Nomadi – Teatro Tenda, Novellara – 16 febbraio 2019

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Era il 2007. Avevo 16 anni quando mi facevo accompagnare dai miei genitori, armato di una delle prime compattine, al mio primissimo concerto.

Quel concerto era dei Nomadi ed è inutile che vi dica qual è stato il risultato di quelle fotografie.

Nonostante abbia assistito ad un’altra decina di live del gruppo, per vari motivi, non sono mai riuscito ad essere presente al Nomadincontro di Novellara.

Questo evento che si svolge tutti gli anni nel paese di Augusto Daolio, a ridosso del giorno del suo compleanno, rappresenta il momento più significativo in cui ricordare l’indimenticato cantante.

Ad aprire la giornata sono quattro artisti emergenti: Marco SoranaGianpaolo ScaianoVincenzo Greco e Sabrina Dolci. Tutti propongono un paio di brani a testa e vengono applauditi rumorosamente dal pubblico; d’altronde il Popolo Nomade è una grande famiglia e fa sentire tutti a casa.

Subito dopo è il turno di Pierdavide Carone con i Dear Jack che pescano carte da entrambi i repertori fino ad arrivare alla canzone Caramelle, esclusa dall’ultimo Festival di Sanremo.

Prima dei Nomadi c’è spazio per la solidarietà, tema da sempre caro al gruppo.
Vengono assegnate due borse di studio per la ricerca dall’associazione Augusto Per La Vita, fondata da Rosanna Fantuzzi, compagna di Daolio.

Poco dopo le 16.00 comincia il concerto.

È la prima volta che sento dal vivo Yuri Cilloni, da due anni nuovo cantante della band, e rimango piacevolmente stupito.

La sua voce si alterna a quella più rock e graffiante di Massimo Vecchi per ripercorrere 56 anni di storia nomade.

Dopo qualche canzone ecco un’inaspettata interruzione: Valerio Staffelli sale sul palco. In tutto questo tempo non ha mai trovato un motivo per dare il Tapiro d’Oro a Beppe Carletti, quindi decide di assegnarli il famigerato premio per la carriera.

Lo show può riprendere. Si canta e ci si emoziona soprattutto quando arriva il momento de Il Vecchio e il Bambino seguito da Auschwitz.

Un pubblico multigenerazionale quello di questa serata, con nonni e nipoti che durante il ritornello di Io Voglio Vivere si fa influenzare dall’aria carnevalesca e riempie il cielo del tendone lanciando coriandoli. Il colpo d’occhio è bellissimo.

Come di consueto prima della chiusura del concerto con l’intramontabile Io Vagabondo, vengono letti tutti gli striscioni lasciati sul palco dai numerosi fan club.

Quello che funziona per un gruppo così longevo forse più delle loro canzoni, che restano sempre attuali, è il fatto che sul palco riescano ancora a divertirsi come all’inzio.

Sempre Nomadi

Testo e Foto: Mirko Fava

Pierdavide Carone & Dear Jack
Sabrina Dolci
Vincenzo Greco
Gianpaolo Scaiano
Marco Sorana
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di Mirko Fava

Mirko Fava nasce a Parma il 23/04/1991. Ha un diploma da geometra che ha usato per poco tempo, prima di diventare impiegato. Ha cominciato ad appassionarsi di musica negli anni delle superiori ed è andato alsuo primo concerto nel 2007, portandosi dietro una delle prime digitali compatte di suo padre, ottenendo scarsissimi risultati. La passione per la fotografia è cominciata parallelamente a quella per i concerti, anche se a tutti gli effetti si è sviluppata definitivamente dopo qualche anno. La macchina fotografica lo accompagna anche in viaggio, alla costante esplorazione del mondo. Tutte passioni economiche, in pratica.

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