I 150 migliori dischi inesistenti della storia del rock di Reg Mastice è un viaggio immaginario, un sogno descritto in maniera acuta e brillante
Nella storia della musica rock le arti figurative e la scrittura di critici illuminati hanno dato un contributo determinante per crearne il mito. Da un istintivo desiderio di ribellione si è passati alla scoperta del mondo interiore della psiche, tramite l’uso di droghe psichedeliche.
Ma anche la parola ha trovato il modo di esprimersi e diventare vitale nel rock.
Lester Bangs, ad esempio, non si limitava a fare recensioni di dischi; nei suoi articoli descriveva la potenza salvifica del rock e diventava egli stesso parte di quel flusso di coscienza e di controcultura.
Potere alla parola
Tutto questo preambolo per presentarvi un libro che va aldilà dei luoghi comuni della critica musicale e dei clichè.
I 150 migliori dischi inesistenti della storia del rock, edizioni Arcana, è un viaggio immaginario, un sogno descritto in maniera acuta e brillante.
Un’opera in cui la parola si fa continuazione di quella potenza musicale e l’immaginazione diventa libera ed espressiva come un assolo di chitarra
L’autore è Reg Mastice, aka Marco Reggiani, di Riccione. Il suo lavoro di grafico e illustratore di dischi e concerti gli ha permesso di costruire questo mondo dove formazioni e album immaginari, con tanto di copertina e tracklist, prendono forma e sostanza diventando reali e quasi tangibili.

Recensioni immaginarie
Un lavoro iniziato quasi per scherzo dieci anni fa con articoli e recensioni, appunto immaginarie.
Una di queste, scritta su un forum per appassionati di classic rock, descriveva minuziosamente l’attività dgli Electric Rabdomants e la loro discografia, seminale come quella dei Pink Floyd. Puntualmente un altro utente gli ha risposto dicendo di avere tutti i loro lavori.
Nel libro tutti i protagonisti diventano un calderone di personaggi reali rivisitati in una nuova luce, destituiti e reinventati sotto un nuovo punto di vista.
Così i Metallica diventano i Matelica, come la cittadina marchigiana, Al Bano è l’autore del disco The lost psichedelic album con la hit Campi di cipolle.
Immaginario come linfa vitale
E come non citare la compilation Romagna psichedelica con brani come L’isola delle rose de La motonave Maria Juana o Road to Gambettola dei Groupo e The Groupies.
L’immaginario, quindi, che sposta i confini e che si reinventa diventando esso stesso nuova linfa vitale ispirativa.
Il libro si avvale di due prefazioni (la prima che lo stesso autore indica come inventata) e una post fazione a cura di Vittorio Baroni (ma nessuno sa se sia reale o meno) dove viene esaltata la funzione formativa del testo come ispirazione; “repertorio di titoli e idee per musicisti privi di fantasia” oppure “scatenando dentro di noi 33 o 45 rivoluzioni al minuto”.
La demolizione di falsi miti
Questa sorta di atlante musicale nasconde quindi un sottobosco di citazioni, deliri, aneddoti e decostruzioni della musica rock e dei suoi luoghi comuni. Ne demolisce il falso mito creato dal music business e ne rivaluta la sua portata originaria grazie alla parola e alla fantasia più surreale e autentica.
Un lavoro monumentale che si avvale della collaborazione di una crew di guest artist espressivi che hanno sposato la causa e proseguono, all’interno dell’opera, il lavoro di rappresentazione attiva di capolavori nati dal nulla. Vogliamo così citare Ricky Cardelli, Ilaria “Ilarius” Falcon, Angelo Mennillo,Francesco Mescolini, Massimo Modula e Diana Wass.

Nuove immagini e parole
Nel libro Reg Mastice omaggia coloro che hanno reso concreta la musica potenziale, penne storiche della critica estera, come il già citato Lester Bangs e Neil Marcus, e italiana (Bertoncelli, Bianchini, Baroni, Capuano)
Non resta quindi che abbandonare tutte le certezze che abbiamo avuto finora per entrare nel mondo rappresentato da Reg Mastice.
Saprà solleticare i vostri istinti liberandoli e inebriandoli di nuove immagini e parole, così ben rappresentati che rischierete di confondere realtà e fantasia.
E non dite che non vi abbiamo avvisato.
a cura di
Beppe Ardito
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