“Riot for Romance!”, l’epitaffio discografico dei No Knife

“Riot for Romance!”, l’epitaffio discografico dei No Knife
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Nel panorama alternative degli anni 90, al di là delle band che sono riuscite a diventare famose, esiste un sottobosco di “artigiani del suono” che, vuoi la necessità di accaparrarsi serate e farsi notare nelle scene locali, sature di band bramose di suonare dal vivo, vuoi per semplice ricerca artistica, hanno scritto un pezzo di storia della musica.

Molti di questi musicisti cominciarono la loro carriera da adolescenti, come seguaci del movimento punk hardcore. Superata l’età adolescenziale mantennero la stessa attitudine, affiancata però da una maggiore maturità e da una filosofia comune: creare musica sempre nuova, che andasse oltre la definizione di genere.

Gli inizi, le influenze, la California

I No Knife erano Chris Prescott(batteria), Mitch wilson (chitarra e voce), Brian Desjean (basso) e Ryab Ferguson(chitarra). Si sono formati in California, a San Diego, nel 1993.

La posizione geografica ha sicuramente influenzato la loro proposta: la California è lo stato che ha dato il maggior contributo al genere surf. Ha dato i natali a band punk come i Descendents, i Minutemen e, negli anni 90, agli Incubus. È ovvio che tutto questo ha reso lo stile dei No Knife quasi radiofonico nonostante rimanesse di nicchia.

Il loro primo album …Drunkin on the Moon… aveva una forte componente emo, influenzato specialmente da band come REM e Jawbox, faceva già intravvedere i segni dell’originale proposta che da lì ai 7 anni successivi si sarebbe sviluppata.

Quando essere importante non significa dover essere per forza il migliore

Riot of romance!, il loro ultimo lavoro, non è sicuramente il loro disco migliore, rappresenta però la sintesi di tutte le idee sviluppate durante la loro carriera.

I tratti caratteristici sono sempre gli stessi: un certosino lavoro negli arrangiamenti e in sala di mixaggio, melodie molto curate che le chitarre spesso sviluppano autonomamente durante i brani e l’indipendenza degli strumenti.

Grazie a questo, i No Knife riescono a creare un insieme coerente senza cadere nell’esercizio di stile (in questo senso ricordano i The Who), il tutto unito da un gusto per l’essenzialità sonora.

Riot of Romance!: analisi di un ultimogenito

L’album si apre con la title track e un riff sferragliante che ricorda gli Helmet, che s’ammorbidisce fino al ritornello che ricorda in qualche modo i Blur dell’ultimo periodo.

Con la successiva Pemanent for Now viene ribadita la componente heavy della band, accostata alla solita linea vocale pop e le chitarre sempre a cavallo tra la melodia e la durezza.

Swiving Lover è una canzone emo estremamente arricchita dalle solite chitarre e dal lavoro di batteria, l’anima jazz del gruppo. In Parting Shot potrete sentire dei sentori di quello che negli anni sono diventati i Muse.

Feathers and Furs potrebbe essere considerata la ballad dell’album, a cavallo tra la malinconia dell’emocore e l’etereità del post rock, cosa che ritroviamo anche nella strumentale May I Call You Doll.

No more future

Dopo questo lavoro la band si sciolse, salvo riunirsi sporadicamente per live e tour. I membri hanno continuato la carriera nel mondo della musica, in special modo Chris Prescott, che ha proseguito la carriera come batterista dei Pinback, e Ryan Ferguson, tuttora in attività con la sua carriera solista e lavora come produttore e session man negli studi di registrazione.

a cura di
Giorgio Cappai

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