Jaqueline: il gioco è appena cominciato!
Ho avuto il piacere di parlare con Jaqueline, vulcanica e giovanissima cantante che si sta affacciando a passi sicuri nel mondo della musica, con l’interessante singolo d’esordio Game Over, dalle piacevoli tinte retrò e sintetizzatori anni ’80, ma senza perdere in grinta ed energia. Il singolo è stato tra l’altro uno degli otto brani finalisti di Area Sanremo 2019.
Come tutti, in questo periodo anche Jaqueline sta affrontando un periodo di stop forzato, che non le sta impedendo però di continuare i lavori su nuovi brani da lanciare a emergenza finita, e a concepire idee per i futuri videoclip. Tutti insieme daranno vita a un vero e proprio concept, e sarà molto curioso sapere che cosa verrà fuori dal cuore e dalla creatività di questa giovane artista.
Ciao Jaqueline, benvenuta su The Soundcheck! Prima di tutto ti chiedo di presentarti ai nostri lettori: chi è Jaqueline?
Una ragazza semplice, che ha voglia di dire tanto. È un connettore di fantasia. Ho 25 anni, sono di origini siciliane e attualmente vivo a Roma. Determinata a farcela nel mio lavoro, studio di continuo non solo la musica, ma tutto quello che può migliorare il mio percorso.
Parliamo della tua canzone Game Over: che messaggio volevi trasmettere con questo tuo brano? Il concetto che arriva subito è sentirsi persi in questa realtà che più delle volte è virtuale e mette in crisi quello che siamo.
Un messaggio positivo. Tra i pezzi che ho scritto, Game Over è quello che rappresenta, di più, il mondo che mi circonda. Ci sentiamo più forti dietro ad uno schermo, magari perché abbiamo la possibilità di modificare o cancellare tutto, ma nella vita non funziona così. Oggi è difficile pensare ad un mondo senza tecnologia, credo che sia una grossa scoperta e un ottimo strumento per tutti noi. Spetta a noi però, in quanto esseri umani, sfruttare al meglio questo strumento per migliorarci.
Credo che in questo momento siamo di fronte a due filoni di pensiero, il popolo capace di vivere senza tecnologia e quelli che purtroppo pensano che sia l’unica via di uscita. Mi domando se le persone si siamo mai chieste perché siamo arrivati a tanto, alla fine? Forse perché c’era bisogno di capirne il vero valore.
L’uomo ha inventato la tecnologia per migliorare l’umanità, non per renderci solo copie digitali di noi stessi.
Devo dirti, soprattutto nelle strofe la tua voce ha un tipo di espressività alla Loredana Bertè, un po’ fumosa e selvatica. Nel corso della tua carriera, quali voci ti hanno ispirato di più?
Selvatica mi piace (ride). Mi piace molto Loredana Bertè come artista. Beh, sicuramente la mia cultura musicale mi ha aiutato tanto. Ascolto tanta musica, soprattutto cantanti diversi, e cerco di capire le loro caratteristiche per estrapolare i vari colori e sfaccettature della mia voce. Per le strofe di Game Over mi sono inspirata a Michael Jackson, che è uno dei miei artisti preferiti.
Passando al video di Game Over, è stato girato tutto in bianco e nero, in una stanza con le piastrelle bianche e nere, dove la protagonista sembra quasi imprigionata dentro. Che cosa volevi trasmettere con questo video?
È proprio quello il senso che volevo dare. Prima di girare, mi sono confrontata con la mia produzione (Ore25) e abbiamo pensato di fare un video minimal ma d’effetto. Mi piaceva l’idea di bucare lo schermo, trasmettendo questo senso di pressione psicologica, chiusa in uno spazio piccolo ma allo stesso tempo in una rete così grande. Abbiamo scelto il bianco e nero proprio per non distogliere l’attenzione sul messaggio.
Sei attualmente al lavoro sul tuo album d’esordio: che cosa ci puoi dire di più sul processo di scrittura del tuo disco?
Per ora non sarà un album, stiamo pensando di far uscire tanti singoli prima di pubblicare l’intero disco. Sarà un insieme di periodi vissuti che mi rappresentano fino ad oggi. Potrei definirlo un concept.
Questo periodo di fermo forzato di tutte le attività ti sta dando ispirazione per il tuo disco?
Sì. Molte. Ho un po’ paura dell’abitudinarietà e per sconfiggerla cerco di fare tanto. Ho scritto tanto in questi giorni, ho pensato ai videoclip degli altri singoli, ho letto tanto, sto facendo molte interviste. Sfrutto questo momento per studiare, creare per sentirmi attiva.
Aggiungo anche: ti sta facendo tirare fuori materiale anche “differente” da quello che avevi pensato inizialmente per il tuo lavoro d’esordio?
Sì, sicuramente sono molto influenzata da tutto quello che ci sta succedendo. Stiamo attraversando un periodo molto difficile e per noi che scriviamo e traduciamo i sentimenti e le sensazioni dei nostri giorni, è normale seguire la rotta della vita, i paesaggi cambiano, i ruoli restano. Comunque per ora sono molto concentrata su Game Over.
Vorrei un tuo commento su come la tecnologia abbia condizionato i rapporti. Spesso c’è la percezione che le persone preferiscano controllare la propria emotività tramite una chat, un “mi piace”, tenendo uno schermo tra sé e l’altro, in modo tale da potersi allontanare quando si sentono troppo coinvolti o troppo “in pericolo”.
Credo che sia più facile trasmettere la propria emotività tramite uno schermo. Lo schermo abbatte tutte le barriere che in qualche modo di persona potrebbero esserci, l’imbarazzo, la paura, il coraggio di dire quello che si pensa veramente.
Ci si sente più forti, ci si spinge troppo oltre, se penso a quanti ragazzi soffrono di bullismo , quanti sono emarginati solo perché tutti i giorni si sentono giudicati e si sento in qualche modo sbagliati. Ci sono messaggi mandati da un telefonino che arrivano dritti nel cuore ma facili da cancellare.
Forse visto il periodo può sembrare inutile chiederti quali siano i piani per il futuro: che cosa ti piacerebbe poter realizzare quest’anno come Jaqueline e come persona?
Un percorso, chiudere un cerchio. Spesso penso al futuro e cerco di immaginarlo, però preferisco ritornare nella realtà. Penso che il tempo sia una componente molto importante per la crescita, e senz’altro spero di raggiungere i miei obbiettivi come musicista.
Grazie per il tuo tempo e la tua disponibilità, Jaqueline: sentiti libera di lasciare un messaggio a tutti i lettori di The Soundcheck!
Cari compagni di viaggio, siamo tutti nella stessa culla, sta a noi capire quanto sia importante il valore delle nostre scelte. Oggi come oggi, vi consiglio di passare il vostro tempo in compagnia dell’amore, dei vostri cari, dei vostri affetti… Fatevi compagnia ascoltando musica, studiando, leggendo, giocando.
Saluto tutti i lettori di The Soundcheck e vi ringrazio per la chiacchierata.
a cura di
Alessandra Leoni
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