C’era una volta in America e Yesterday: cinema e musica si fondono in un mito senza tempo

C’era una volta in America e Yesterday: cinema e musica si fondono in un mito senza tempo
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Che cosa accade quando sul grande schermo convergono Robert De Niro, Sergio Leone, Ennio Morricone e Paul McCartney? Semplice. Si fa la Storia del Cinema (entrambe le lettere sono volutamente maiuscole).

C’era una volta in America, l’ultima e mastodontica opera di Sergio Leone, nonché uno dei film più importanti della cinematografia mondiale, racchiude in sé una moltitudine di sfumature, tecnicismi, chiavi di lettura ed interpretazioni sufficienti a riempire pagine e pagine di libri.

Non essendo possibile (per ovvi motivi) sviscerare tutti gli approfondimenti nella maniera necessaria, ci limiteremo a parlare dell’iconica colonna sonora. In particolare dell’utilizzo che Morricone fa di Yesterday, uno dei tanti capolavori partoriti da Paul McCartney.

La colonna sonora

La colonna sonora della pellicola è una delle più famose, riconoscibili e riconosciute soundtrack della storia del cinema. Basti pensare a Deborah’s Theme e Childhood Memories, composte da Morricone stesso ed entrate di prepotenza nell’immaginario collettivo mondiale.

Due composizioni che accompagnano magistralmente la trama, che sanno cogliere i sentimenti dei personaggi e coinvolgere empaticamente lo spettatore, trascinandolo dentro la pellicola.

foto da: repubblica.it

Morricone ha costruito la colonna sonora alternando le sue composizioni a musiche di altri artisti. Così, si possono ascoltare all’interno di C’era una volta in America alcune note dell’opera lirica La gazza ladra di Rossini, God Bless America di Irving Berlin, Ampaola di Joseph LaCalle, Night and Day di Cole Porter e Summertime di George Gershwin.

Ma, più di tutte, il Maestro ha riarrangiato Yesterday, che potrebbe addirittura essere utilizzata per interpretare l’intero film. La canzone fornisce una chiave di lettura esterna alla trama ma al tempo stesso presente in essa. Un qualcosa che solo il talento e la classe di Sergio Leone potevano produrre.

Yesterday

Scritta e composta da Paul McCartney nel 1965, Yesterday è la canzone che, secondo il Guinness Book of Records, vanta più cover nella storia della musica, superando le 1600. Un numero da capogiro.

Le note della canzone risuonano due volte nel corso del film, entrambe in momenti estremamente significativi della trama. La prima quando Noodles (Robert De Niro) ritorna a New York dopo cinquant’anni di assenza, la seconda nell’emblematica scena finale.

foto da: amazon.it

Come detto, la canzone non ha in questo caso solamente una funzione di mero accompagnamento, bensì un ruolo quasi attivo nello svolgimento della trama.

Il finale di C’era una volta in America

C’era una volta in America è un’opera profondamente malinconica e riflessiva. Amicizia, distacco, rimorso, amore e delusione sono temi ricorrenti e profondi lungo tutto l’arco dei 270 minuti di durata del film.

Il tutto trova la sua sublimazione nell’ultima scena, quella in cui Noodles, inebriato dall’oppio, sorride in modo enigmatico. Una scena di una potenza unica, resa possibile grazie all’immensa bravura di Robert De Niro.

foto da: movieplayer.it

Sul significato del sorriso di Noodles si continua a discutere ancora oggi, a quasi 40 anni di distanza. La teoria che va per la maggiore, vuole che tutta la seconda parte del film sia un sogno di Noodles indotto dall’oppio. Leone stesso ha più volte dichiarato di appoggiare questa interpretazione.

Il passato

Dando per buona questa teoria, vediamo Noodles sorridere in un presente nel quale tutti i suoi amici sono appena morti e dopo aver immaginato il suo possibile futuro colmo di rimpianti e delusioni.

Le note di Yesterday, che risuonano in sottofondo, ci suggeriscono che Noodles è un uomo che vive nel passato, che non è altro che l’unica finestra temporale nella quale risiedono ancora sogni, speranze e amori. Il passato è l’unico rifugio per un uomo che ha appena perso tutto e che immagina un futuro sicuramente non migliore del presente.

foto da: linkiesta.it

Ed è qui che i pensieri e i sogni di Noodles si fondono con quanto scritto da Paul McCartney che, indovinate un pò, sostiene di aver sognato sia le note e che il testo di Yesterday.

Yesterday, all my troubles seemed so far away. Now it looks as though they’re here to stay. Oh, I believe in yesterday“. Oppio. Sorriso. Sipario. Arte.

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Simone Stefanini

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