Lunedì 3 febbraio sono andate in onda su Raiuno le ultime due puntate della serie tv su Il Conte di Montecristo. Edmond, dopo anni di pianificazione, riesce finalmente a mettere in atto la sua vendetta. Tutto ciò che accade, però, va ben oltre le sue previsioni.
Edmond non è più il giovane che abbiamo conosciuto all’inizio della serie. Quel ragazzo ha lasciato spazio a Montecristo. La vita e gli anni di ingiusta reclusione lo hanno temprato e reso l’uomo che è: non solo in grado di compiere la sua vendetta, ma di riappropriarsi della sua vita. Ma a che prezzo otterrà tutto ciò?
La settima e l’ottava puntata
La vendetta di Edmond giunge al termine. Il primo a farne le spese sarà Fernand. Egli è diventato un uomo aristocratico e degno della stima dell’alta società, ma in realtà è stato uno degli uomini che hanno ordito la trama per incastrare ingiustamente Dantes. Quando la sua vendetta verrà compiuta, il Conte gli rivelerà, con enorme stupore di Fernand, la sua vera identità.
Edmond gli mostrerà poi la lettera, quella falsa prova che lo ha ingiustamente incastrato. Fernand pagherà oltre ogni misura il prezzo delle sue azioni: pagherà con la sua stessa vita, perdendo inoltre la moglie Mercedes e il figlio Albert, che scoperto l’inganno dell’uomo, decideranno di abbandonarlo per sempre.
L’altro destinatario della vendetta del Conte di Montecristo sarà Danglars. L’uomo è diventato da marinaio a banchiere, usando artifici e raggiri, ingannando persone che avevano avuto fiducia in lui. Per lui ci sarà lo stesso destino che ha subito Edmond: l’incarcerazione. E non sarà solo lui a pagare, ma anche la moglie. L’unica che scamperà a questo tragico destino sarà la figlia che, fuggendo grazie all’aiuto del Conte, realizzerà il suo sogno. E poi sarà anche il turno di Villefort, che chiuderà la vicenda sofferta e tormentata di Dantes.
La giustizia secondo Villefort
Villefort è stato l’uomo che ha dato esecuzione alla condanna di Dantes. Edmond e Villefort sono due uomini differenti, ma entrambi rappresentano le due faccia della giustizia. Villefort che dovrebbe incarnare la legge, in realtà usa la sua professione per strumentalizzarla a proprio vantaggio. Lo fa con Edmond, quando dà esecuzione alla sua incarcerazione; allo stesso modo quando, per proteggere la sua immagine pubblica, decide di seppellire il bambino appena nato, frutto di una relazione extra-coniugale, che viene invece messo in salvo dalla levatrice che ha aiutato l’amante di Villefort a partorire.
Emblematiche sono le sue parole, in cui l’uomo pone la legge al di sopra di tutto. In realtà però è Villefort stesso che si è sostituito più volte alla legge, credendosi al pari di un Dio, abusando del suo potere e della carica che riveste. Con lui la vendetta è ancora più crudele. Egli non solo perde la sua integrità pubblica, ma la vita gli toglie anche moglie e figlio, a causa del loro suicidio.
La giustizia secondo Edmond
Pur riuscendo a compiere la sua vendetta, Montecristo si pone delle domande. Soprattutto dinanzi al suicidio di Fernand e a ciò che accade a Villefort, prova compassione nei confronti di entrambi. Ciò che caratterizza il protagonista non è semplicemente la vendetta. Prova empatia nei confronti della sorte che spetterà ai suoi avversari. Questo rende il Conte diverso dagli altri. La vendetta, determinata dall’ingiusta detenzione, seppur giusta e comprensibile, apre nella mente dell’uomo numerosi interrogativi: “sto oltrepassando i limiti?”.
Amore e Provvidenza
Nell’arco di queste due puntate, ci sono alcuni dialoghi tra il Conte di Montecristo e Mercedes molto significativi, che rappresentano due modi di concepire la vendetta. Mercedes esorta più volte il Conte a perdonare, mentre lui è sempre più convinto che invece l’unica soluzione è la vendetta nuda e cruda. Egli crede fermamente che sia stato aiutato nel corso della sua vita dalla Provvidenza, una giustizia che tende a riequilibrare i torti subiti.
Quando la donna gli chiede come sia riuscito ad arricchirsi, dopo essere fuggito dalla prigione, lui risponde che è stato aiutato proprio dalla Provvidenza. Eppure nonostante tutte le vicissitudini e le sofferenze passate, ciò che resta ad Edmond non è l’immensa ricchezza del tesoro che ha trovato, ma l’amore della donna, che ogni giorno osservava da un’altura il Castello d’If, la prigione in cui Edmond era stato rinchiuso. Luogo che adesso, entrambi possono osservare insieme, liberi e uniti da quell’amore che non è mai svanito nei loro cuori.
a cura di
Maria Raffaella Primerano
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