Piero Pelù – Estragon, Bologna – 11 maggio 2025

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A 35 anni dall’uscita di El Diablo, Piero Pelù porta a Bologna un concerto sold out che mescola rock, impegno civile e momenti di profonda emozione

Serata sold out all’Estragon per “Il Ritorno del Diablo Tour 2025”, con cui Piero Pelù celebra i 35 anni di “El Diablo“, l’iconico album dei Litfiba. Una vera festa rock, ma anche una chiamata alle coscienze, come solo Pelù sa fare.

In scaletta non solo i classici della band che ha segnato la storia del rock italiano, ma anche brani della carriera solista, tutti legati da un filo rosso: energia, denuncia, passione. L’apertura è affidata a “Lo Spettacolo“, manifesto della teatralità e potenza del frontman fiorentino, che subito scalda un pubblico già carico. “Eroi nel vento” e “La preda” riportano l’Estragon ai tempi d’oro dei Litfiba, mentre “Novichock” e “Ci sarò” proiettano nel Pelù più recente, senza perdere un briciolo d’intensità.

Ma lo show non è solo musica. Piero dà spazio al pensiero, alla memoria e alla militanza: toccante la lettura di un estratto dal suo intervento a “Una. Nessuna. Centomila”, l’evento contro la violenza sulle donne tenutosi lo scorso anno all’Arena di Verona. Emozionante “Il volo“, dedicata agli amici scomparsi, momento intimo e sospeso tra le chitarre e la commozione collettiva.

Con “Istanbul“, Pelù grida la sua solidarietà ai popoli curdo e palestinese, mentre “Bomba Boomerang“, introdotta da una sirena d’allarme, è un pugno nello stomaco che richiama i suoni della guerra in Ucraina e Gaza. Nessun compromesso, nessuna retorica: solo verità e rock viscerale.

Nel finale esplode la festa: “Toro Loco“, “El Diablo“, “Proibito” e “Gioconda” sono scariche elettriche che fanno saltare tutti. Non mancano le atmosfere gitane di “Lulù e Marlene” e “Tziganata“, e uno strumentale potente come “Febbre” che prepara il terreno per un gran finale adrenalinico.

Pelù si conferma un animale da palco, instancabile, magnetico, ma anche lucido e presente, capace di far riflettere senza mai spegnere l’amplificatore. Il Diablo è tornato. E ci voleva.

La scaletta
  • Lo spettacolo
  • Eroi nel vento
  • La preda
  • Novichock
  • Ci sarò
  • Maledetto cuore
  • Il volo
  • Istanbul
  • No frontiere
  • Spirito
  • Lacio drom
  • Bomba Boomerang
  • Gigante
  • Toro Loco
  • El Diablo
  • Febbre (strumentale)
  • Lulù e Marlene
  • Proibito
  • Gioconda
  • Tziganata

a cura e foto di
Mirko Fava

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di Mirko Fava

Mirko Fava nasce a Parma il 23/04/1991. Ha un diploma da geometra che ha usato per poco tempo, prima di diventare impiegato. Ha cominciato ad appassionarsi di musica negli anni delle superiori ed è andato alsuo primo concerto nel 2007, portandosi dietro una delle prime digitali compatte di suo padre, ottenendo scarsissimi risultati. La passione per la fotografia è cominciata parallelamente a quella per i concerti, anche se a tutti gli effetti si è sviluppata definitivamente dopo qualche anno. La macchina fotografica lo accompagna anche in viaggio, alla costante esplorazione del mondo. Tutte passioni economiche, in pratica.

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