E quando tutto questo finirà?! #parliamone

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Torna la rubrica #parliamone a cura della nostra Claudia Venuti.

15 marzo 2020
Siamo stati tutti catapultati in una nuova realtà fatta di rinunce, paure e ansie. Siamo tutti smarriti e preoccupati, tutti con le stesse domande e le stesse sensazioni addosso perché da giorni viviamo in una dimensione totalmente diversa da quella a cui siamo abituati.

#parliamone è una rubrica fatta di storie vere e allora per questa volta ho pensato di fare uno strappo alla regola e mettere da parte le singole storie ricevute, scritte principalmente da persone che hanno la necessità di esternare ciò che provano raccontandomi di tradimenti o doppie vite o di tutte le possibili crisi che vivono con sé stessi o in relazione ai propri sentimenti.

Questa volta lascio spazio solo ad alcune mie riflessioni, nate proprio in un momento così delicato, dove certi “dilemmi” passano automaticamente in secondo piano.

Anzi, a pensarci bene, molte cose passano in secondo piano perché adesso non è importante sapere come fare a gestire due telefoni o due relazioni, ma è importante capire come far sì che da un momento così negativo se ne possa uscire con qualcosa di positivo.

Di solito le nostre giornate sono fatte di tempo scandito, orari precisi, impegni, corse e spesso tutto questo tempo è segnato da indifferenza ed egoismo, da teste curve sui cellulari e occhi fissi ai computer.

Di umano a pensarci bene ci era rimasto ben poco…

Quante volte dimentichiamo Dimentichiamo di dare un abbraccio, un bacio, una pacca sulla spalla?
Dimentichiamo di dire un: “Ti voglio bene” o un “Ti amo”?
Dimentichiamo di guardarci negli occhi, di stringere una mano o di fare una carezza?

Abbiamo sostituito la maggior parte dei canali utilizzati per comunicare, abbiamo smesso di custodire pezzi del nostro passato perché il presente ci vuole al passo con un futuro che non è ancora arrivato, ma che ha sempre l’aria di esser dietro l’angolo, in agguato per noi e guai a farsi cogliere impreparati.

Ci siamo riempiti la vita di superficialità, dimenticando quelle “piccole cose” che tutti si affannano sempre a definire importanti, ma che in realtà poi quali sono? Alla fine siamo stati capaci di sostituire anche quelle.

Abbiamo invertito in maniera devastante tutte le nostre priorità e in questo momento invece, ci siamo ritrovati improvvisamente faccia a faccia non solo con noi stessi ma soprattutto con il mondo che abbiamo costruito intorno a noi, a tratti senza neanche soffermarci troppo sul come e perché.

Ci va davvero bene così?

Il problema non è che girare con mascherina o guanti non rientra nelle nostre abitudini, il problema è che non siamo più abituati a tutto ciò che questa restrizione momentanea comporta.Non siamo più abituati a spendere e gestire il nostro tempo libero, forse perché ne abbiamo poco ma forse anche perché abbiamo paura di non sapere cosa bene cosa farne.

Questo maledetto virus ci sta dando più di una lezione che ci converrebbe apprendere perché è un po’ come quando le persone ci fanno del male, glielo abbiamo permesso ma è necessario imparare qualcosa da quelle batoste.

Ci sta costringendo a guardarci in faccia un po’ di più, a parlare un po’ di più, a confrontarci umanamente un po’ di più, a cercare di capire un po’ di più perfino gli altri punti di vista, ma soprattutto ci sta costringendo a fare i conti con la vita che abbiamo scelto di fare e di avere fino ad ora, con le persone con le quali abbiamo scelto di condividere il nostro tempo oltre che ovviamente i conti con noi stessi.

Questo maledetto virus è portatore di domande continue e purtroppo rimarremo a casa ancora per un bel po’, quindi non ci resta che “approfittare” di questo tempo come se fosse una sorta di “bonus” per rivedere un attimo la scala dei nostri valori e sono certa che #andràtuttobene e ne usciremo, ma nel frattempo facciamo in modo che non sia tutto tempo sprecato.

#IORESTOACASA
Consiglio musicale

“Torneranno le pizze e poi l’amore
Torneranno i cinema d’estate
Le corse a casa dopo il mare
Le lucciole a Roma come diceva Lorenzo
E sarà bellissimo di nuovo…”

a cura di
Claudia Venuti

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Claudia Venuti

Claudia Venuti nasce ad Avellino nel 1987, a 14 anni si trasferisce a Rimini, dove attualmente vive e lavora. Oltre ad essere il responsabile editoriale della sezione musica di TheSoundcheck, è responsabile dell’area letteratura dell’ufficio stampa Sound Communication. Studia presso la Scuola Superiore Europea di Counseling professionale. Inguaribile romantica e sognatrice cronica, ama la musica, i viaggi senza meta, scovare nuovi talenti e sottolineare frasi nei libri. Sempre alla ricerca di nuovi stimoli, la sua più grande passione è la scrittura. Dopo il successo della trilogia #passidimia, ha pubblicato il suo quarto romanzo: “Ho trovato un cuore a terra ma non era il mio” con la casa editrice Sperling & Kupfen del Gruppo Mondadori.

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