Dieci anni di condivisione, dieci anni di CAP10100

Dieci anni di condivisione, dieci anni di CAP10100
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Il CAP10100 è centro culturale della città di Torino. Tra musica, spettacoli dal vivo, teatro, festival, laboratori e show di ogni genere, offre da sempre un ventaglio di iniziative che mettono al centro cultura e condivisione.

Il CAP10100 è stato il trampolino di lancio per numerosi artisti e meta di passaggio per musicisti già affermati, promuovendo sempre la musica dal vivo e l’arte in generale. Tra pandemia ed imprevisti di ogni genere, quest’anno, il CAP10100 ha tagliato il meraviglioso traguardo dei 10 anni d’attività.

Il 2022, recita un post sul loro profilo Instagram: “Sarà semplicemente l’anno dei 10anni1000, quindi tutte le volte che verrete a sentire un concerto, vedere uno spettacolo o bervi una birretta sappiate che è il nostro compleanno di tuttə noi.”

10anni10100 è infatti lo slogan che abbraccia tutta una serie di iniziative e spettacoli che contraddistingueranno il centro polivalente durante l’anno, e di cui The Soundhceck sarà Media Partner.

Non c’era occasione migliore, ovviamente, per scambiare due parole con la direttrice artistica Valentina Gallo: tra Mark Twain, festival femminista e 10×10100 Birthaday ne è uscita un’interessantissima chiacchierata.

Tra burocrazia, pandemia ed imprevisti di ogni genere che un centro un culturale tagliare il traguardo dei 10 anni non è affatto cosa semplice. Quest’anno The Soundcheck è media partner, non c’era occasione migliore per scambiare due chiacchiere con la direttrice artistica Valentina Gallo.

L’INTERVISTA
Ciao ragazz*, benvenuti su The Soundcheck! Prima di cominciare, auguri per i vostri 10 anni! Che valore ha questo traguardo, per voi? 

Un valore immenso, pensando alla storia che ci ha viste protagoniste in questi anni. Approdate e Approdati 10 anni fa in un ex teatro dismesso e vuoto, abbiamo costruito un progetto mattone su mattone, contro burocrazia, pandemie e citando una band anni 90 “contro le forze del male”! 

Siamo sognatrici e sognatori e quindi lo vediamo come il primo decennio di un futuro centennale; sarebbe proprio bello pensare al CAP10100 come un progetto della comunità che possa resistere grazie alle nuove generazioni presenti e future. 

Leggo nella vostra bio – ma so anche per esperienza – che proprio perché siete live club, teatro e centro culturale è impossibile trovare un termine per descrivervi. Come vi presentereste, dunque, a chi magari non vi conosce?

Ci piace la definizione “nuovo centro culturale multidisciplinare” potrà sembrare una definizione post catchy, ma per noi è importante. Una definizione che è frutto di uno studio pre pandemia, che ha visto il suo sviluppo negli anni del COVID-19, grazie ad alcune fondazioni (Compagnia di Sanpaolo e CHE FARE) ma anche di una riflessione comune che analizza la nascita di questi spazi ibridi.

Un fenomeno che ha avuto inizio nei primi anni 2000 e il suo sviluppo dopo il 2008. Luoghi multidisciplinari nati o pensati durate la crisi economica di quei tempi, sono i luoghi in cui la cultura underground si rinnova spinta dal bisogno di sopravvivere, ma anche quei luoghi dove si può sperimentare e quindi innovare.

Citate “Labirinth, dove tutto è possibile” di Jim Henson (con David Bowie!): “ Con rischi indicibili e traversie innumerevoli, ho superato la strada per raggiungere il castello oltre a città di Goblin ”. Ci raccontate com’è stato fondare il CAP10100 e concretizzare il vostro sogno? Quali sono stati i vostri “rischi indicibili e traversie innumerevoli”?

Non sapremmo proprio da dove cominciare, pare un’assurdità ma il settore culturale spesso è una questione ereditaria, di famiglia, di alcuni tipi di famiglie, dell’etile. Noi siamo questi tutti e tutte figli di altre arti, nessuno proviene da una stirpe di politici o musicisti o operatori, quindi questo manipoli di scapestrati della medio bassa borghesia, ha pensato bene di conquistare lo stabile giù imponente sulla “RIVE Gauche” del Po nella cornice della ricchissima pre collina torinese.

Pare l’inizio di un libro di Mark Twain ma è la verità, CAP10100 ha la sua sede in un palazzo molto bello e molto ambito, spesso abbiamo avuto proposte di collaborazione bonaria o tentativi non proprio bonari. Alle cronache la chiusura dal luglio del 2017 al giugno del 2019 a causa di un errore amministrativo che causava una non compatibilità tra concessioni degli spazi e norme di sicurezza, burocrazia che ci ha fatti fermare per 2 anni, poi la pandemia.

Ma non solo, spesso parliamo di cose scomode e ci è capitato di essere “scandalose” l’ultima è stata una piccola interpellanza su una serata in cui trattavamo di masturbazione femminile. Condisci questa piccola dinastia sabauda con il fatto che la direttrice è donna e il resto te lo lascio immaginare. 

Per l’anniversario il vostro staff ha ideato quattro iniziative molto interessanti: dalle settimane dell’Eurovision al GPF Festival, da La Postura del Consenso al 10×10100 Birthday. In cosa consisteranno questi eventi ed iniziative?

Eurovision sarà un grande evento per la città e noi abbiamo pensato ad un programma che possa accompagnare e accogliere i tanti e le tante che interverranno e che arriveranno al Torino, quindi un punto co-working attivo circa 20 ore al giorno, una salotto dedicata allo streaming e alle interviste, alcune grandissime collaborazioni nazionali e internazionali che porteranno TALK, EVENTI SPECIALI, PRESENTAZIONI DI PROGETTI. Avremmo tutti i nostri partner del mondo musicale, Equaly, Music Innovation Hub, Keychange ma anche altri progetti! 

Il programma sarò pronto verso l’11 aprile, per ora diciamo solo che sarà una bomba. 

Sul Gpf (il nostro festival estivo) possiamo dire un po’ di meno perché stiamo in questo momento scrivendo il bando, ma possiamo dire che, in caso di vittoria  animeremo entrambe le rive del Po, piccolo spoiler! 

La postura del consenso (dal 15 al 19 settembre) che è alla sua terza edizione sarà sempre più bello: il festival femminista che vanta tante collaborazioni importanti come nelle edizioni precedenti, nel 2022 lavorerà sulla leadership femminile e sul bisogno di rivendicare, di diritto alla formazione, occasioni e pari opportunità. 10X10100, il nostro compleanno ad ottobre, sarà una festa alla quale sarete tutti e tutte invitati e invitate, ma qui non possiamo fare troppi spoiler è troppo presto! 

Tanta, tantissima musica passa ed è passata sul vostro palco. Artisti affermati ed emergenti, generi e sottogeneri. Leggo la vostra programmazione primaverile e trovo Mara Sattei, Bassi Maestro, i Mutonia. Quanto è importante, dopo questo periodo d’incertezze, tornare a far suonare?

Dare spazi e opportunità è fondamentale, far suonare è fondamentale, non solo per i musicisti ma per le persone, la musica è speranza. Le persone riescono a tornare a sognare, alla tanto anelata normalità. Il nostro pubblico è molto giovane (e non invecchia). Rimaniamo un posto per gli under 30 e crediamo sia fondamentale proporre loro ciò che amano ma anche ciò che non conoscono costruendo una fiducia e, speriamo, stimolando la loro curiosità. 

Grazie per il vostro tempo, ci vediamo sottopalco!

a cura di
Nicolò Angel Mendoza

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