Il Colle: “Ma quanto vale essere se stessi?”

Il Colle: “Ma quanto vale essere se stessi?”
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Il Colle è un quartetto toscano della provincia Empolese, fondato nel 2012 da Fabio Cillo Picchiotti, cantante e frontman, e Francesco Cecco Cecchi, batterista, amici da una vita.
Qualche anno più tardi entrano a far parte del progetto anche Federico Liccio Liccione al basso e Francesco Carlo Bettarini alle tastiere.

Nel nuovo singolo “Mi voglio vendere”Il Colle, con un cantautorato ironico e pungente, tenta di esorcizzare le incertezze personali e artistiche che chi fa musica incontra, ormai naturalmente, quando viene a contatto con la parte commerciale della categoria: produttori, etichetta, distributori e critiche. 
Se rimanere se stessi è una chimera, se il successo è l’unica via, allora l’unica soluzione è mettersi in vendita, come oggetto o servizio usa e getta.

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“Mi voglio vendere è un grido di sconforto di fronte alla difficoltà dell’essere se stessi nel mondo della musica moderna.” Ecco cosa ci hanno raccontato.

Il Colle è un progetto che vede protagonisti quattro musicisti. Raccontateci come vi siete incontrati e da chi è nata l’idea…

Ciao The Soundcheck! Esatto siamo quattro: Cillo alla voce e alla chitarra, Cecco alla batteria, il Liccio al basso ed infine Carlo alle tastiere.
Il progetto è nato nel lontano 2012 da un’idea di Cillo (io che sto scrivendo) e Cecco, ci conosciamo da una vita, siamo nati nella stessa via ed un po’ per gioco ed un po’ per esigenze personali mettemmo su questo ambaradan che è il Colle!
Più tardi è entrato il Liccio, eravamo rimasti senza bassista… ne avevamo cambiati tipo sette in un anno… poi per fortuna col Liccio è scoccata la scintilla e non siamo più rimasti senza!
Carlo invece è arrivato per ultimo ma non per importanza (personaggione di spessore), stavamo cercando un chitarrista e trovammo lui… che è il nostro tastierista!

“Mi voglio vendere” è il vostro nuovo singolo, una fotografia di quello che è il mercato musicale attuale, qual è la vostra critica?

Mah… ad essere sinceri non muoviamo grandi critiche… Cerchiamo di fare quello che facciamo con qualità e disinteresse.

Qual è la vostra risposta a tutto questo marketing e a queste strategie che sembrano essere diventati elementi fondamentali quasi più del contenuto della canzone stessa?

Mmm… domanda difficile e risposta altrettanto complicata!  Ma siamo dei ragazzi cortesi e la daremo. Crediamo che solo in determinati generi “non si parli di niente” e che in quei determinati generi sì, la forma conti più del contenuto, ma è la solita zolfa del mercato commerciale… D’altro canto invece ci sono centinaia di artisti che hanno seguito e portano contenuti. Noi da parte nostra cantiamo e musichiamo le nostre storie, le nostre vicissitudini. Siamo una barchetta in mezzo al mare… se troviamo un naufrago lo facciamo salire a bordo.

Da pochi mesi siete entrati nel roster di Labella Dischi. Come è avvenuto questo incontro personale e artistico?

Labella Dischi è l’etichetta discografica dell’Empolese, la piccolissima porzione di mondo in cui viviamo noi… Ci siamo sempre tenuti d’occhio l’un l’altro ma sempre con un po’ di diffidenza forse… Loro credevano che fossimo solo dei matti… e noi che non avevamo bisogno di loro! Poi ci siamo conosciuti meglio e stiamo bene. Labella è casa, sono delle persone d’oro e ultra mega disponibili. Ci aiutano molto nella crescita, sia artistica che gestionale.

Il progetto grafico è a cura di Leonardo Casalini, qual è il messaggio che volete comunicare anche dal punto di vista visivo?

Con la realizzazione del videoclip volevamo muoverci su due fronti: il primo era quello di metterci in vetrina in varie forme, sia come oggetti in vendita che come “rappresentazione del divo”. Dall’altra parte volevamo fare leva sulla perdita dell’innocenza e dello scopo che chi fa musica perde nel momento in cui comincia ad inseguire semplicemente il successo ed il voler arrivare a tutti i costi. Sappiamo benissimo che solo chi fa trap può raggiungere il successo e fare il cash.

Potete anticiparci qualcosa sui prossimi singoli che farete uscire? Avete in programma un album nel 2021?

Abbiamo intenzione di fare uscire un altro paio di singoli si… ed un album per anno nuovo, ancora non sappiamo di preciso quando… di questi tempi è difficile farsi programmi! Però è importante, anzi importantissimo avere degli obbiettivi e non lasciarsi prendere dall’amarezza dei tempi.

Vi facciamo due anticipazioni piccole piccole… la prossima canzone che pubblicheremmo (tra dicembre e gennaio) vuole essere un abbraccio… mentre un’altra che non sappiamo ancora bene quando uscirà e se sarà preceduta da altre, vuole essere un urlo!

a cura di
Giulia Perna

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Giulia Perna

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