Il mondiale F1 2024 si è concluso da ormai 30 giorni con un ultima gara ad Abu Dhabi con il campionato costruttori vinto all’ultimo giro da McLaren su Ferrari, una stagione entusiasmante che, nonostante il titolo piloti vinto con due gare di anticipo, è riuscito ad entusiasmare gli appassionati di motorsport, ma come si vive il GP conclusivo negli Emirati Arabi? Andiamo a scoprirlo assieme.
L’italia è la patria dei motori, nella motorvalley troviamo alcuni dei marchi più iconici del mondo, ma è anche la terra di due dei circuiti più iconici e famosi del mondo: Monza e Imola.
Per tutti gli appassionati poter andare a vedere un GP di F1 a Monza rimane un sogno, sia per i prezzi che per i soldout quasi immediati di anno in anno, ma al tempo stesso il circus si sta rivolgendo sempre più ad altri lidi lasciando indietro il vecchio continente.
Quindi in testa, nel corso dei mesi, mi è balenata un idea: perchè non guardare com’è il motorsport tra le dune del deserto? Presi la ricerca dei biglietti che forse era già tardi, ma li trovai senza troppe difficoltà, cavolo quanto sono economici.
Dopo aver preso il volo e l’alloggio guardo il conto corrente e mi rendo conto che mi è costato meno che andare a Monza che per me è dietro casa e qui parte il primo quesito: come mai questa differenza di prezzi?
Il calendario quindi aveva una data cerchiata di rosso, il 5 dicembre era il giorno designato alla partenza, dopo un volo tortuoso con uno scalo ad Atene, super plauso ad Aegean che mi ha stupito come compagnia aerea, ma magari ne parleremo un’altra volta arrivo ad Abu Dhabi alle 21.30 ora locale.
Passati i controlli inizia l’odissea dell’auto a noleggio e qui il primo consiglio: quasi tutte le compagnie di noleggio ad Abu Dhabi vogliono la carta di credito FISICA, ma ci viene in soccorso Budget, una delle poche che accettano la carta di debito (e no, non è una sponsorizzata, ma Budget se mi senti magari per le prossime volte ne possiamo parlare) e finalmente arrivo in appartamento stanco, ma felice di avere 30 gradi a dicembre.
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Pantaloni corti e cappellino Alpine
Una premessa prima di raccontare della pista è doveroso farla, a dispetto dei GP nostrani qui ad Abu Dhabi nel pacchetto sono compresi anche dei concerti post evento ogni sera e il calendario prevedeva per il venerdì sera i Maroon 5, per il sabato EMINEM e la domenica i Muse oltre che molti afterparty compresi Lost Frequencies (come dire, concertini di quartiere messi li per occupare il tempo – sono ironico NDR.)
Il venerdì essendo un giorno di prove libere decido di esplorare la zona, visito il grande palazzo reale (dall’immagine antica, ma costruito nel 2007) e cerco il centro città che scopro non esistere, in Arabia la concezione di città è decisamente diversa dalla nostra; dopo la mezza giornata da turista mi dirigo al circuito con gli occhi da bambino che riceve una caramella.
Parcheggiata la macchina in uno dei numerosi parcheggi gratuiti (si, proprio come a Monza…), presa la navetta arrivo in circuito, mi accoglie subito la zona più ludica del GP, l’Oasi, che come nel deserto rifocilla i viandanti così fuori dalle tribune da cibo (tanto) e alcool (decisamente poco e costoso) agli astanti tra una prova e l’altra.
Il mondo attorno a me è decisamente cosmopolita, ogni tanto si sente un dialetto familiare, ma l’inglese è la lingua dominante con forti tinte orange, arrivato sulle tribune mi godo le seconde prove libere di F1, rimanendo affascinato dalla perfezione e pulizia delle tribune, una cosa veramente fuori dal mondo.
La giornata scorre veloce, si vede che sono solo prove libere, e l’interesse c’è solo nei veri appassionati, per tutti gli altri è solo un’attesa del concerto che avverrà verso le 21 poco distanti, all’Ethiad Arena, e senza braccialetto, che viene dato solo nelle Oasi, non si può entrare.
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Un sabato in collina
Passata la prima giornata, i pensieri dentro di me sono un esplosione di emozione e idee che mai mi era capitato in tutti gli eventi motoristici a cui ho assistito, come degna conclusione mi sono fatto un giro nella fan zone all’interno del Ferrari World che ha dato un tono di Italia nel deserto.
Un’organizzazione che è distante anni luce la buona volontà italiana a cui spesso non segue la macchina che ci sta attorno, ma non voglio fare polemica e con questo pensiero torno nel mio alloggio in mezzo al deserto (si, ho deciso di stare lontano dalla città per vivere un esperienza più wild) e nel silenzio vado a dormire pensando alle giornate che affronterò.
Il sabato decido di fare ancora un po’ il turista prima delle qualifiche e vado a visitare la Gran Moschea dello Sceicco Zayed (vedrete a breve un video sul nostro canale TikTok), una magnifica costruzione che costruirono, a dispetto dell’apparenza, nel 1996 con materiali di pregio italiani e non solo.
Dopo esser rimasto ammirato dal palazzo e stupito che sotto di esso ci sia un grande centro commerciale, mi dirigo verso il circuito e, lasciando la macchina nello stesso posto del giorno prima, giungo nel luogo designato alla visione delle prove: Il Prato.
Un’enorme collina sovrastata dalla scritta Abu Dhabi in bianco splendente da dove si può ammirare il lungo rettilineo, due curvoni e la chicane (il posto più economica dove acquistare un biglietto, ma al tempo stesso quello che da la più ampia visione).
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Un perfetto spot fotografico
La collina è il perfetto spot per gli appassionati che vogliono vedere sorpassi (grazie al DRS ndr.), mangiarsi un hot dog e portarsi dietro la propria macchina fotografica e produrre scatti paragonabili a quelli dei professioniti, vista la posizione a livello della pista che è una manna dal cielo per i panning.
Molte le famiglie che, approfittando del prato, si godono la giornata col il sottofondo dei 1.6 turbo che equipaggiano le scuderie di F1. Prove libere, qualifiche e gare di Formula 2 e Formula Academy, un palinsesto fitto di appuntamenti alternati dalle riprese del film di con Brad Pitt: F1.
Non è difficile trovare persone che in realtà sono li solo per godersi il momento e mangiare qualcosa, sul bere (me ne sono dimenticato prima) ci sono alcune cose da dire, poche le aree designate al consumo di alcolici che sono molto più costosi del resto, una birra media costava 15 euro, il perfetto deterrente per non bere, ma va bene così, siamo pur sempre negli Emirati Arabi.
A metà pomeriggio sugli schermi appare il messaggio che i braccialetti per il concerto di EMINEM sono finiti, una notizia tanto telefonata quanto aspettata per un concerto aspettato da molti, compreso il sottoscritto (ancora è vivido il ricordo di quel 2018 dove i biglietti finirono in un amen e rimasi con la bocca asciutta).
Arrivate le 21 l’estasi è totale, due ore e mezza di pura magia, un concerto che vale tutta l’esperienza viste anche le qualifiche non molto fortunate per il mio pupillo, si sono fan di Lewis Hamilton e il 18esimo posto non è stato un gran saluto a Mercedes, ma quel dannato paletto…
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Una domenica da incorniciare
Dopo un sabato dai forti contrasti emozionali tra accadimenti in pista e sul palco, si arriva alla domenica, il giorno della gara che oltre a decidere il titolo costruttori di F1, sarà la sfida finale tra Bortoleto e Hadjar in Formula 2, piloti che vedremo tra meno di due mesi nei primi test per la stagione 2025 F1.
Carico di quello sarà faccio una tappa in una delle poche attrazione storiche della zona: il deserto fossile che essendo un deserto lo trovo… CHIUSO! ebbene si si può trovare il deserto chiuso con una lunghissima recinzione alta due metri.
Dopo questa delusione mi precipito al circuito e, trovato il mio solito parcheggio, vado ad assistere alle gare da uno dei luoghi più esclusivi di tutto il circuito: il Garden on YAS (una terrazza verde collegata direttamente all’albergo simbolo del circuito).
Con mia somma delusione la vista è decisamente pessima, ma la gente è li per divertirsi e bere (quindi consiglio vivamente chi si vuole godere il GP di prendere biglietti in altre zone del circuito, questa l’ho provata io per voi).
In soccorso dei malcapitati vengono gli schermi dove è possibile vedere la gara, un po’ come a casa, ma più in grande e con le auto che passano li vicino; prima del piatto forte però bisogna decidere il campione Formula 2 e da parte mia l’interesse è tanto dopo aver visto per la prima volta dal vivo Bortoleto sulle strade del principato.
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Una sfida a due
Per me e per molti appassionati l’attesa della gara della serie propedeutica è tanta, assistere dal vivo ad una lotta al titolo è sempre emozionante, passano veloci i giri di riscaldamento, si arriva al semaforo verde per la partenza e… tutto finisce perchè Hadjar stalla e rimane fermo ai blocchi, la sua gara è praticamene finita.
Con 6.5 punti da recuperare solo un miracolo può salvarlo, ma non succede e la gara diventa solo l’attesa per vedere il pilota brasiliano vincere il titolo e presentarsi in F1 come campione F3 ed F2 da rookie come solo Leclerc, Russel e Pistri prima di lui.
Archiviato questo mondiale è il momento di una pausa cibo prima della massima formula e di uno spettacolo che aspetto dai primi video visti: il passaggio della pattuglia acrobatica prima dell’inizio della gara.
Giunto il momento il mio naso è rivolto all’insù e.. passa solo un Airbus 380 Ethiad che, pur grande, non ha minimamento lo stesso fascino di una pattuglia acrobatica con le scie colorate, ma mi accontento e mi godo Will I Am sulle note di I Gotta Feeling, uno spettacolo un po’ trash visto lo stonato.
L’Inno riecheggia negli altoparlanti con il nutrito gruppo di tifosi di Verstappen che iniziano ad intonare i loro cori trasformando un’intera tribuna in un piccolo feudo olandese, i piloti siedono nelle loro auto, abbassano le visiere; è il momento sta per iniziare l’ultimo atto della stagione 2024.
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Rosso vs Papaya
La gara inzia, è entusiasmante sin dalla prima curva, l’incidente tra Verstappen e Piastri apre i giochi sul mondiale costruttori, la Ferrari ci crede e la gran rimonta di Leclerc non fa altro che illudere la scuderia di Maranello e tutti i tifosi italiani che come disse Gene Wilder: Si può fareeee, ma il sogno si infrange sui troppi punti di distanza ad inizio GP… è stato un sogno bellissimo che fa sperare in un 2025 da protagonisti.
Nonostante la posizione che ha limitato e di molto la vista in pista, il gp è stato entusiasmante ed avvincente e ha fatto quasi totalmente dimenticare che il posto era bello, ma non per un appassionato, per gli ultimi giri mi son spostato sul ponte per poter vedere sia i fuochi d’artificio finali sia gli ultimi metri di molti piloti con le rispettive scuderie e in F1.
Vedere passare sotto i miei occhi un emozionato Hamilton ha ripagato il biglietto e la ciliegina sulla torta è stata la mia faccia da culo (scusate il francesismo) con cui sono riuscito a spostarmi sulla tribuna centrale per potermi godere la premiazione.
Questo è stato il pretesto per finire a fare la comparsa nel film con Brad Pitt, ma di questo ne parleremo un’altra volta (indovinate chi andrà al cinema cercandosi tra le scene?).
Concluso il tutto, assieme ad un fiume umano, esco dal circuito, lo saluto con la testa di chi ci ritornerà sicuramente tra 12 mesi, magari in un’altra veste e con un accredito al collo o magari da semplice spettatore che spera in un 44 col titolo mondiale in tasca per far felice un’intera nazione: quella italiana.
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Restate sintonizzati, ci saranno delle sorpresa a tema F1.
A cura e foto di
Andrea Munaretto
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