Elephant brain: esce oggi il loro primo album “Niente di speciale”

Elephant brain: esce oggi il loro primo album “Niente di speciale”
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Vincenzo Garofalo, Andrea Mancini, Emilio Balducci, Roberto Duca e Giacomo Ricci: loro sono gli Elephant Brain

La band nasce a Perugia nel 2015 e dopo aver pubblicato il suo primo EP a novembre di quell’anno e aver vissuto un denso periodo di live e concerti in giro per l’Italia in quelli seguenti.

Il gruppo rock perugino pubblica oggi il suo primo album full lenght dal titolo “Niente di speciale”.

Ringrazio il mistico algoritmo Instagram per avermi casualmente condotta al loro profilo. E, ovviamente, alla loro musica fatta di sonorità rock che spaccano i neuroni e di testi che puntano dritti al cuore della quotidianità, parlando di sensazioni e raccontando frangenti di vita a cui non tutti gli artisti dedicano attenzione. Forse perché poco “instagrammabili” ma non per questo meno reali.

Ho fatto due chiacchiere con gli “elefantini”, e ora sono ancor più convinta che loro siano una delle mie scommesse musicali di questo 2020.

Prima curiosità: perché vi chiamate “Elephant Brain”?

A: “Dovremmo essere preparati ormai a questa domanda, eppure ci spiazza sempre. Potremmo dare almeno una ventina di risposte diverse e quasi tutte sarebbero non lontane dalla realtà.”

V: “Elephant Brain rappresenta un po’ quello che vogliamo comunicare con la nostra musica. La presa di coscienza che questo periodo storico, per quanto grigio e pesante non ci impedisce di impegnarci in un progetto che vuole guardare lontano, andare avanti con fiducia.” 

“Quando vicino alla musica ogni membro della band poi affianca un percorso lavorativo e di studi i tempi si dilatano tantissimo, spesso diventa estremamente pesante e il simbolo dell’Elefante vuole anche un po’ esorcizzare questo mito che le molte strade diverse non possano alla fine conciliarsi. Perché in inglese? Fondamentalmente perché ci piaceva e suonava bene.”

Oggi esce il vostro primo album “Niente di speciale”. Di cosa parla?

V: “Niente di speciale è un disco radicato nella realtà quotidiana. L’idea è affrontare tutto quello che ruota intorno alla creazione stessa del disco. Si parla tanto di come si dovrebbe scrivere un pezzo, di quanto dovrebbe durare per catturare l’attenzione del pubblico, di come dovrebbe parlare di cose interessanti scritte in modo accattivante.”

“Non si parla mai invece di quanto fare musica, in realtà, a volte sia proprio una merda rara, che ti toglie il sonno. Può sembrare che abbiamo scritto un disco “tristone”, e a tratti è innegabile che sia così, però abbiamo chiaro che dentro ogni canzone ci sia dell’altro.”

Un ascoltatore curioso vuole conoscervi: quale canzone gli consigliate di ascoltare del nuovo album e perché?

V: “Credo che Scappare sempre o Ci ucciderà siano l’istantanea perfetta dei nostri sforzi. Ma consiglierei Weekend.

So che avete aperto concerti a gruppi importanti, tra cui i Ministri e i The Zen Circus. C’è una band nel panorama musicale italiano a cui vi ispirate?

A: “In realtà cerchiamo di ascoltare tutto quello che il panorama musicale italiano propone – come è ovvio che sia – e, specialmente all’inizio di questo percorso, gruppi come quelli che hai citato sono stati davvero importanti. Per trovare ispirazione comunque cerchiamo di ispirarci più che altro al panorama estero.”

R: “Tiny Moving Parts, The Hotelier, Sorority Noise. Mi vengono in mente questi, ma poi in realtà non è che le influenze si siano limitate al punk americano. Pure il punk nostrano ci piace.”

“Scrivere “Niente di speciale” è stato molto stimolante anche per questo, perché ognuno di noi si è aperto a 360 gradi alle influenze degli altri scoprendo universi che nemmeno si immaginava.”

Ditemi una città italiana in cui vi piacerebbe esibirvi in concerto

A: “Ci piacerebbe suonare il più possibile e ovunque. Dovendo sceglierne una soltanto boh, ti direi che una città in cui non abbiamo mai suonato: Milano. Anche se devo dire che situazioni più “estreme” sulla cima di qualche montagna, oppure dentro una cantina a Poggibonsi ci caricherebbero.”

Salutate gli amici di The Soundcheck

“La vita è bella, anche se estremamente complicata e devastante. Ciao freghi di Soundcheck, speriamo di vederci presto a qualche concerto! Sempre carichi!”

Per ascoltare “Niente di speciale” su Spotify fate clic quì: https://spoti.fi/30rC5yk

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A cura di
Annalisa Senatore

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Annalisa Senatore

Annalisa all’anagrafe, ma sul web e nel cuore lei è @annamatita_. Nata e cresciuta a Siracusa, ha una laurea in psicologia, una in neuroscienze, un master in comunicazione digitale eeeee Macarena! Vive a Bologna dal 2015 ed è proprio in questa meravigliosa città che ha conseguito la prestigiosa specialistica in “Casi umani: dove trovarli (e lasciarli)”. Social media manager, press officer, sniffatrice seriale di libri, sosia ufficiale di Amy Winehouse e orgogliosissima Serpeverde.

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