momento finale tutto strumentale in cui ero certa che Francesco e Manuel avrebbero spaccato qualche chitarra sul palco.

A conti fatti, una serata che mi ha lasciato piacevolmente spiazzata. Nonostante il prezzo del biglietto un po’ alto (€35) consiglio a chi è in “forse” di andare ad un concerto di questo tour perché davvero non ve ne pentirete.

Scaletta:
  1. Pam pum pam
  2. Signorina mani avanti
  3. Veleno (Afterhours)
  4. Non si esce vivi dagli anni ’80 (Afterhours)
  5. Male di miele (Afterhours)
  6. Varanasi Baby (Afterhours)
  7. Bungee Jumping (Afterhours)
  8. Quello che non c’è (Afterhours)
  9. Ballata per la mia piccola iena (Afterhours)
  10. La profondità degli abissi
  11. Proci
  12. Padania (Afterhours)
  13. 1.9.9.6. (Afterhours)
  14. Dea (Afterhours)
  15. Lasciami leccare l’adrenalina (Afterhours)
  16. Voglio una pelle splendida (Afterhours)

Bis:
17. Rapace (Afterhours)
18. Non è per sempre (Afterhours)
19. Bye bye Bombay (Afterhours)

Bis 2:
20. Ci sono molti modi (Afterhours)

Bis 3:
21. La sottile linea bianca ( Afterhours)

a cura di
Anna Bechis
foto di
Enrico Dal Boni

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