Valerio Lundini: “Il mansplaining spiegato a mia figlia” – Acieloaperto – 9 agosto 2021

Valerio Lundini: “Il mansplaining spiegato a mia figlia” – Acieloaperto – 9 agosto 2021
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L’atteso spettacolo di Valerio Lundini ha entusiasmato Cesena, in occasione della rassegna Acieloaperto

Valerio Lundini è nato nel 1986 a Roma. Disegna, canta e suona nella band I Vazzanikki, è autore di programmi televisivi e radiofonici, e scrive. Principalmente però Valerio Lundini è il motivo che ci ha fatto fare pace con il canone Rai, da un anno a questa parte, grazie al suo programma in onda su Rai Due “Una pezza di Lundini“.

Il personaggio politicamente corretto più scorretto della televisione italiana è attualmente in giro con il suo ultimo spettacolo “Il mansplaining spiegato a mia figlia“, che ha fatto tappa anche a Cesena, per la rassegna acieloaperto, il 9 agosto 2021.

Credit: Roberta Paolucci

Il pubblico che affolla la rocca, fin dall’apertura della biglietteria, è giovane. Alcuni hanno con sé il suo libro, “Era meglio il libro“, con la speranza di farselo autografare. Per molti è una sorta di “Personal Jesus”.

Quando sale sul palco è, non so se si può dire, zoppo. Dato il clima surreale che il comico crea ad ogni sua apparizione in tanti si chiedono se il tutore che indossa a un piede faccia parte dello spettacolo oppure no, così come accaduto poco prima con l’originale avvertimento di inizio show sul non fare video o fotografie. In questo caso però è tutto vero. Le buche di Roma hanno colpito ancora, in particolare il malleolo di Lundini.

Peccato, perché avevo preparato tante cose divertentissime che sarebbero dovute accadere proprio in quella parte del palco” ci informa, indicando la parte opposta a quella in cui si trova e dalla quale non si muoverà mai, per tutto lo spettacolo.

Credit: Roberta Paolucci
Credit: Roberta Paolucci
“Il mansplaining spiegato a mia figlia”

Il mansplaining è un termine che viene usato, sempre più spesso, per indicare l’atteggiamento paternalistico con il quale alcune persone spiegano in modo molto netto qualcosa, pensando di saperne di più degli altri. Ecco, tutto questo per dire che il titolo non ha assolutamente niente a che fare con lo spettacolo. Non si parla di mansplaining, “serviva per creare una locandina” ci dice.

Lo spettacolo di Lundini, come si evince fin dalle prime battute, è surreale e ha l’obiettivo di mandare in pezzi la retorica del mondo dello spettacolo, della comicità e i luoghi comuni che viviamo tutti i giorni. Il tutto con il suo inconfondibile stile. Il confine tra reale e surreale è molto, molto sottile. Si passa da uno sketch all’altro, da una canzone all’altra, con specialissimi effetti multimediali in stile dank. Impossibile dire di più, per evitare di rovinare la sorpresa a chi ha intenzione di partecipare ai prossimi spettacoli.

Credit: Roberta Paolucci
La comicità di Lundini

Il punto di forza di Lundini, oltre naturalmente all’umorismo surreale e nonsense, è che non ride mai delle proprie battute. Il pubblico però ride eccome, anche se la sua ironia riguarda tutti noi. Infatti non è tanto il “dire la verità” al pubblico o disvelare chissà quali segreti sulla povera natura umana, quanto semmai sabotare i meccanismi, gli stereotipi e i vizi di forma che fanno parte delle nostre vite, e che manifestiamo con il linguaggio e gli atteggiamenti. Il paradosso è interno al sistema e Lundini lo scoperchia, senza però adottare insopportabili arie da “fa ridere ma anche riflettere“. Lundini si preoccupa solo della prima parte e noi gliene siamo grati.

Partecipare a “Il mansplaining spiegato a mia figlia” è l’occasione per vedere dal vivo, e senza alcuna briglia, uno dei comici più interessanti e originali che il panorama italiano può offrire. Checché ne dica Pierfrancesco Lanza.

a cura di
Daniela Fabbri

foto di
Roberta Paolucci

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Daniela Fabbri

Sono nata nella ridente Rèmne, Riviera Romagnola, nel 1985. Copywriter. Leggo e scrivo da sempre. Ho divorato enormi quantità di libri, ma non solo: buona forchetta, amo i racconti brevi, i viaggi lunghi, le cartoline, gli ideali e chi ci crede. Nutro un amore, profondo e viscerale, per la musica, in tutte le sue forme. Sono fermamente convinta che ogni momento della vita debba avere una colonna sonora. Potendo scegliere, vorrei che la mia esistenza fosse vissuta lentamente, come un blues, e invece sono sempre di corsa. Mi piacciono gli animali. Cani, gatti, procioni. Tutti.

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