“Fernando Botero. La grande mostra” a Palazzo Bonaparte
Un’occasione per ammirare le voluminose opere dell’artista
La mostra a Palazzo Bonaparte è un viaggio nel meraviglioso mondo di Fernando Botero, dedicata all’amato artista colombiano, scomparso un anno fa.
Dopo le iconiche installazioni nel cuore di Roma, la Capitale omaggia Botero con la più grande mostra mai realizzata in Italia: oltre 120 capolavori tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni inediti che ripercorrono 60 anni di carriera artistica.
L’esposizione, curata dalla figlia Lina Botero e dall’esperta Cristina Carrillo de Albornoz, racconta in 11 diverse sezioni la grande maestria dell’artista nelle varie tecniche artistiche, dalla pittura alla scultura. Tra le opere in mostra anche alcuni inediti eccezionali, come La Menina (Dopo Velazquez) e Omaggio a Mantegna, che si riteneva perduto. Fino al 19 gennaio le sale di Palazzo Bonaparte ospiteranno opere di grandi dimensioni che rappresentano la sontuosa rotondità dello stile di Botero, restituito con effetti tridimensionali e colori accesi e vibranti.
“E’ una mostra eccezionale perché è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte, ed è anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui Botero ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica”
Lina Botero
L’esposizione esplora anche la straordinaria relazione tra Botero e l’Italia: “un rapporto d’amore“, come lo definisce Lina, e di grande rilevanza per la sua formazione, come sottolinea Cristina Carrillo de Albornoz.
Le opere inedite presenti
La mostra, infatti, si apre con un’opera mai esposta prima: Omaggio a Mantegna (1958), prestito proveniente da una collezione privata degli Stati Uniti e che, dopo decenni, è stato recentemente scoperto da Lina Botero tramite Christie’s. E’ un omaggio a uno dei capolavori del Rinascimento: la Camera degli sposi di Mantegna, nel Palazzo di Mantova.
Un’altra opera inedita e mai esposta al pubblico è una versione dell’infanta da Las Meninas di Velázquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente. Nel corso della sua vita realizzò numerose versioni del dipinto, ma questa esposta a Roma è molto più di una semplice versione: è un’opera nuova, autentica.
Immancabili poi le sue iconiche serie con i temi classici a lui più cari come l’amata America Latina, il circo, la religione, la mitologia, la natura morta e la corrida, interpretata attraverso il filtro della tradizione ispanica, da Goya a Picasso. Una sala, infine, è dedicata alla più recente sperimentazione del maestro che, dal 2019, dipinse con una nuova tecnica degli acquerelli su tela e in grandi formati: opere quasi diafane, frutto di un approccio delicato ai temi familiari di sempre.
La mostra, iniziata il 17 settembre, sarà disponibile per la visita fino al 19 febbraio 2025.
Chi è Fernando Botero? i viaggi del pittore e l’importanza delle fonti
L’artista originario di Medellin nacque nel 1932, da David Botero e Flora Angulo, con il nome di Fernando Botero Angulo. Una traccia delle sue prime abilità artistiche è costituita dalle illustrazioni da lui compiute in giovane età per il giornale El Colombiano. In seguito, l’artista viaggiò in svariate città e paesi, tra cui è possibile menzionare Bogotá, Madrid e Firenze. Di tali viaggi è visibile l’influenza nel suo operato, tra cui la fondamentale importanza degli artisti rinascimentali italiani da lui studiati, dai quali apprese uno dei tratti più evidenti nelle sue opere: il volume.
Nonostante un’iniziale incomprensione del genio dell’artista, nel tempo, sempre più persone lo apprezzarono. Tra i suoi successi e riconoscimenti menzioniamo la sua vincita del premio del Salone degli artisti colombiani con La camera degli sposi. Oltre a soggetti e temi ripresi da opere di grandi artisti, come per esempio la Monna Lisa, esiste una parte di dipinti di Botero legati senza dubbio a un lato intimo ed emotivo dell’artista. Difatti, numerosi dipinti ritraggono il figlio, deceduto a causa di un incidente d’auto quando era ancora bambino.
Le sculture di Botero
Come citato precedentemente nell’articolo, Botero non si dedicò solo alla pittura, ma anche ad altre forme di arte, come la scultura. Nelle sculture da lui prodotte, proprio come nei dipinti, il volume esacerbato è protagonista, segnando uno dei suoi tratti distintivi.
È possibile inquadrare ulteriori temi oltre ai macro temi elencati in precedenza. Tra questi un esempio è la danza , presente in Dancers at the bar, Dancing in Colombia e altre opere. Un altro soggetto presente nei quadri dell’artista sono gli animali, come in Caballo, o nella grande scultura ubicata a Barcellona che rappresenta un gatto. Pertanto, si può ammirare un eterogeneità di soggetti e temi nelle opere dell’autore, spaziando da tematiche sentimentali e personali, ad altre comuni, legate alla quotidianità, senza dimenticare i numerosi richiami storici e artistici ad altre epoche.
a cura di
Eleonora Maria Cavazzana
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