“Bando Stone and The New World”: l’ultimo album di Childish Gambino?

“Bando Stone and The New World”: l’ultimo album di Childish Gambino?
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“Bando Stone and The New World” è a quanto si dice l’ultimo album sotto il nome di Childish Gambino, nickname di Donald Glover. Un biglietto d’addio o solo un arrivederci?

“Bando Stone and The New World” si prospetta come una cartolina d’addio dell’alter ego musicale Childish Gambino creato da Donald Glover che finora ha deciso di separare le due carriere (musica e cinema) come se fossero due entità differenti.

A parte il rimanerci male quando abbiamo imparato che Childish Gambino fosse lo stesso ragazzetto che ha recitato nella mitica serie “Community“, la scelta sembra derivi dal fatto che ormai non ha più bisogno di questa controparte e si sente di aver espresso al massimo le potenzialità artistiche di questa sua maschera.

Probabilmente continuerà a fare musica ma con il suo nome di battesimo, o almeno questo è ciò che auspichiamo per la musica che ha sempre partorito. Childish Gambino per chi non lo conoscesse è il creatore di hit come “Redbone” e “This Is America”.

Al tempo (2018) la seconda traccia citata ha fatto grosso scalpore per il testo e il conseguente video musicale tutt’altro che patriottici e il tutto è stato visto come un sacrilegio contro la benamata patria USA solo da lodare e amare.

Un’occhiata all’album

Childish Gambino punta a essere tutt’altro che un rapper mainstream e lo si nota man mano che ci si addentra nell’ascolto dell’album. Scorrendo le tracce solo visivamente, ci sono pochi nomi veramente conosciuti, tralasciando Jorja Smith, tra i featuring con cui potrebbe effettivamente collaborare. Evidentemente non ha l’obiettivo di esplodere grazie alla fama dei nomi, come sta capitando sempre più frequentemente, ma regalare semplice qualità musicale e magari far conoscere il talento di qualche collega sconosciuto ai più.

È un album che soprattutto al primo ascolto, ma anche ai successivi, perché ti è impossibile ricordare cosa ti riserva ogni traccia; ti lascia di sasso. È un viaggio musicale tra differenti mondi musicali, il rapper statunitense è sempre stato improntato a sperimentare e lasciar fuoriuscire dimensioni altamente diversificate in ogni suo album.

In “Bando Stone and The New World” forse ha addirittura esagerato e generalmente lo si potrebbe classificare come un mixtape (ndr, una raccolta di canzoni casuali senza un filo logico tra loro), ma rilasciato da lui acquisisce in qualche modo senso. Non c’è una traccia uguale all’altra, ognuna è un mondo a sé stante, 1 ora di puro godimento per le orecchie perché pur se non vi piacerà ascolterete estro creativo nella sua forma pura.

Le tracce preferite in assoluto
  • Lithonia: è la traccia forse più “classica” in tutto l’album, però l’organo iniziale ad accompagnare una prima parte “gospeliana” che poi si trasforma in un mix tra hip hop e rock, è assolutamente da inserire. “nobody gives a f*ck”;
  • Survive: ci ha ricordato molto lo stile di Mac Miller e ci piace pensare che l’abbia fatto come omaggio all’artista scomparso da diversi anni. La creazione di questa traccia ci piace pensare derivi da lui anche perché per differenziare ogni canzone così profondamente, le influenze dovranno essere tra le più disparate. Nota di apprezzamento anche per la voce di Chloe che mischiata assieme ai fiati: ci ha fatto godere. Childish Miller Gambino;
  • Real Love: è una delle poche canzoni con un ritmo più “felice” e sembra registrare molto dalle influenze moderne della nuova scuola di artisti del genere come iann dior, jxdn e blackbear per farvi capire. Km 0 ci piace;
  • No Excuses: è un percorso a parte dentro al viaggio del disco. 7 minuti e passa di canzone, impensabili al giorno d’oggi, però grazie al contributo di Ludwig Goransson è stato creato un brano unico. Tante anime musicali si susseguono nel brano che si trasforma continuamente e i molteplici minuti non vi sembreranno così tanti. No Excuses, ascoltala;
  • Running Around: è l’altro brano energico del disco con cui appunto si potrebbe correre per chilometri senza pensare a nulla. Se ci facesse un video musicale credo potrebbe andare fortissimo a livello radiofonico soprattutto per il ritornello. Corri Childish Gambino corri;
  • Dadvocate: canzone che accompagna in maniera tranquilla l’ascoltatore verso la fine del disco. Solo ascoltandola ci ha fatto immaginare di essere al tramonto a stappare una birra di qualche “marcazza” in un posto esotico. “Dadvocate, bevi responsabilmente”.
Concludendo

Non vediamo l’ora di ascoltare questo artista dal vivo perché non immaginiamo possa creare come set se in studio è stato così “matto”. Sicuramente si chiude una bella parentesi importante per il rap americano e non ci resta che aspettare il nuovo progetto musicale di Donald Glover. Nell’attesa di un gentile riscontro, cogliamo l’occasione di ringraziarlo per tutta la musica “impensabile” che ci ha regalato. Cordiali Saluti.

a cura di
Luca Montanari

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