Mickey 17 – La recensione in anteprima dell’epopea satirica di Bong Joon-ho!

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“Mickey 17” è il nuovo film di Bong Joon-ho, regista del celebrato Premio Oscar “Parasite”. Tratto dal romanzo del 2022 “Mickey7” di Edward Ashton e presentato alla Berlinale75, il film vanta della presenza nel cast di Robert Pattinson, Naomi Ackie, Mark Ruffalo, Toni Collette e Steven Yeun. Il film uscirà nelle sale italiane domani, giovedì 6 marzo, distribuito da Warner Bros.

Mickey 17 è il nuovo film di Bong John-ho: un ritorno non solo ad una produzione americana, ma anche a quella fantascienza utopica già affrontata nel 2013 con Snowpiercer. La differenza tra i due titoli, però, sta nei toni con la quale le due storie vengono raccontate. Mickey 17 si rivela infatti una delle commedie più ciniche viste recentemente al cinema, un film che affronta temi legati alla politica, alla colonizzazione, alla natura e soprattutto al rapporto con il proprio io.

Ma sarà riuscito il regista ad affrontare adeguatamente tutti questi temi in una singola pellicola di poco più di dure ore?

Trama

Mickey Barnes (Robert Pattinson) è un uomo squattrinato che, per riuscire a scappare insieme al suo socio Berto (Steven Yeun) da alcuni pericolosi strozzini, decide di partire per la colonizzazione del pianeta Niflheim. Senza informarsi realmente su di che cosa si tratti, si candida come “sacrificabile”, accettando quindi di venir usato come cavia da laboratorio per tutti i pericoli che si possono presentare nel nuovo pianeta, venendo clonato da una stampante 3D ad ogni decesso.

Arrivati al Mickey n.17, però, succede l’impensabile: quest’ultimo sopravvive, ma non riesce a rientrare in tempo per evitare la stampa del numero 18, creando così un doppione. Eventualità punita all’interno della nave con la morte di entrambi i cloni. Starà dunque al nostro duplice protagonista riuscire a gestire questo guaio.

“Mickey17” e “Snowpiercer”


Già da queste premesse si notano le differenze con Snowpiercer. Nel film del 2013 l’umanità si ritrovava a dover vivere stretta all’interno di un lunghissimo treno a causa di una nuova Era Glaciale, affrontando anche in quella situazione estrema una condizione sociale ultra capitalista, con i ricchi che godono di tutti i privilegi possibili nei primi vagoni e tutti gli altri che cercano di sopravvivere nel fondo del treno.

In Mickey 17 questa condizione è presente solo esteticamente, ma non viene mai realmente affrontata. La maggior parte delle persone all’interno della nave spaziale si trova lì per propria scelta, attratta (per non dire quasi lobotomizzata) dal carisma e dal magnetismo del politico Marshall e da sua moglie Qwen (due splendidi Mark Ruffalo e Toni Collete).

In quest’ultimo film si parla dell’Io interiore, di cosa sia un essere umano, della paura e della curiosità verso la morte, senza però risparmiare una feroce satira politica e sull’uomo in generale.

Aspetti positivi del film

Tecnicamente il film funziona bene. Non ci sono, infatti, caratteristiche che si rivelino più efficienti di altre: la regia ed il montaggio presentano il corretto dinamismo, mentre la fotografia è bella, nonostante non regali mai inquadrature di forte impatto visivo. Le musiche sono utilizzate nei momenti giusti, ma non rimangono a lungo nella testa dello spettatore. La CGI è valida ed inserita adeguatamente nel mondo raccontato dalla pellicola, anche se, nell’atto finale del film, in certi punti “movimentati” risulta un po’ gratinata e poco fluida.

L’aspetto che funziona di più sono, però, i dialoghi e la scrittura dei personaggi. Questi ultimi sono tutti diversificati tra di loro negli aspetti caratteriali (persino i due Mickey), ma accumunati – chi più, chi meno – da esasperazioni comportamentali, risultando piuttosto cartooneschi ed esagerati nei comportamenti, con reazioni spesso “fuori dall’ordinario”.

Essi si relazionano, infatti, con un mondo futuro dove l’etica e la moralità stanno cambiando ed in cui usare l’essere umano come cavia da laboratorio, uccidendolo all’infinito per poi clonarlo, sta diventando una prassi sociale.

Personaggi ed interpretazioni

Tutti i personaggi son ben interpretati e caratterizzati. Nasha, interpretata da Naomi Ackie (Star Wars – L’ascesa di Skywalker, Blink Twice), si rivelerà essere l’unica persona all’interno della nave affezionata a Mickey, trattandolo come essere umano e non come carne da macello. Gli scienziati e l’amico Berto (interpretato da Steven Yeun), sono un ottimo elemento comico di contorno, con una loro identità e una funzione all’interno della storia.

Di altissimo livello le prove attoriali di Mark Ruffalo (Eternali Sunshine of the Spotless Mind, Zodiac, Shutter Island, The Anvegers e Povere Creature!) e Toni Collette (Il sesto senso, Hereditary – le radici del male, Cena con delitto – Knives Out e Giurato numero 2), che interpretano i goffi ma anche spietati Marshall e Qwen. Il personaggio di Ruffalo, soprattutto, risulta essere l’elemento più satirico del film. Profondamente ignorante e maldestro, l’uomo parla per slogan (spesso suggeriti sul momento dalla moglie), avendo come unico interesse il potere ed il pubblicizzarsi in continuazione.

Nelle movenze e nelle espressioni ricorda neanche troppo velatamente l’attuale Presidente degli USA e, visto l’attacco gratuito che Trump fece dopo la vittoria agli Oscar di Parasite, non è da escludere che abbia funto da ispirazione per questo personaggio.

Per cercare ispirazione, penso che tu debba tenere le antenne alzate nella tua vita personale. Ovviamente, puoi trarre ispirazione da film, fumetti e romanzi, ma cerco di rimanere ricettivo all’ambiente che mi circonda ogni giorno. È lì che trovo la maggior parte della mia ispirazione, quindi cerco di rimanere vigile.
Bong Joon-ho

Quella a rimanere più impressa è però la doppia interpretazione di Robert Pattinson (Cosmopolis, The Lighthouse, Tenet e The Batman). Se Mickey 17 è remissivo e bonaccione Mickey 18 è iracondo, avventato e molto più crudele. Diventa molto facile, quindi, per lo spettatore prenderli in simpatia (soprattutto il primo) e Pattinson è stato bravissimo a differenziare in modo così netto due personaggi che, di base, sono la medesima persona.

Le tematiche del film

Mickey 17 mette sicuramente tantissima carne al fuoco. La pellicola critica il colonialismo, con Marshall che, pur di crearsi un proprio regno dopo il fallimento come politico nella Terra, è disposto ad imbarcarsi e a far imbarcare i suoi sostenitori in questo assurdo viaggio. Esso parla di propaganda politica basata solo su slogan e frasi di circostanza, ma anche di rispetto per la natura e per gli esseri viventi. Ed, infine, ovviamente di clonazione, del concetto di essere umano e di cosa significhi morire.

Sulla nave Mickey è trattato come un semplice oggetto, in modo non troppo differente da un telecomando al quale cambi la batteria. Per quanto brutali e dolorose possano essere, le sue morti vengono viste dagli altri come un semplice effetto collaterale nella ricerca scientifica, perché l’uomo può comunque venire stampato nuovamente all’infinito.

L’equipaggio della nave gli chiede cosa si provi a morire solo per pura curiosità, senza minimamente preoccuparsi del dolore e della paura provati da Mickey. Lo stesso protagonista, per quanto ammetta odiare la morte, non prova in realtà terrore, sapendo che rinascerà nuovamente: inizierà a temerla solo quando rischierà, insieme al suo doppio, l’esecuzione definitiva.

Il concetto di fantascienza di base del romanzo era molto interessante, ma sono rimasto colpito dal tocco umano della storia. Tocca il cuore umano e gli istinti che portiamo dentro. Da lì, ero certo di poter tirare fuori un sacco di commedia nera, umorismo e ogni sorta di emozioni interessanti. Sapevo che, sebbene questa fosse una storia di fantascienza, non avrebbe avuto l’aspetto di fantascienza. Avrebbe riguardato la condizione umana quotidiana, ed è per questo che ho deciso di affrontare questa storia.

Bong Joon-ho

Con una satira tanto cinica quanto crudele (in grado di ricordare i migliori episodi di South Park), Bong John-ho descrive uno squarcio sociale moralmente ed eticamente fuori controllo. La morte e la creazione di esseri umani risulta essere quasi un gioco, l’Io interiore viene messo in discussione in un modo mai visto e le domande esistenziali che vengono poste sono differenti.

I cloni sono esseri umani? Sono importanti?
Oltre ai ricordi e all’estetica hanno diversità tra loro?
Sono individui diversi, oppure no?

Le ingenuità di sceneggiatura

Purtroppo, nonostante il film funzioni nel messaggio di base, si lascia tuttavia andare per quanto riguarda la storia narrata. La seconda parte di film, infatti, risulta molto raffazzonata, gestita velocemente ed in modo fin troppo classico. Viene fatto accenno in un certo momento ad una particolare situazione sentimentale tra vari personaggi, ma, a parte per una gag comica, sarà un aspetto del film lasciato completamente in sordina.

Difetto più grave del film è la totale mal gestione del rapporto tra i due Mickey. I “due” personaggi non hanno il tempo di legare e di confrontarsi, ed è un peccato, perché questo elemento avrebbe potuto creare situazioni e riflessioni decisamente più variegate rispetto a quelle proposte.

Da alcuni (ma ovviamente va a gusti) la natura comica del film verso un argomento così delicato è vista come un difetto. Bisogna disporre di un black humor ben allenato per comprendere la natura satirica a cui il film aspira. Correndo però il rischio che il film venga percepito come sempliciotto ed incapace di infondere drammaticità negli eventi narrati.

In conclusione

Mickey 17 è un ottimo film d’intrattenimento, con un intrigante argomento di base a fortificarlo. Estremamente ironica e volutamente grottesca, la pellicola poteva scavare ancora più a fondo nella storia raccontata.

Non il film migliore del regista, poiché (rimanendo all’interno del genere fantascientifico) non riesce ad eguagliare l’eccellente Snowpiercer. Ma neanche il peggiore, primato detenuto saldamente da Okja.

Mickey 17 è la dimostrazione di come, anche con la semplice idea d’intrattenere e di divertire, si possano lanciare messaggi importanti, confezionando un prodotto di tutto rispetto.

Preparate bibite, popcorn e correte al cinema in compagnia! Il film vi aspetta da domani, giovedì 6 marzo, al cinema. Perché se la vostra intenzione è quella di divertirvi con un film non banale e (soprattutto) ben recitato e diretto, allora Mickey 17 è il film che fa per voi.

a cura di
Andrea Rizzuto

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