Una OST per il Joker: da Prince a Hildur Guðnadóttir

Una OST per il Joker: da Prince a Hildur Guðnadóttir
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Prendiamo un soggetto X al cinema. Poniamo che questo soggetto X sia io. Quello che mi accingo a vedere, Coca Zero e Pop Corn taglia M alla mano, è la rappresentazione sul grande schermo della lettura e della conseguente mise en place di una storia da parte di un regista. Sono quindi un foglio bianco “ben rilassato” su cui scrivere. Ma il lavoro del regista non è facile nemmeno con uno spettatore ben disposto.

È infatti il regista colui che ha la responsabilità di assimilare la sceneggiatura e la storia e che di conseguenza la rielabora pre e durante la fase di registrazione. Di fatto quella è la lettura e la rielaborazione che creerà in noi un’immagine ed un’esperienza filmica che rimarrà impressa come ricordo. Un imprinting che non ci abbandonerà mai e che non è sempre semplice da gestire.

Lo è ancora meno se pensiamo a quei personaggi messi in scena più e più volte con prequel, sequel, spin off, rifacimenti, adattamenti teatrali e così via. Non solo un regista dovrà combattere con la propria visione relativa ad un personaggio cercando di farla incastrare con quello che nella realtà risulta efficace per il fruitore finale, ma dovrà fare i conti con le rappresentazioni antecedenti sperando di eguagliare, se non superare, l’incisività del messaggio precedente.

Inoltre se un personaggio è portato in scena più volte, parte fondamentale la giocherà anche la scelta dell’attore. La figura del Joker compare in diversi film ispirati all’universo DC Comics e a vestire i panni del personaggio ci sono attori del calibro di Jack Nicholson, del compianto Heath Ledger e del premio Oscar Jared Leto. In ultimo un fantastico Joaquin Phoenix che restituisce un’immagine umana al personaggio controverso, che ci porta ad empatizzare con il Joker e quasi a “giustificarne” la criminosità.

L’happening dell’esperienza in sala però viene veicolata anche dalla Colonna Sonora che può essere creata e composta appositamente per il film oppure presa a prestito da qualche album. Vediamo quindi qualche pezzo importante che ha accompagnato e segnato la figura del Joker.

Batman (1989) di Tim Burton

Trust” di Prince.

In Batman del 1989, con Tim Burton alla regia e un Jack Nicholson inquietante ma spumeggiante, la colonna sonora è affidata a Prince con “Trust” scritta appositamente per il film e utilizzata durante la scena della parata in mongolfiera.

All’epoca Tim Burton chiese a Prince di comporre due canzoni per il proprio film, memore del successo dell’artista con singoli come “Baby I’m a Star”. Prince, bravissimo in questo, colse la palla al balzo e si fece affidare il compito di realizzare l’intera colonna sonora del film. Non appena uscita la colonna sonora le vendite raggiunsero picchi altissimi per poi scendere velocemente, fino addirittura a far sì che il pubblico si dimenticasse dell’esistenza di questi brani.

Se si ascolta “Trust” (ma anche l’intero album) si percepisce uno scollamento dalla trama del film e si prova ulteriormente una sensazione di spaesamento durante la scena della parata (ne mettiamo un estratto) e ci si chiede quasi se non sia una canzone “appiccicata” al film per caso.

Non sono i trent’anni che ci separano dal film che creano questo “disagio”: anche all’epoca Tim Burton finì col non utilizzare che piccoli stralci dell’intero album appositamente realizzato da Prince.

Impossibile negare la grandezza di Prince anche se probabilmente non possiamo dire che fu eccelso nell’interpretazione di storie altrui per crearne melodie ad hoc.

Voto 5/10 perché Prince non merita un 4.

The Dark Knight (2008) di Christopher Nolan

Why so serious?” di Hans Zimmer

Hans Zimmer non scrive solo un pezzo dedicato al Joker. Hans Zimmer ne interpreta le caratteristiche psicologiche e fisiche. Durante i nove minuti (circa) del brano composto con la partecipazione di James Newton Howard e Martin Tillman, Zimmer ci restituisce una visione del personaggio che per quanto inquietante risulta affascinante e magnetico, tanto da rimanere in bilico tra la secondarietà e la supremazia nei confronti del personaggio di Batman.

“Why so Serious?” è un viaggio nella mente intricata e oscura del Joker, qui interpretato da un sontuoso Heath Ledger che ne restituisce i tratti più crudeli ed imprevedibili. “Why so Serious?” è un brano strisciante e sofferente composto dall’assenza di orpelli strumentali ma affidandosi al violoncello di Tillman che palpitante ci conduce all’apice della tensione. Violoncello a parte, la tensione cala e si rialza a ritmo incostante, accentuando anche in questo modo l’ansia verso un’incognita fine che raggiungiamo solo grazie a chitarre sporche e talvolta sfocate, silenzi e pause che sono più conturbanti del violoncello stesso.

Il risultato? Un brano strumentale capace di lasciare un’impronta che accompagna il buio e l’angoscia di un Joker finalmente ritrovato.

Voto 10/10

Suicide Squad (2016) di David Ayer

Purple Lamborghini” di Skrillex & Rick Ross

Totalmente fuori dagli schemi Purple Lamborghini sia per la scelta del Rap, che per l’atteso videoclip uscito in differita dal singolo. Questa scelta che unisce pop e rap ai colori acidi del protagonista del videoclip, il Joker appunto, stride con le caratteristiche lugubri del personaggio interpretato da Heath Ledger ma sicuramente è più idoneo e potente come sottofondo che conduce alla comparsa di un Jared Leto iper vitaminico.

Probabilmente, senza voler esagerare e rimanere umili, voto 8/10 a questa scelta che interpreta un personaggio perfetto per la trama tracciata da David Ayer.

Joker (2019) di Tod Phillips

“Call me Joker” di Hildur Guðnadóttir

Ecco un altro caso in cui per come viene raccontata la figura del Joker nel film, la colonna sonora e il relativo tema principale “Call me Joker” rispecchiano l’animo triste e incompreso del personaggio che il regista vuole rappresentare.

Per la recensione e analisi del film rimando direttamente al nostro articolo pubblicato qualche giorno fa in occasione dell’uscita del film nelle sale, ma se è vero che spesso è la società a formare dei mostri, ecco che l’islandese Hildur Guðnadóttir ce lo conferma regalandoci un pezzo memorabile tra violoncello e percussioni.

Se vi mancano sonorità e ambientazioni opache e penetranti come quelle che scaturiscono dalla composizione di Hans Zimmer, con questo brano andrete sicuramente a colmare quel vuoto, grazie alla prima compositrice donna che abbia mai accompagnato e interpretato un personaggio della DC Comics.

Voto 10/10 aggiungendo un + perché finalmente una donna, cavoli!

a cura di Sara Alice Ceccarelli

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Sara Alice Ceccarelli

Giornalista iscritta all’ODG Emilia Romagna si laurea in Lettere e Comunicazione e successivamente in Giornalismo e Cultura editoriale presso l’Università di Parma. Nel 2017 consegue poi un Master in Organizzazione e Promozione Eventi Culturali presso l’Università di Bologna e consegue un attestato di Alta Formazione in Social Media Management presso l'Università di Parma. Ama il giallo e il viola, possibilmente assieme e vive in simbiosi con il coinquilino Aurelio (un micetto nero). La sua religione è Star Wars. Che la forza sia con voi.

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