Il distanziamento sociale che unisce ancor di più. Riflessioni e riflessi di ciò che dovrebbe essere ovvio.
Si può manifestare rispettando le distanze e rimanendo ugualmente coesi. Si può manifestare rispettando le norme di sicurezza di questi tempi bui. Il Bari Pride 2020 del 18 luglio ha dimostrato tutto questo, in una piazza della Prefettura gremita, colorata e festante.
Una festa allegra, ma anche decisa a ribadire principi fondamentali che dovrebbero oramai essere alla base del pensiero comune.

Nel rispetto delle norme, a favore di norme per il rispetto
Il Bari Pride 2020 ha visto un’organizzazione puntuale ed egregia: Piazza della Prefettura è stata divisa in riquadri per rispettare il distanziamento sociale (massimo due persone per quadrante, se congiunti) e gli oltre 500 partecipanti, tutti muniti di mascherina, si sono fatti misurare la temperatura. Inappuntabili.
Gli organizzatori hanno definito questo Bari Pride 2020 “statico”, data l’impossibilità di mettere in piedi la consueta sfilata, ma anche “necessario”, per dare un segnale di civiltà e soprattutto per far capire quanto sia importante che il 27 luglio venga approvato il disegno di legge contro l’omotransfobia.

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali (art. 3 Costituzione Italiana)
Se ci pensiamo un attimo, è strano dover scendere in piazza per rivendicare diritti che dovrebbero essere oramai istituzionalizzati e parte del pensiero comune.
Ma è proprio questa la bellezza del Bari Pride: esprimersi ed esprimere un messaggio accorato attraverso la felicità, la consapevolezza e la fierezza di essere sé stessi.
Essere uniti per rivendicare ancora una volta ciò che non è “stravaganza”, come alcuni (troppi) continuano ancora a chiamarla, ma normalità, consuetudine.
Lo dice la Costituzione, dovrebbe dirlo in automatico anche il buon senso e il sentimento generale.

Andare avanti per migliorare. Andare avanti per non dimenticare
Dovrebbero non esistere certi atti discriminatori ai danni di chi esprime ed è fiero della propria sessualità, come accaduto di recente a Pescara, né barbarie nei confronti di chi è felice di essere come è.
Un altro terribile esempio è ciò che è accaduto a Sarah Hegazi, attivista a sostegno dei diritti LGBT incarcerata, picchiata e oggetto di angherie da parte degli altri detenuti nel settembre 2017.
A seguito delle torture subite in quel periodo, Sarah ha riportato seri disturbi da stress post traumatico che hanno segnato la sua esistenza fino al 14 giugno 2020, giorno in cui ha deciso di togliersi la vita.
Il Bari Pride 2020 è dedicato anche a lei, alla sua memoria, alla sua lotta pacifica e continua. È importante esprimersi ed essere sé stessi, è altrettanto importante essere rispettati per ciò che si è.

Fieri di essere sé stessi
Vi lasciamo con un messaggio di speranza e di allegria, proprio di chi è felice e sereno del suo percorso, della sua essenza. Un messaggio fotografico, tramite gli scatti della nostra Iolanda Pompilio.




















a cura di
Andrea Mariano
foto di
Iolanda Pompilio
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