“A riveder le stelle”: intervista ad Aldo Cazzullo

“A riveder le stelle”: intervista ad Aldo Cazzullo
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Da sempre le sue opere sono dedicate alla storia e all’identità italiana in tutte le sue sfaccettature, positive e negative. Da questo punto di vista (ma non solo) Aldo Cazzullo è uno dei giornalisti e scrittori più importanti del nostro Bel Paese. Termine, quest’ultimo, inventato e utilizzato per la prima volta da Dante Alighieri, “padre” della lingua italiana.

L’Italia è nata dalla Bellezza e dalla Cultura. Quando l’Italia è diventata uno Stato, in realtà l’Italia c’era già, perché nasce dagli affreschi di Giotto e dai versi di Dante: è lui il primo a parlare di Italia, è lui che inventa l’espressione “Pel Paese”.

Aldo Cazzullo

Proprio all’autore fiorentino è dedicato l’ultimo libro “A riveder le stelle” che ha poi ispirato lo spettacolo teatrale che Cazzullo ha ideato e realizzato assieme all’aiuto di Piero Pelù.

La strana coppia

Un giornalista e un cantante rock. Non un accostamento che si vede tutti i giorni, eppure i presupposti perché questa “strana coppia” funzioni, ci sono tutti sin dall’inizio.

Io racconto queste storie, Piero Pelù legge i brani come la porta dell’Inferno, Caronte, Paolo e Francesca, Ulisse, i diavoli, e canta. Ci saranno musiche di sottofondo, immagini, e poi canta delle canzoni, alcune sue, alcune che si riferiscono alla storia dantesca. Una è “L’Isola che non c’è” di Bennato, in riferimento a Ulisse e al viaggio; un’altra è “Povera Patria” di Battiato, che ora ha ancora più valenza dato che Battiato non c’è più. Un omaggio doveroso, anche perché “Povera Patria” ha un testo civile di indignazione che è parente in qualche modo dell’invettiva di Dante.

Cazzullo e Pelù uniti dalla necessità di scrivere, eppure così distanti come mondi. Questa distanza, tuttavia, è solo apparente: nello spettacolo “A riveder le stelle” il rocker fiorentino dà voce (mefistofelica) ai canti di Dante, mentre lo scrittore piemontese sviscera, analizza, esalta l’importanza e la grandezza di Alighieri non solo come narratore dell’Italia, ma anche come incredibile e pungente creativo:

I nomi dei diavoli, tutti inventati da Dante, sono straordinari. Io paragono Dante che inventa il nome dei diavoli a Maradona che palleggia scalzo con le arance, per descrivere questa bravura e questo virtuosismo.

a riveder le stelle - locandina
A riveder le stelle… nel 2021

“A riveder le stelle” segna anche il ritorno degli spettacoli in presenza. Il progetto di Cazzullo-Pelù è partito pochi giorni fa proprio da Firenze, sotto l’elegante imponenza di Santa Maria del Fiore e davanti una piazza gremita di persone che non vedevano l’ora di poter davvero riveder le stelle.

Adesso l’idea di tornare a rivederci nelle piazze, nei centri storici, ma anche nei borghi in cui gireremo l’Italia – faremo 15 spettacoli quest’estate, poi continueremo a teatro quest’inverno -, è bellissimo. Forse saremo una goccia nel mare, ma anche tantissimi altri lo faranno ed è bellissimo che sia così. Poi l’occasione dei 700 anni dalla morte di Dante è una cosa che ci riguarda perché Dante, essendo l’inventore dell’Italia, è un po’ il nostro papà.

“Gli uomini discutono, le donne fanno”

È molto interessante anche come venga analizzata la posizione della donna: nel presente di Dante è vista come una tentatrice, uno strumento del demonio, addirittura si pensava non avesse un’anima. Invece è la donna che salva l’uomo inteso come genere umano, che salva la terra. Questo pensiero era già presente in Dante e il Sommo lo ha esternato più volte, anche nella stessa Divina Commedia.

È la donna che salva l’uomo. Beatrice salva Dante, anzi c’è proprio una catena di donne che si mette in movimento: la Madonna va da Santa Lucia che va da Beatrice che va da Virgilio. Virgilio porta Dante attraverso l’Inferno e poi, in cima alla montagna del Purgatorio, nel giardino dell’Eden, Beatrice prende in consegna Dante, il quale scoppia in un pianto dirotto e purificatore. Beatrice porta Dante attraverso i cieli del Paradiso fin davanti al volto di Dio.

La donna si prende cura dell’uomo. La cura non è una cosa che sminuisce, è una cosa che esalta, una forma di potere

“Amor, ch’a nullo amato amar perdona”

La vita spezzata dalla gelosia. Il femminicidio espresso nei versi di Dante nella storia d’amore di Paolo e Francesca di Rimini per mano di Gianciotto Malatesta presenta in maniera prepotente quanto Dante sia davvero attuale.

Il Poeta giudica sconcertante e terribile l’azione di Malatesta, il quale verrà relegato nel girone dei traditori e assassini proprio per questo:

Trovo molto importante il verso, “Caina attende chi a vita ci spense”, in cui Francesca a Dante dice che l’assassino, il colpevole nel più famoso femminicidio della storia della letteratura è Gianciotto Malatesta, marito geloso che uccide Paolo e Francesca e finirà nella caina, che è il posto più brutto di tutto l’Inferno, dove c’è il ghiaccio. L’idea che chi fa del male alle donne finisca nel posto più brutto di tutto l’Inferno è una idea dantesca molto attuale, purtroppo, e che lo ripeteremo dal palco sia io, sia Piero.

Ascolta l’intervista completa

Questi sono solo alcuni dei tanti spunti interessanti che Aldo Cazzullo ci ha raccontato e spiegato nel corso della nostra intervista. Abbiamo pensato che sarebbe stato un peccato rendervi partecipi solo di alcuni estratti. Ecco quindi che grazie al player in basso potete ascoltare l’intervista nella sua completezza, comodamente in cuffia.

a cura di
Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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