Mirio intervista sul nuovo singolo

Condividi su

MIRIO torna con il suo nuovo singolo “BnB” in collaborazione con Paci Ciotola, disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 novembre 2024, fuori per Disordine Dischi.

Abbiamo intervista Mirio partendo proprio dal suo rapporto con la realtà discografica Disordine Dischi, e su tutto ciò che ha imparato dalla scena musicale indipendente.

Nel 2024, in un periodo storico dove è possibile fare tutto da soli, a cosa serve un’etichetta discografica, secondo te? E come è nato il tuo rapporto con Disordine Dischi?


Nel 2024 è vero che con le piattaforme digitali possiamo raggiungere il pubblico direttamente, ma un’etichetta discografica può essere fondamentale per dare un supporto professionale in termini di distribuzione, visibilità e promozione. Avere una rete di contatti e persone con esperienza nel settore può fare la differenza, soprattutto quando si vuole puntare a una carriera a lungo termine. Il mio rapporto con Disordine Dischi è nato grazie al consiglio del mio produttore, Paci, che mi ha suggerito di collaborare con loro. 

Come mai ti è così caro il tema delle difficoltà abitative, che tratti nel tuo ultimo singolo “Bnb”?


Il tema delle difficoltà abitative mi sta particolarmente a cuore perché lo vivo quotidianamente e credo che sia una delle questioni più urgenti e ignorate dalle istituzioni. Nel mio singolo “Bnb” affronto la questione in maniera ironica, ma allo stesso tempo l’obiettivo è far riflettere su quanto il diritto alla casa sia spesso sacrificato in favore di logiche che non tutelano i più vulnerabili. È frustrante vedere come le politiche abitative siano trascurate e come il mercato immobiliare venga trattato più come una speculazione che come una necessità di tutti.

Leggiamo nella tua biografia che hai “scoperto il potere della musica sin da piccolo”. Che cosa, in particolare?


Da piccolo, la musica è stata per me un rifugio e un mezzo per esprimere le emozioni più intime. Non era solo un modo per ascoltare delle melodie, ma un linguaggio che mi permetteva di comunicare senza parole, di sentirmi capito. Ho scoperto che la musica ha il potere di unire le persone, di raccontare storie universali e di trasformare momenti di difficoltà in qualcosa di creativo e costruttivo. Questo mi ha spinto ad avvicinarmi alla musica non solo come ascoltatore, ma anche come creatore, con l’intento di offrire a chi mi ascolta lo stesso tipo di connessione.

Hai avuto modo di studiare e di approfondire anche l’ambito accademico della musica, o sei autodidatta?


Inizialmente sono stato autodidatta, cercando di imparare tutto quello che potevo attraverso la pratica e l’ascolto. Tuttavia, per me è fondamentale continuare a crescere e a perfezionarmi, ed è per questo che attualmente sono studente del conservatorio. Credo che la formazione accademica sia un passo importante per diventare più consapevole della musica a livello teorico e professionale, e mi aiuta a dare un’impronta più strutturata e approfondita al mio lavoro.

E come descriveresti casa tua?


Casa mia è un riflesso del mio mondo interiore: un luogo accogliente ma non troppo definito, dove mi sento libero di essere me stesso e di sperimentare. È un posto dove la musica riempie l’aria, ma anche dove trovo spazio per il disordine e per il caos creativo. Ogni angolo racconta qualcosa di personale, ma è anche un rifugio dove posso concentrarmi e creare

a cura di
Staff

Seguici anche su Instagram!

LEGGI ANCHE – Max Pezzali, a sorpresa annunciato il concerto di Capodanno
LEGGI ANCHE – JUDAS PRIEST: una data al Ferrara Summer Festival 2025 il 1° luglio 2025

Condividi su

Related Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *